Pgrossi / regolazione. Dal progetto all'azione didattica L’insegnante, per muoversi nella direzione decisa nell’attività quotidiana, effettua una regolazione, ovvero una ricerca di equilibrio (Damiano, 2006; Altet, 2003), per collocare l’azione didattica all’interno di coppie di opposti.
I principi, come ad esempio quelli proposti di Merril, le ricette universali e le programmazioni prescrittive, non forniscono un grande aiuto per tale operazione. Per regolazione non si intende l’applicazione di una regola ma la scelta di una posizione interna a un dominio. Intermedia tra due estremi. Ma quali sono le coppie di opposti tra cui il docente si muove durante la progettazione e durante l’azione didattica? La coppia auto vs etero-regolazione coinvolge profondamente la prassi didattica. La tensione tra scaffolding e fading viaggia sullo stesso binario. Modelling. DIARIO DI UN MAESTRO - La scuola di Vittorio De Seta. Sembra ieri - almeno per chi c’era – eppure lo stacco dall’oggi è di circa quattro decenni.
Tanti. E’ il 1973: anno in cui il governo decreta per sei mesi un inutile stato di austerità (tra gli altri provvedimenti cinema e teatri chiudono entro le 23.00, sui palinsesti del piccolo schermo cala il sipario alle 22.45), nascono le prime tv libere nonostante l’opposizione del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Nelle domeniche di quell’anno vengono circuitati sulla tv pubblica (ancora in bianco e nero) sceneggiati che vengono visti da non meno di dieci milioni di telespettatori. Tratto dal romanzo “Un anno a Pietralata” del maestro Albino Bernardini, il film ha una storia che si sviluppa nella scuola elementare di una borgata degradata (il Tiburtino) della capitale.
Qui al maestro D’Angelo (Bruno Cirino ) viene affidata una quinta di alunni considerati degli scalmanati che in aula si portano tutto il disagio sociale e le difficoltà che vivono nel quotidiano. Film Diario di un maestro (1972) - Trama - Trovacinema. (In 4 puntate) In una scuola del Tiburtino la maggior parte degli allievi diserta le lezioni; un maestro decide di andare a cercarli e di sperimentare con loro un nuovo modo di fare scuola.
Girato in 16 mm e realizzato dalla RAI che lo mandò in onda tra il febbraio e il marzo 1973, è il film sulla scuola più credibile, onesto e appassionato che sia mai stato realizzato in Italia; ispirato a un libro di Albino Bernardini, è anche l'unico che abbia messo a frutto la lezione di Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani, pubblicato cinque anni prima. Il merito è del rigore, della lucidità, della pazienza, dell'intelligenza amorosa di De Seta che ha avuto nell'operatore Luciano Tovoli un sensibilissimo collaboratore e in Cirino un interprete ammirevole: la sua è qualcosa di più di una prestazione attoriale.
Né film-inchiesta né film di finzione, è un'originale applicazione delle teorie del cinema diretto. Vittorio De Seta - Diario di un maestro - Film Feltrinelli Editore - Real Cinema - 9788807740770. DIARIO DI UN MAESTRO - Film (1972) Giunto a Roma ad anno scolastico iniziato, il Maestro inizia la sua esperienza didattica nella scuola di Tiburtino III, una borgata periferica che soffre di una situazione di penoso abbandono.
Poiché la maggior parte degli allievi diserta la scuola, il maestro si mette alla loro ricerca e con l'occasione ha modo di conoscere i disagiati contesti familiari in cui vivono i ragazzi. Resosi conto che i metodi tradizionali di insegnamento non hanno alcuna presa sugli allievi, il maestro avvia una sperimentazione nuova di scuola dialogo-ricerca. L'esperimento non è ben visto dal direttore, uomo formato alla vecchia maniera e ligio alle "circolari del ministero"; è ritenuto "scomodo e rischioso" dagli altri insegnanti. Diario di un maestro (1972) Diario di un Maestro - Intervista ai protagonisti 1975. MARIO LODI: UN METODO DI INSEGNAMENTO.
Il filmato, fa parte di una serie d’inchieste condotte da Vittorio De Seta nel 1979 sul mondo della scuola in Italia.
In questa puntata il regista si concentra sull`esperienza di Mario Lodi, maestro elementare in una frazione del comune di Piadena, nella bassa Padana, tra le città di Mantova e Cremona, sulle rive dell’Oglio. Per metterne a fuoco i principi didattici, le parole dell’insegnante, sono alternate alle riprese effettuate in una IV elementare della scuola. L`apprendimento, secondo Lodi, parte dal bambino, dal suo mondo, da ciò che conosce e gli è caro, quindi è necessario associare, qualsiasi materia, con la vita di tutti i giorni. Fondamentale è inoltre, per Lodi, la conoscenza del bambino perché non c’è processo educativo che sia avulso dalla realtà familiare. Vittorio De Seta, regista documentarista, si è sempre occupato di tematiche sociali e d’emarginazione. Tags Condividi questo articolo Inserisci il codice nel tuo articolo. Movimento di Cooperazione Educativa. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) è un movimento nato nel 1951, a Fano, costituito da insegnanti, pedagogisti, operatori della formazione che si ispirano e condividono la metodologia della Pedagogia Popolare di Celestin Freinet, insegnante francese, introdotta nella metà del XX secolo. L'ispirazione a Freinet, alle sue idee sulla cooperazione e sull'uso della stampa tipografica, era sottolineata anche dal nome assunto in origine del movimento: Cooperativa della tipografia a scuola (CTS). §Storia[modifica | modifica wikitesto]