Plural nouns - La scuola che verrà (DECS) - Cantone Ticino. La docente Rosa Ponti descrive la sua esperienza di differenziazione pedagogica nella scuola media.
Le immagini che accompagnano l’intervista si riferiscono a una lezione di inglese dedicata ai sostantivi, nella quale gli allievi collaborano per scoprire e formulare le regole di formazione dei sostantivi plurali anglosassoni (plural nouns). La lezione inizia con una ricapitolazione svolta dagli allievi a coppie, seguita da un momento di condivisione plenaria. Dopo la fase introduttiva, che permette agli allievi di riprendere quanto acquisito in precedenza, la docente illustra il piano di lezione riportato sulla lavagna e il percorso che porterà a esplorare i diversi aspetti grammaticali dei sostantivi plurali inglesi. Didattica, è importante saper insegnare? Lettera – Orizzonte Scuola. La domanda per quanto possa apparire strana se la stanno facendo non poche persone.
La risposta che chiunque immaginerebbe scontata è: CERTAMENTE! Ma credo che la domanda per il fatto stesso che più persone se la pongano sottende l’esistenza di un certo malessere e di dubbi. Sul fatto che essere un bravo maestro o professore sia un elemento imprescindibile per avere una buona scuola (senza alcun riferimento all’abuso di detta locuzione) con buoni risultati in termini di preparazione, crescita culturale e civile dei nostri ragazzi è fuor di dubbio. E’ però altrettanto vero che esiste una notevole differenza tra fare il maestro/professore ed essere un insegnante.
Elogio all'errore - Ultima Voce. “Sopra ogni altra cosa, le abbiamo insegnato a temere di sbagliare: il fallimento.
Quel timore è ciò che ha distrutto il suo amore per l’apprendimento.” Sono le parole di un’insegnante. E’ arrivato il nuovo “Manuale al buon uso”, la guida completa per iniziare a lavorare con eTwinning. Disponibile in versione cartacea e online una nuova pubblicazione nazionale per i docenti interessati ad eTwinning: il nuovo Manuale al buon uso!
Una guida pratica per iniziare a lavorare con i gemellaggi elettronici tra scuole europee. Curata dall’Unità nazionale eTwinning di Indire, il Manuale rivede completamente la precedente versione, includendo tutte le novità della nuova piattaforma eTwinning Live, lanciata nel 2015. La guida è stata pensata soprattutto per gli utenti che iniziano a muovere i primi passi in eTwinning, fornendo informazioni, idee e suggerimenti per utilizzare la piattaforma al meglio, descrivendo le modalità, gli strumenti e tutti i vantaggi per la didattica e lo sviluppo professionale.
SEG - Tutorial rapido. Royalty Free Music by Bensound. Regolamento uso cellulari e dispositivi mobili. Regolamento per l’uso dei telefoni cellulari e dispositivi mobili da parte degli alunni APPROVATO DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO con delibera n. 3 del 20/3/2014 Il presente regolamento si applica principalmente alle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto, in particolare per quanto riguarda le sanzioni, ma è comunque utilizzabile anche nelle scuole primarie.
In generale, per le scuole primarie, si suggerisce ai genitori di non consentire ai bambini di portare a scuola il telefono cellulare. L’uso dei dispositivi mobili può essere eventualmente consentito nella classe V, in particolari casi, secondo quanto descritto nel successivo caso 2). Si distingue tra due casi d’uso principali: 1) uso del telefono cellulare per chiamate, sms, messaggistica in genere; 2) utilizzo delle altre funzioni, tipiche degli smartphone (foto, video, varie applicazioni), comuni anche a tablet e altri dispositivi mobili, che possono avere una rilevanza e un possibile impiego nella didattica. TIC. I progetti di gemellaggio eTwinning in forte ascesa soprattutto al Sud Italia. eTwinning è un’iniziativa nata dalla Commissione Europea per integrare e diffondere le possibilità offerte dalle nuove Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC) nei sistemi di didattica e formazione, favorendo nel contempo un'apertura alla dimensione comunitaria dell'istruzione, nell'ottica di contribuire a creare e fortificare un sentimento di cittadinanza europea condiviso nelle nuove generazioni.
L'azione si realizza attraverso una piattaforma online che rende possibile l'attivazione di progetti di gemellaggio elettronico tra scuole europee primarie e secondarie, coinvolgendo direttamente gli insegnanti in una comunità virtuale dove è possibile conoscersi e collaborare in modo semplice, veloce e sicuro. Attualmente fanno parte di eTwinning più di 25.000 docenti italiani e oltre 300.000 insegnanti a livello europeo. Private classroom albums for teachers and parents. Europa=Noi - Educazione Digitale. Europa=Noi è la piattaforma didattica che offre utili spunti a tutti gli insegnanti interessati a stimolare negli studenti la consapevolezza civica europea.
Collegandoti all’area strumenti potrai scaricare, gratuitamente, una serie di educational multimediali con i quali potrai condurre coinvolgenti lezioni extracurriculari e partecipare a stimolanti concorsi interscolastici. Ogni supporto didattico è tarato sulle specifiche esigenze pedagogiche degli studenti. Iniziativa promossa da: Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri Scuola primaria, secondaria di I° e II° grado Storia e istituzioni dell’Unione europea, cittadinanza attiva all’interno della società europea, diritti e doveri dei cittadini europei, possibilità offerte dall’Unione europea, politiche dell’Unione europea.
