Pnsd layout 30.10 WEB. MIUR AOODGEFID REGISTRO UFFICIALE(U)23331 07122015 FAQ ANIMATORI DIGITALI. DD 50 15 all2. L'animatore digitale, spiegato da chi l’ha inventato. Damien Lanfrey e Donatella Solda sono i giovani esperti che hanno redatto il Piano Nazionale Scuola Digitale per il ministero dell’Istruzione.
Sono loro che hanno inserito nel Piano la figura dell’animatore digitale, un esperto scelto tra i docenti di ruolo, che ogni scuola dovrà indicare entro il prossimo 10 dicembre. Questa nuova figura, come tutte le novità, ha suscitato qualche domanda nella comunità dei docenti: per sciogliere ogni dubbio, abbiamo incontrato Lanfrey e Solda e abbiamo rivolto i quesiti direttamente a loro. Leggi: Tutto il Piano Nazionale Scuola Digitale in 35 punti Cominciamo dal principio. Animatori digitali, grandi ambizioni ma c'è un mare tra gli ideali e la realtà. Ogni volta che si ragiona sull’ecosistema scuola ci si imbatte nella non risolta (almeno in questo ambito) dicotomia tra “res cogita” e “res extensa” e nell’eterno combattimento tra mondo ideale e le diverse istanze che di esso ci si affanna a realizzare, guidati da obiettivi o interessi più o meno scoperti.
Non fa eccezione, ovviamente la trasformazione “digitale” della scuola e delle competenze dei suoi attori protagonisti - studenti, docenti, dirigenti, personale ATA, clienti-famiglie, ecc. - che al momento sembra destinata a passare attraverso lo snodo dell’animatore digitale; figura per la formazione della quale ci si è affrettati a selezionare, in fretta e furia, i Poli Formativi Regionali con criteri che, al momento, non è dato conoscere … come si suol dire, se vivremo, vedremo e capiremo.
Perché tanta fretta? Ma cosa ci si aspetta dagli animatori digitali? “Banalmente”: sostenere e attuare il PNSD nelle scuole di appartenenza. In prima battuta: Per l'animatore digitale meglio una squadra di persone. Da quando, con la nota di metà novembre (Nota prot. n 17791 del 19/11/2015), si è aperta la partita dell'animatore digitale (#AD), prima con la richiesta dell’individuazione, poi con la definizione delle reti per la formazione “ufficiale” MIUR, il tema ha quasi monopolizzato i gruppi tematici (didattica e tecnologia) sui social.
La “questione digitale” emerge e si diffonde anche al di là della cerchia dei soliti noti, intendendo docenti e scuole che negli step precedenti del PNSD già si erano mossi ed avevano ottenuto risultati. E’ un primo risultato di tutto rilievo. Anche le punte di animosità che caratterizzano il confronto on line tra chi sostiene le più variegate posizioni sul tema sottolinea interesse ed attenzione per la questione, e riflette un dibattito magari meno acceso ma non irrilevante dentro le scuole. All’#AD il PNSD affida in sostanza l’azione di accompagnamento.
Pubblicato il Piano, il 27 ottobre scorso, le prime dispute sono tutte sulla definizione della figura. Animatori digitali, che fare dopo la nomina: una nuova organizzazione. In un precedente articolo abbiamo analizzato i problemi relativi alla definizione dei compiti dell'animatore digitale e all'introduzione di questa figura.
Qui invece passiamo dall’analisi della “res cogita” alla “res extensa”: quali sono le difficoltà che si dovrà cercare di superare per raggiungere gli obiettivi del PNSD? Design literacy La capacità di promuovere il co-design di visioni pedagogiche, didattiche e gestionali richiede l’acquisizione di quella che si può definire una “design literacy pedagogicamente virata”, e lo sviluppo di capacità meta-progettuali che sono raggiungibili solo se ci si sperimenta in cicli di progettazione e gestione di processi di apprendimento design-based, in cui le attività non sono realizzate in maniera estemporanea, ma sono concatenate l’un l’altra, sinergicamente, allo scopo di ottenere risultati concreti e misurabili.
Competenze digitali e competenze orizzontali Cultura condivisa Raccomandazioni finali: Arriva nella Scuola l'Animatore digitale: a che cosa servirà? Gli effetti del Piano Nazionale Scuola digitale cominciano a dispiegarsi in maniera, a nostro avviso, molto veloce e positiva ne è prova, ad esempio, la nota del Ministero dell’Istruzione che invitava i Dirigenti scolastici a fornire entro il 10 di dicembre il nominativo dell’‘“Animatore digitale” della propria istituzione scolastica.
La scelta dovrà cadere su insegnati “innovatori” che siano esperti di metodologie e di tecnologie didattiche e che posseggano buone doti organizzative e capacità di coinvolgimento e leadership rispetto ai colleghi. In pratica a partire dal Dicembre del 2015 ogni scuola italiana avrà una figura dedicata esclusivamente all’innovazione digitale di natura metodologica e didattica (probabilmente con un “distacco” parziale dall’insegnamento). Fino ad oggi un ruolo similare, anche se molto depotenziato, era stato ricoperto, ove fosse stato istituito, da insegnanti che venivano nominati dal Dirigente come “funzione strumentale” dedicata alle tecnologie. A. B. C. Un Portfolio per l’Animatore Digitale. Giugno 27th, 2016 admin Nella prospettiva di monitorare competenze e proposte degli animatori digitali, con la finalità dichiarata di costruire un profilo dell’animatore, riconoscendone professionalità e specificità, proponiamo alcune linee guida per la costruzione di un portfolio digitale , che riteniamo strumento di riflessione per il riconoscimento di uno standard professionale.
Alcune piattaforme si prestano a realizzare un portfolio on line che unisca un curricolo ad uno shocase (vetrina) delle esperienze e delle produzioni. Consigliamo: Coroflot, Pinterest, Wix, Pearltrees.