Barriera corallina della Nuova Caledonia. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Coordinate: 20°24′43″S 164°33′59″E / 20.411944°S 164.566389°E-20.411944; 164.566389 (Mappa) La Barriera corallina della Nuova Caledonia (in francese: Lagons de la Nouvelle-Calédonie, in inglese: New Caledonia Barrier Reef, in corso: Barrìera Curallina di a Nova Caledonia, in kanak: Kanaky Temuntu Lagons) è una barriera corallina situata appunto in Nuova Caledonia. Si tratta della seconda barriera corallina più lunga del mondo, superata solo dalla Grande barriera corallina australiana. Nel 2008 l'UNESCO inserì questa barriera corallina tra i patrimoni dell'umanità, dandole il nome di Lagune della Nuova Caledonia. Descrizione[modifica | modifica wikitesto] La barriera corallina della Nuova Caledonia contorna Grand Terre, l'isola più grande dell'arcipelago, oltre all'Ile des Pins ed altre isole minori, raggiungendo una lunghezza complessiva di 1500 km. Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto] Cattedrale di Notre-Dame. Mont Saint-Michel.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. veduta aerea dell'isola con l'effetto delle maree Il Mont Saint-Michel (in normanno Mont Saint Miché, in bretone Menez Mikael ar Mor) è un isolotto tidale situato presso la costa settentrionale della Francia, dove sfocia il fiume Couesnon.
Sull'isolotto venne costruito un santuario in onore di San Michele Arcangelo, il cui nome originario era Mons Sancti Michaeli in periculo mari (in latino) o Mont Saint-Michel au péril de la mer (in francese: in italiano, letteralmente, "Monte San Michele al pericolo del mare"). La notevole architettura del santuario e la baia nel quale l'isolotto sorge con le sue maree ne fanno il sito turistico più frequentato della Normandia e uno dei primi dell'intera Francia, con circa 3.200.000 visitatori ogni anno. Numerosi immobili che vi sorgono sono individualmente classificati come monumenti storici e l'intero sito è nel suo insieme classificato come tale dal 1862. Storia[modifica | modifica wikitesto] La cattedrale di Amiens. Scritto da Stefano Torselli.
La cattedrale di Amiens è uno dei più fulgidi esempi di gotico maturo giunti a noi quasi intatto, schivando sia la furia rivoluzionaria francese che le bombe della prima e seconda guerra mondiale. L’architettura segue la via tracciata da Chartres, ma arriva a grandiosità davvero singolari con i sui 42,30 metri di altezza delle volte e 133 metri di lunghezza. Cattedrale di Chartres. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Coordinate: 48°26′50″N 1°29′16″E / 48.447222°N 1.487778°E48.447222; 1.487778 (Mappa) L'edificio costruito da Fulberto fu distrutto nel 1194 a causa di un incendio ed immediatamente si cominciarono i lavori di ricostruzione, che durarono circa 60 anni. L'aggiunta più importante è la torre a nordest, la Clocher Neuf, conclusa nel 1513. La cattedrale è particolarmente nota per il suo eccezionale insieme di vetrate del XIII secolo dalla policromia eccezionale nelle quali si può ammirare il famoso blu di Chartres. L'edificio si riconosce facilmente a causa della grande differenza tra le sue due torri: la torre sud è dotata di una base tipicamente gotica e sormontata da una guglia molto semplice;la torre nord, costruita in epoca più tarda e di architettura più complessa.
Grande luogo di pellegrinaggi, questa cattedrale e le sue torri dominano la città di Chartres e la piana della Beauce circostante. Storia della cattedrale di Chartres. Foto: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 La conversione degli edifici pagani della Gallia in luoghi di culto cristiani I Romani, una volta conquistata la Gallia tramite la spedizione di Cesare del 58-52 a.C., aveva lasciato alle popolazioni autoctone una grande libertà di culto.
Si erano sviluppati così molti centri della religione druidica. I Druidi erano i sacerdoti delle popolazioni celtiche che avevano sviluppato una cultura fortemente legata alla natura. Le loro manifestazioni artistiche sono strettamente connesse alla dualità della realtà: notte- giorno; bene- male; interno- esterno. Sopravissero così per tutto il periodo della dominazione romana luoghi di culto druidici caratterizzatati dalla presenza dei menhir, pietre che racchiudevano i segreti esoterici dei druidi.
Canal du Midì - storia. Canal du Midi. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Coordinate: 43°21′25″N 1°48′36″E / 43.356944°N 1.81°E43.356944; 1.81 (Mappa) Storia[modifica | modifica wikitesto] Il primo tunnel costruito per permettere il passaggio di un canale artificiale, a Malpas Il canale nei pressi di Castelnaudary, qui si trova uno dei due porti che accedono al canale Il commercio di frumento nel XVII secolo era fiorente e necessitava di infrastrutture per il trasporto delle merci. Nelle intenzioni originarie del XVII secolo la costruzione del Canal du Midi doveva collegare l'oceano Atlantico e il Mediterraneo, evitando quindi la lunga circumnavigazione della Spagna (all'epoca paese nemico) e il rischio di incappare in azioni di pirateria, permettendo di risparmiare un viaggio della durata di circa un mese.[1][2] L'opera fu inaugurata ufficialmente il 15 maggio 1681 con il nome di Canal Royal de Languedoc.
Caratteristiche del canale[modifica | modifica wikitesto] Foto storica (1900 circa) di una chiusa presso Agde.