La riforma che ha cambiato la scuola in Finlandia — Your Edu Action. Di Norberto Bottani, ricercatore di fama internazionale nel campo dell'istruzione, dal suo blog Uno dei problemi più ardui da risolvere quando si ha a che fare con una riforma scolastica è quello della strategia di cambiamento.
La questione è eminentemente politica, nel senso che deve tenere conto delle procedure decisionali in voga in un determinato contesto socio-politico, ed è anche scolastica poiché non si possono ignorare le peculiarità di un sistema scolastico che si vuole cambiare, i rapporti di forza che lo strutturano, i gruppi di potere annidati nelle viscere del sistema. Per vincere la partita, ossia per ri-formare (alla lettera) un sistema scolastico occorre tenere conto di entrambe le dimensioni : come si vince una riforma sul piano politico e come si realizza una riforma sul piano scolastico. In entrambi i casi si devono individuare gli ostacoli reali o potenziali tali da fare naufragare anche la riforma migliore.
Il caso della Finlandia. I commissari - Commissione europea. The European Commission explained - Functioning and Tasks. Scuola, ecco le novità approvate in Commissione - La Stampa. Nel corso dell’esame del ddl scuola in Commissione alla Camera, il testo è stato modificato accogliendo le istanze emerse dal confronto con tutte le parti.
Ecco le principali novità. ART.1 - Il testo è stato riscritto chiarendo gli obiettivi e l’impianto pedagogico: al centro ci sono l’autonomia, l’apertura delle scuole al territorio, il coinvolgimento pieno della comunità scolastica nella definizione del piano dell’Offerta Formativa e l’apprendimento per competenze. ART.2 - Il dirigente formula gli indirizzi, ma è il Collegio docenti a elaborare il Pof e il Consiglio di Istituto (dove siedono studenti, famiglie, docenti e personale Ata) ad approvarlo. Il piano triennale dell’offerta formativa è rivedibile annualmente. American School Life. Education system of USA part-1. Immagine e privacy: diritto e (man)rovescio. N questo pazzo Paese che è l’Italia, l’agenda delle questioni cruciali della comunità non nasce da esigenze condivise, ma è dettata da una nebulosa società segreta composta da politici, giornalisti, alieni e vicini impiccioni.
Questa setta occulta, tra le tante nefandezze, è responsabile anche della grande preoccupazione di sempre più genitori per il diritto alla privacy dei loro figli. Preoccupazione che diventa paranoia se, al saggio di danza di Enrichetta, sul settimo o ottavo anello, tra il mixer luci e le scale degli spogliatoi, ci capita di scorgere un uomo con una telecamera che sta riprendendo l’evento.
Ma può fare le riprese? Finlandia, una scuola da imitare - Nostrofiglio.it. DireFareScrivere - Italiano per stranieri. Bambini delle scuole di Roma eseguono canti patriottici alla presenza di Mussolini. 4°. LA SCUOLA FASCISTA. Saverio Santamaita: Storia della scuola. Pagina VII Prefazione di Raffaele Laporta Una storia della scuola, come quella di ogni istituzione (della giustizia, del Parlamento, dell'università e via dicendo), ha caratteri propri, che risalgono alla funzione specifica dell'istituzione medesima.
Boia chi molla! La scuola ai tempi del Duce - Promo. FASCISMO-scuola- Cuore di Edmondo De Amicis: tutto il libro riportato integralmente. Google. Maestri italiani del secondo '800 tra realtà e letteratura - Treccani Portale. Di Roberto Carnero* Alcuni studi (realizzati soprattutto da storici e storici della pedagogia: Bini 1981; Bini 1989; Ulivieri 1993) hanno documentato, attraverso la lettura incrociata delle opere letterarie e dei documenti testimoniali (saggi storici, carte d’archivio, dibattiti parlamentari, articoli di giornali e periodici, lettere di insegnanti alle riviste scolastiche del tempo, inchieste ufficiali e relazioni ministeriali) che quanto scrittori come Edmondo De Amicis e Matilde Serao raccontano nei loro testi rimanda molto da vicino a quella che era la realtà effettiva del tempo.
Una realtà, quella degli insegnanti elementari, fatta soprattutto di problemi. Proviamo qui di seguito a sintetizzare i principali di essi. I problemi della scuola post-unitariaLe classi erano molto numerose: 54 sono gli allievi del maestro Perboni in Cuore (1888). Gli ambienti sono malsani. Breve storia della scuola italiana. L’inizio della storia della Scuola Elementare Italiana si può far risalire al 1859, anno in cui il ministro della Pubblica Istruzione del Regno di Sardegna, Gabrio Casati, presentò e fece approvare una legge: il regio decreto legislativo 13 novembre 1859, n. 3725 del Regno di Sardegna, noto come “legge Casati”. Lo scopo principale della legge Casati era che i bambini dovevano saper “…leggere, scrivere e far di conto…” e la stessa legge sanciva l’obbligatorietà e la gratuità dell’istruzione elementare per il corso inferiore, impartita dallo stato per mezzo dei comuni, ai quali spettava anche il compito di assumere i maestri.
Egli progettò una scuola elementare divisa in due bienni e un successivo percorso formativo che si divaricava in formazione tecnica e formazione ginnasiale, quest’ultima solo a pagamento. Ciò incentivò così l’istruzione privata da parte delle famiglie più ricche che si affidarono spesso ad un precettore domestico, o a istituti privati.