Perché leggere, nel 2018, l'"Orlando furioso" di Ariosto. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto Eccolo, uno degli incipit più famosi della nostra letteratura.
L’inizio de l’Orlando Furioso, acclamato capolavoro di Ludovico Ariosto, pubblicato per la prima volta nel 1516 a Ferrara. Opera composta 46 canti in ottave, per un totale di 38.736 versi. E già a qualcuno sarà passata la voglia di leggere. Ciascun canto non è altro che un insieme di otto versi in endecasillabi, di cui i primi sei a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata. Ecco, forse ora un buon 90% dei lettori ha deciso di fare come ha fatto pochi mesi fa chi scrive, smettendo di interessarsi a quest’opera che sicuramente non avrà niente a che spartire con noi millennials, che l’unico punto di incontro che possiamo avere con l’Ariosto è la verifica sul ‘500 il lunedì mattina.
L’amore. Il Rinascimento. Magia e astrologia in "Storia della Scienza" I CAPOLAVORI DEGLI ESTE IN MOSTRA A VENARIA. La Reggia di Venaria riunisce i capolavori realizzati tra Cinque e Seicento per gli Este, duchi di Ferrara e Modena.
Una dinastia di mecenati che, per circondarsi delle migliori opere d’arte, non badava a spese. Inaugura sabato 8 marzo alla Reggia di Venaria la mostra “Gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena”, dedicata al collezionismo e al mecenatismo artistico della dinastia estense dal Cinquecento al Settecento. Curata da Stefano Casciu, la mostra riunisce 90 capolavori realizzati per la dinastia emiliana: opere di Dosso Dossi, Correggio, Tiziano, Tintoretto, Guercino, Velàzquez e altri importanti maestri che documentano il (buon) gusto artistico degli Este e le ambizioni politiche della casata.
GLI ESTE, STORIA DI UNA DINASTIA TRA IMPREVISTI E CAPOLAVORI. Dal “trasloco” di un’intera capitale alla vendita di opere d’arte per fare cassa (vi ricorda qualcosa?)
, nella storia degli Este non mancano i colpi di scena. Ferrara. "Il Segno di Ariosto. Autografi e carte ariostesche nell'Archivio di Stato di Modena" - Sito web dell'Archivio di Stato di Modena. HOMEPAGE > Orari e servizi > Mostre > "Il Segno di Ariosto.
Autografi e carte ariostesche nell'Archivio di Stato di Modena" Mostra documentaria 17 dicembre 2016- 29 aprile 2017 Il percorso espositivo propone una selezione delle 61 lettere autografe scritte da Ludovico Ariosto tra il 1509 e il 1525. Le missive, tra cui due inediti, rimandano a distinte fasi biografiche e professionali del poeta: “familiare” del cardinale Ippolito I e di Alfonso I d’Este; ambasciatore dello Stato estense presso i papi Giulio II e Leone X; commissario in Garfagnana.
La mostra è visitabile sino al 29 aprile 2017, aperta il martedì dalle ore 14.30 alle ore 16.30, il mercoledì e il sabato dalle ore 10 alle ore 13. Ludovico Ariosto – Liber Liber. Ludovico Ariosto Redazione 2018-01-10T17:19:19+00:00 Ludovico Ariosto nacque a Reggio Emilia nel 1474.
Dopo avervi studiato legge, entrò fra gli stipendiati della Corte di Ferrara, presso la quale conobbe Pietro Bembo. Nel 1500 gli morì il padre e la numerosa famiglia passò sotto la sua responsabilità, tre anni dopo gli nacque un figlio da una non meglio nota Maria. Negli anni successivi fu al servizio del cardinale Ippolito II D’Este per il quale compì varie ambascerie e con il quale ebbe un rapporto alquanto contrastato; nel frattempo uscirono le sue prime commedie e gli nacque un altro figlio da Orsolina Sassomarino. Per conto di Ariosto. Per i 500 anni dalla prima edizione dell'Orlando furioso si rende omaggio a Ludovico Ariosto come se fosse un emergente sulla soglia del successo.
Il booktrailer che Matteo Bianchi e Irene Lodi hanno girato con il cantautore Matteo Pedrini, lavorando Per conto di Ariosto, appunto, rappresenta una sola delle fasi di un immaginario piano editoriale per il lancio del suo capolavoro in versi. Alla resa scenica ha collaborato Alessandro Tagliati. Riprese e montaggio di Daniele Donà (Comune di Ferrara). Per conto di Ariosto è un progetto dell’Istituto di Storia Contemporanea sviluppato in collaborazione con il Comune di Ferrara, che propone un confronto costante ed estemporaneo tra il poeta cortigiano e la sua controparte moderna, uno scrittore “alternativo”, falsamente trasandato, ai suoi esordi nel mondo della letteratura.
Lo staff del progetto ha ideato e messo in campo una serie di azioni per promuovere l’Orlando furioso. Tags.
Www.paridevallarelli.com: Le arti magiche tra Medioevo e Rinascimento. Il quadro culturale sulle arti magiche è molto variegato, basti dire che la definizione stessa di mago ha una doppia accezione, la prima come conoscitore e praticante di carattere colto e sapienzale, la seconda come illusionista e ciarlatano.
Nel Medioevo, soprattutto a partire dal XIII sec., la Chiesa cominciò ad intervenire più severamente nei confronti della magia (soprattutto la stregoneria), poiché nella cultura dell’epoca la sua diffusione trovava un numero sempre maggiore di adepti. L’opera di Tommaso d’Aquino, a tal riguardo, rappresentò un baluardo difensivo al dilagare di magia e stregoneria, tracciando il confine oltre il quale non fosse consentito andare.