Spicchi di Limone: marzo 2015. La piattaforma mette a disposizione - ad accesso libero e senza iscrizione - approfondimenti teorici e percorsi da sperimentare in classe, video-lezioni, mappe concettuali, simulazioni, suggerimenti per affrontare specifiche difficoltà di apprendimento, prove per la verifica degli apprendimenti degli studenti.
Le risorse del sito, aggiornate al 2014, includono anche guide alla costruzione dei curricoli, riflessioni sugli sviluppi delle discipline e della loro didattica ed esemplificazioni metodologiche. Le risorse messe a disposizione, progettate per integrarsi con facilità nel curricolo scolastico, vogliono incidere sul modo di fare scuola dei docenti e favorire l'attiva partecipazione dello studente nella costruzione della conoscenza, anche grazie all'utilizzo avanzato in aula delle tecnologie della comunicazione. Violenza sulle donne in guerra Bosnia Ruanda stupri guerra Valentina di Palma. Introduzione [inizio pagina] Queste guerre sono state spesso definite “conflitti etnici”, una definizione che sarà qui discussa contestualizzando la preparazione di entrambe in relazione alla violenza sessuale e al suo rapporto con il nazionalismo; analizzando quindi quanto accadde durante le guerre stesse; e infine descrivendo le conseguenze della violenza nel dopoguerra di entrambi i paesi.
La comparazione tra i due case studies nasce da diverse considerazioni: entrambi sono stati genericamente inclusi tra le “nuove guerre” degli anni Novanta (un'altra etichetta che sarà analizzata in questa sede) in cui la grande copertura mediatica dei conflitti ha denunciato gli stupri di massa e il loro uso come arma bellica, senza comprenderne però appieno la portata in termini di intenzionalità a colpire non solo il gruppo nemico ma anche il suo possibile recupero postbellico e il nuovo uso del corpo delle donne in questa strategia bellica. Intervista ad Antonio Brusa sulla didattica della storia. Per fare il punto sul dibattito a proposito dell'insegnamento della storia e sul rapporto tra formazione universitaria e insegnamento secondario, in questa fase di riforme da una parte e di grandi mutamenti culturali dall'altra, Storicamente ha intervistato Antonio Brusa, docente di Didattica della Storia all'Università di Bari e tra i massimi esperti italiani della materia.
Redazione: Qual è lo stato della discussione sulla didattica della storia? C'è qualche elemento di novità che riguarda tale tema oppure i termini del dibattito sono fermi, dopo la riforma? Clio 92 - Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia. A cura di Saura Rabuiti (Leggi l'editoriale) 10 DOMANDE SU LETTERATURA E STORIA a Milena Agus e Luciana Castellina A cura di Giuseppe Di Tonto - Ernesto Perillo Pierre Nora, L’histoire saisi per la fiction Enrica Dondero, Imparare storia con immaginazione Laura Fontana, Possiamo fidarci delle immagini nella nostra ricerca di verità storica?
Clio 92 - Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia. CIDI - Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti. La specificità del concorso del Cidi consiste nel dare un rilievo particolare al carattere curricolare dell’attività didattica volta alla conoscenza e alla pratica dei principi e dei contenuti della Costituzione, attraverso approcci disciplinari o pluridisciplinari.
Quest'anno, in particolare, riteniamo fondamentale mantenere l’attenzione sull’art. 3 nel quale confluiscono problemi di integrazione razziale, di religione, di uguaglianza, di pari opportunità; ma ci piace anche segnalare l’art. 10 con quel suo richiamo allo straniero, al migrante, al rifugiato e alle problematiche connesse all’asilo politico, tema di stringente e drammatica attualità quale terreno di riflessione ed eventualmente di proposta da parte delle giovani generazioni. CIDI - Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti. Da molti decenni è diffusa la consapevolezza che per realizzare apprendimenti significativi, e quindi competenze culturali durature, per realizzare cioè una scuola di qualità per tutti, occorre contemporaneamente selezionare saperi essenziali, utilizzare strumenti e ambienti adeguati, e praticare metodologie e modalità relazionali innovative; e che occorre conseguentemente abbandonare la logica del programma che si affida essenzialmente all'organizzazione specialistica, accademica, delle discipline.
Le teorie del curricolo affondano le loro origini nella comprensione, sviluppata dal miglior pensiero psicopedagogico del Novecento (da Dewey a Bruner, ecc.), che la scuola di massa costituisce uno scenario nuovo e molto più complesso della scuola tradizionale, selettiva ed elitaria. Quest’area del sito vuole essere al servizio di quest’istanza. Recapiti utili. Professione docente e dirigente. Compita. Il Progetto. Indire, sito ufficiale. [Salta il menù]Scelte rapide da testiera: Istituto Progetti Albo nazionale delle Eccellenze Avanguardie educative Delivery Unit FISQED Fondi italiani storici di quaderni ed elaborati didattici FOR dirigenti FOR docenti FOTOEDU - Archivi fotografici per la storia della scuola e delleducazione Gestione della Programmazione Unitaria Istituti Tecnici Superiori Maker@scuola Memory Safe Personale scolastico all'estero 2015 Piccole scuole crescono Piano nazionale qualità e merito Progetti di formazione docenti PON Puntoedu ATA porno izle Puntoedu Lingue: formazione inglese scuola primaria Puntoedu lingue Learn&Teach - Formazione inglese scuola primaria Quando lo spazio insegna Risorse per docenti PON SOS studenti.
Dieci tesi per l'educazione linguistica democratica. Le Dieci tesi in questa redazione sono un testo collettivo preparato dai soci del GISCEL nell'inverno e primavera del 1975 e definitivamente approvato in una riunione tenutasi alla Casa della Cultura di Roma il 26 aprile 1975.
Con tale testo il GISCEL, un gruppo costituitosi nel 1973 nell'ambito della SLl, intende definire i presupposti teorici basilari e le linee d'intervento dell'educazione linguistica, proponendole all'attenzione degli studiosi e degli insegnanti italiani e di tutte le forze che, oggi, in Italia, lavorano per una scuola democratica. I. La centralità del linguaggio verbaleII. Il suo radicamento nella vita biologica, emozionale, intellettuale, socialeIII. Pluralità e complessità delle capacità linguisticheIV. Le Dieci tesi trent'anni dopo. I. II. III.