Su Pio XII e la Shoah errori di prospettiva? La figura di Pio XII, com’è noto, ha prodotto una serie di riflessioni sul suo atteggiamento durante la seconda guerra mondiale.
Sono temi non facili, con una serie di scenari tragici, come ad esempio la Shoah. Ci si chiede quali scelte operò la Chiesa di Pio XII, e perché proprio quelle.Ma non di rado ci si imbatte anche in errori di prospettiva. Il primo errore consiste nel sopravvalutare il potere della parola papale. Il presunto "silenzio" di Pio XII di fronte allo sterminio degli ebrei non è che una conseguenza di tale sovrastima: infatti non è provato che una chiara condanna di Hitler dal sagrato di San Pietro avrebbe prodotto una "andata a Canossa" del Führer. Il secondo errore, figlio del primo, vuole la Santa Sede in grado di surrogare, con la sua autorevolezza morale, l’inconsistenza politico-diplomatica di molti Paesi europei.
Pio Xii Papa nell’Enciclopedia Treccani. Chiesa e cattolici davanti alla Prima Guerra Mondiale Radio Vaticana. In occasione del visita del Papa al Sacrario militare di Redipuglia, si è riaperto il diabattito sul ruolo dei cattolici nella Prima Guerra Mondiale.
Le Chiese cristiane e i cattolici dei diversi Paesi europei si trovarono su fronti opposti, nonostante i ripetuti tentativi di evitarlo da parte di due Papi, Pio X e Benedetto XV. Pietro Cocco ne ha parlato con lo storico Daniele Menozzi, professore ordinario di storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa: R. – Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, la scena politica era stata dominata dall’esplosione dei nazionalismi e i cattolici che - in seguito al divenire dei processi di unificazione sotto l’insegna del liberalismo - erano stati spesso esclusi dal potere politico, videro nella guerra un’occasione attraverso la quale era possibile cercare di riconquistare quel ruolo da cui erano stati allontanati.
La Chiesa cattolica e la Shoah. Eugenio Pacelli, Papa Pio XII. Inutile Strage. Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la Pace, desidera promuovere questo sito affinché esso possa diventare uno strumento di riflessione sulle vicende della I Guerra mondiale, di cui quest’anno ricorre il centenario dell’inizio.
Pax Christi ha diffuso il seguente appello a tutte le persone ed associazioni con lo scopo di unire sensibilità comuni contro le retoriche delle celebrazioni del centenario: “Come membri del movimento Pax Christi Italia, in prossimità delle celebrazioni del centenario dell’inizio della Grande Guerra, rivolgiamo un appello a tutte le persone e gruppi legati all’ impegno per la Pace affinché si possa collaborare per la realizzazione di “spazi” utili alla riflessione profonda sulla Grande Guerra.
Si propone, uno “spazio” virtuale al quale ognuno può aggiungere (previo controllo di un ristretto comitato di redazione) materiale informativo oppure scaricare tracce anche di tipo didattico. La chiesa e i cattolici durante la grande guerra - Rai Grande Guerra. 3 settembre 1914: Giacomo della Chiesa, nominato cardinale di Bologna da soli 3 mesi, viene inaspettatamente eletto papa con il nome di Benedetto XV.
La guerra è alla vigila di una delle sue svolte decisive, la battaglia della Marna. Da subito il nuovo pontefice denuncia la follia del conflitto e immediatamente si adopera per cercare di limitarne l’estensione e per promuovere le condizioni di un pace rapida, senza vincitori né vinti. I suoi appelli restano inascoltati. Nel frattempo il cattolicesimo italiano, in gran parte neutralista, non riesce a fare fronte comune con le altre forze contrarie all’intervento, socialisti e liberali giolittiani, per mantenere l’Italia fuori dalla guerra. Nel filmato interviene lo storico Alberto Melloni. Commenta Tags Condividi questo articolo. La Grande Guerra. Il 20 settembre 1870, le armate italiane varcavano Porta Pia.
Con la sconfitta del Vaticano si poneva fine al potere temporale dei Papi che durava da oltre mille anni, dal 756 d.C, anno della donazione di Pipino re dei franchi al Papa Stefano II dei territori di Ravenna, della Pentapoli e del Ducato di Roma. Un anno dopo, nel 1871, con la legge delle Guarentige, il Vaticano firmava la sua sudditanza allo Stato italiano. Perfino i palazzi Vaticani divennero di proprietà dello Stato, e il Papa sostanzialmente un ospite.
La perdita dell'iniziativa politica, costrinse gradualmente il Vaticano ad un isolamento diplomatico forzato, riducendo i suoi rapporti a soli Imperi Centrali e alla Spagna. La posizione oltranzista del Vaticano aveva indispettito gli ambienti liberali. L'8 settembre del 1914, al suo primo discorso pubblico, Papa Benedetto XV esordì con una richiesta di pace a tutti i popoli europei, suggerendo, come alterativa alle armi, la soluzione negoziale. La Grande Guerra E La Rivoluzione Fascista in “Cristiani d'Italia” Cristiani d'Italia (2011) di Emilio Gentile La Grande guerra e la rivoluzione fascista Sommario: Un decennio rivoluzionario ▭ Cattolici e Stato nazionale: dall’astensione alla partecipazione ▭ Il papa per la pace ▭ Neutralità e dovere ▭ Cattolici interventisti ▭ Cattolici nella Grande guerra ▭ Il «sano nazionalismo» ▭ Nazione e democrazia ▭ Il Partito popolare italiano ▭ La forza e la debolezza di un partito cattolico non confessionale ▭ Il fascismo: da pagano a cattolico ▭ Sturzo sul fascismo ▭ Mussolini contro Sturzo ▭ Pio XI «Mussolini, un uomo formidabile» ▭ Il regno di Cristo e la rivoluzione fascista ▭ Contro il cesaropapismo in camicia nera ▭ L’Anno Santo del 1925 Un decennio rivoluzionario All’inizio del 1915 l’Italia era uno Stato monarchico liberale governato da un regime parlamentare che da oltre un decennio si era incamminato sulla via di una più effetiva democrazia.
Infine, fra il 1915 e il 1925, avvenne un cambiamento decisivo nel ruolo dei cattolici nello Stato nazionale4.