Zola: impressionismo un amore difficile. Archivio storico terzapagina ------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ ELZEVIRO Lo scrittore e Manet TITOLO: Zola: impressionismo un amore difficile - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Scrive nel 1867 su la Revue du XX Sie' cle Emile Zola a proposito di Edouard Manet: "Sentendo che copiare i maestri e dipingere la natura vista attraverso individualita' diverse dalla sua non lo faceva approdare a nulla, un bel mattino avra' compreso, col suo schietto candore, che doveva tentare di vedere la natura cosi' come e' , senza guardarla nelle opere e nelle opinioni altrui... prese un oggetto qualunque, persona o cosa, lo colloco' in un angolo del suo atelier, e si mise a riprodurlo sulla tela, secondo le proprie facolta' di visione e percezione... l' artista ottenne cosi' un' opera che era la sua carne e il suo sangue".
Fotografie veriste - ilGalilei. Un aspetto finora sconosciuto di uno dei padri del Verismo, Giovanni Verga: la sua passione per la fotografia.
Un modo diverso e non noto per raccontare le sue storie, fermate in immagini di intensa semplicità, di racconti quotidiani, di facce comuni. Il Verga fotografo, non sempre ineccepibile dal punto di vista tecnico, risulta essere efficace e immediato tanto quanto il Verga scrittore. Così come nei suoi romanzi e nelle sue novelle, anche nella sua produzione fotografica Verga interpreta e cerca di riprodurre soprattutto un paesaggio umano.
Accanto ai numerosi ritratti di parenti e amici, Verga ritrae immagini della Catania non aristocratica che svelano una continuità con il Verga scrittore. C'è da precisare comunque che Verga - soprattutto nei primi tempi della sua attività di fotografo - si affidò ad altri più esperti di lui, in particolare all'amico Capuana, per la realizzazione di fotografie che riprendessero ambienti e personaggi rurali. Emile Zola o. Letteratura e fotografia. Da appassionati di fotografia quali siamo, il sapere di come molti letterati si siano avvicinati alla fotografia non può che farci piacere.
Attenzione, non stiamo parlando di una simpatia “distaccata”, ma di un vero e proprio “hobbismo”: che in alcuni casi è andato a toccare anche la vena letteraria. Questo per dire che non ci occuperemo di Roland Barthes (l’autore del famosissimo “Camera Chiara”), ma di quanti hanno imbracciato la fotocamera per il proprio gusto, e non solo. Ci stiamo riferendo a Giovanni Verga (Catania, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922), Émile Zola (Parigi, 2 aprile 1840 – Parigi, 29 settembre 1902), Luigi Capuana (Mineo, 1839; Catania 1915). Verga: perché la fotografia? In primo luogo, Verga nacque appena un anno dopo (1840) l’ufficializzazione della fotografia in Francia, (Agosto 1839). Luigi Capuana: più scientifico Émile Zola: osservatore e sperimentatore. Émile Zola - Biografia e opere - La Frusta. Émile Zola Romanziere e saggista francese (Parigi, 1840 - idem, 1902) In un secolo, il XIX, dominato dal romanticismo, Émile Zola, affascinato dal metodo scientifico, convinto che il romanziere sia un osservatore e uno sperimentatore, prosegue il sogno di una conoscenza totale del soggetto umano, di cui il romanzo deve essere lo strumento.
A questo scopo, si confonde con il naturalismo come estetica e come visione del mondo, ma di contro, il naturalismo si confonde con lui: egli ha, allo stesso tempo, inventato ed esaurito il metodo e le sue realizzazioni possibili. Dalla miseria al successo. Gli anni di formazione Zola non nasce certo ereditiero, ma l’elemento ereditario conterà moltissimo nella sua opera. Dall’editoria al giornalismo Infine, nel 1862, trova una modesta occupazione presso la libreria Hachette, dove resterà fino al 1866. L’apprendistato del lavoro di scrittore Rougon-Macquart: il naturalismo. Una famiglia segnata dall’ereditarietà. Impressionismo: storia dell'arte - Visibilmente. Impressionismo e fotografia. La fotografia e la pittura:La fotografia rappresenta uno strumento straordinario di indagine sia nel campo delle scienze, sia in quello dell’ arte.
Molti pittori utilizzarono questo mezzo nel loro lavoro: esso consentiva di riprodurre il vero con fedeltà, pur riducendo ogni elemento in forma bidimensionale. Questi artisti colsero la particolare capacità della fotografia di rendere “concreto” ogni effetto chiaroscurale, facendo scoprire qualità nascoste nell'immagine. In pochi anni, dunque, al suo uso documentario si affiancò quello espressivo: si scoprì la possibilità di modificare l'immagine, di esaltarne alcuni particolari o di eliminare altri. La fotografia divenne cosi una forma d’arte. Gli esordi della fotografia:Nel 1837 la fotografia prese avvio quando Louis Daguerre fissò alcune immagini su lastre di rame argentata.
La fotografia si diffonde:Gli impressionisti cercavano una rappresentazione basata sulla percezione visiva della realtà. L'impressionismo. I ritratti del fotografo Verga - Genova. 00_LE_FOTOSTORIE_14.pdf (Oggetto application/pdf)