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Il Valore di una Guida

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Google to Track Data Across Its Services. Panopticon, la Torre di Cuntz e il Dilemma del Prigioniero. Twitter is much more than social - co-founder Dorsey. MUNICH Sun Jan 22, 2012 7:51pm GMT MUNICH (Reuters) - Twitter is much more than a social network and has no time to waste worrying about newcomers like Google+ as it becomes more important as an information service and builds its advertising business, co-founder Jack Dorsey said on Sunday.

Twitter is much more than social - co-founder Dorsey

"We have a lot to concern ourselves with, just building Twitter," Dorsey said when asked at a technology conference whether he was worried that Google's own fledgling social network would come after Twitter. "Social is just one part of what we do. We think of it as an information utility," he said, describing Twitter as a personal news service as much as a social network.

"You don't have to tweet at all," he told the DLD conference in the German city of Munich. Il Papa afferma: "Anche Twitter può portare messaggi profondi" Twitter, prove di micro-censura E la Rete minaccia lo sciopero. La svolta del sito: "Accoglieremo le richieste legali".

Twitter, prove di micro-censura E la Rete minaccia lo sciopero

Ma è polemica Prove tecniche di micro-censura o un passepartout per entrare anche nei Paesi in cui internet è sotto controllo? Twitter è pronta a bloccare la pubblicazione dei messaggi nei singoli Paesi, qualora gli venisse richiesto per motivi legali, ma l'annuncio del sito simbolo della «Primavera Araba» e dei movimenti «Occupy» divide la Rete. Con un messaggio sul blog aziendale i dirigenti del social network hanno spiegato che «continuando a crescere a livello internazionale, entriamo in Paesi che hanno idee diverse sui limiti della libertà di espressione» e dunque è necessario permettere la cancellazione dei tweet a livello nazionale. I primi esempi: via i messaggi a sfondo nazi in Germania, gli insulti alla monarchia in Tailandia, le citazioni dai «Versetti Satanici» in India, che dal 1988 ha messo al bando il libro di Salman Rushdie. Twitter. In un angolo dell'economia dell'informazione: un carattere del denaro.

Ieri sera alla Digital Accademia, conversando di strategie editoriali con Mafe De Baggis, Sergio Maistrello, Filippo Pretolani, è venuta fuori una riflessione laterale.

In un angolo dell'economia dell'informazione: un carattere del denaro

Che forse merita una sottolineatura. Nel contesto delle innovazioni sottostanti alla grande trasformazione dell’editoria emergono un paio di novità concettuali che servono a porre il problema dei modelli di business editoriali in modo forse inatteso:1. Marshall McLuhan e Bill Gates sono stati citati, in due occasioni distinte, come fonti di una osservazione: il denaro è una forma di informazione2. Yochai Benkler, e altri economisti, hanno segnalato che l’informazione è un bene economico di tipo piuttosto particolare perché quando viene scambiato si moltiplica (non viene ceduto ma condiviso) L'impatto delle nuove tecnologie... Tra conferme e disattese, ecco l’impatto delle nuove tecnologie nel contesto italiano A fine anno l’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha pubblicato un report dal titolo Cittadini e nuove Tecologie, che – con riferimento all’anno 2011 e basato su un campione di quasi 20 mila famiglie, per un totale di circa 48 mila individui – ha inteso indagare la portata dell’impatto relativo alle nuove tecnologie nel contesto italiano; quello che di seguito cercheremo di fare è riportare le principali conclusioni e tendenze evidenziate dall’Istat.

L'impatto delle nuove tecnologie...

Adottando criteri di ordine generazionale, si nota un forte divario, rimasto pressoché invariato rispetto al 2010, tra famiglie costituite da almeno un minorenne – quelle, cioè, tecnologicamente più avanzate – e famiglie composte da persone di 65 e più anni. Fiducia nei Media [e dintorni] Edel­man ha pub­bli­cato i risul­tati gene­rali della dodi­ce­sima edi­zione del Trust Baro­me­ter.

Fiducia nei Media [e dintorni]

La ricerca ha coin­volto oltre 30mila indi­vi­dui in 25 nazioni diverse del mondo, Ita­lia inclusa, ana­liz­zando il livello di fidu­cia nei con­fronti di imprese, isti­tu­zioni e media. Il rap­porto indica chia­ra­mente come nella mag­gio­ranza dei Paesi presi in con­si­de­ra­zione si assi­sta ad una calo gene­ra­liz­zato della fidu­cia con il rad­dop­pio del numero di nazioni che espri­mono scet­ti­ci­smo rispetto alla situa­zione attuale.

Crollo ver­ti­cale del livello di fidu­cia in Giap­pone dove evi­den­te­mente, a parità di con­di­zione, la gestione del post tzu­nami e delle radia­zioni nucleari ha pesan­te­mente influito sul sen­ti­mento della popo­la­zione, giustamente. Diversi Paesi delle eco­no­mie avan­zate, quali Ger­ma­nia e Fran­cia, assi­stono ad un calo a dop­pia cifra della fidu­cia nelle imprese. Il segno della distanza tra dichia­rato e realizzato. Il Fatto è che manca qualcosa! Per un giornalista su due la pubblicità condiziona la linea editoriale. La pubblicità condiziona la linea editoriale delle testate secondo un giornalista su due.

Per un giornalista su due la pubblicità condiziona la linea editoriale

Potremmo sintetizzare così i risultati di una indagine esplorativa (metodologie e campione li trovate qui) che abbiamo condotto per l’Ordine dei Giornalisti in collaborazione con il gruppo di lavoro del Consiglio nazionale “Qualità dell’ informazione e pubblicità” coordinato da Pino Rea. Lo scenario che emerge dai dati è sfaccettato. Quando la pubblicità scrive i giornali « ETicaNews. Italia.it: destare lo Gnudi « Magic Italy.