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Vittorio De Seta - Diario di un maestro - Film Feltrinelli Editore - Real Cinema - 9788807740770

Vittorio De Seta - Diario di un maestro - Film Feltrinelli Editore - Real Cinema - 9788807740770

Diario di un maestro Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Due anni dopo l'uscita in tv, il film raggiunse le sale, scorciato a 135 minuti. Questa versione è stata selezionata tra i 100 film italiani da salvare[1]. §Trama[modifica | modifica wikitesto] In una scuola dell'estrema periferia romana, un giovane insegnante, nuovo dell'ambiente, invece di disinteressarsi della sua aula semivuota, decide di affrontare il problema del mancato rispetto dell'obbligo scolastico non in maniera burocratica, ma cercando per il quartiere i bambini che non frequentano le lezioni e dando a queste un assetto assolutamente atipico, quasi rivoluzionario per i programmi dell'epoca. §Critica[modifica | modifica wikitesto] Trasmesso negli anni in cui esisteva solo la RAI, lo sceneggiato fu molto seguito e rese assai popolare Bruno Cirino come attore, nonostante la sua riluttanza a utilizzare la televisione come strumento di accrescimento della sua popolarità. §Note[modifica | modifica wikitesto] ^ Rete degli Spettatori

Diario di un maestro Diario di un maestro diario maestro Un anno a Pietralata - A. Bernardini DIARIO DI UN MAESTRO - La scuola di Vittorio De Seta Sembra ieri - almeno per chi c’era – eppure lo stacco dall’oggi è di circa quattro decenni. Tanti. E’ il 1973: anno in cui il governo decreta per sei mesi un inutile stato di austerità (tra gli altri provvedimenti cinema e teatri chiudono entro le 23.00, sui palinsesti del piccolo schermo cala il sipario alle 22.45), nascono le prime tv libere nonostante l’opposizione del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Nelle domeniche di quell’anno vengono circuitati sulla tv pubblica (ancora in bianco e nero) sceneggiati che vengono visti da non meno di dieci milioni di telespettatori. Tratto dal romanzo “Un anno a Pietralata” del maestro Albino Bernardini, il film ha una storia che si sviluppa nella scuola elementare di una borgata degradata (il Tiburtino) della capitale. “Io ho dovuto scegliere tra una scuola aderente alla vita e una scuola aderente a questi libri – dice nel film il maestro D’Angelo – e ho scelto una scuola aderente alla vita”.

Albino Bernardini Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Albino Bernardini (Siniscola, 18 ottobre 1917) è un insegnante italiano. Biografia[modifica | modifica wikitesto] Da questa esperienza nasce il romanzo-diario Un anno a Pietralata, da cui verrà tratto lo sceneggiato televisivo Diario di un maestro del 1972, diretto da Vittorio De Seta e trasmesso dalla RAI nel 1973, in quattro puntate, accolto molto bene dal pubblico[1]. Nel 2005, l'[[Università di Cagliari gli ha conferito la laurea honoris causa in pedagogia. Opere[modifica | modifica wikitesto] Un anno a Pietralata, Firenze, La Nuova Italia 1968La scuola nemica, Firenze, La Nuova Italia 1973Le bacchette di Lula, Firenze, La Nuova Italia 1969Diventare maestri, Firenze, La Nuova Italia 1975Disavventure di un povero soldato, Edizioni Scolastiche Walk Over 1988. Note[modifica | modifica wikitesto] ^ Giulio Angioni, Sul grande schermo i volti degli ultimi, La Nuova Sardegna, 30, 11, 2011 Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto] Sito ufficiale

malestanti MARIO LODI: UN METODO DI INSEGNAMENTO Il filmato, fa parte di una serie d’inchieste condotte da Vittorio De Seta nel 1979 sul mondo della scuola in Italia. In questa puntata il regista si concentra sull`esperienza di Mario Lodi, maestro elementare in una frazione del comune di Piadena, nella bassa Padana, tra le città di Mantova e Cremona, sulle rive dell’Oglio. Per metterne a fuoco i principi didattici, le parole dell’insegnante, sono alternate alle riprese effettuate in una IV elementare della scuola. L`apprendimento, secondo Lodi, parte dal bambino, dal suo mondo, da ciò che conosce e gli è caro, quindi è necessario associare, qualsiasi materia, con la vita di tutti i giorni. Fondamentale è inoltre, per Lodi, la conoscenza del bambino perché non c’è processo educativo che sia avulso dalla realtà familiare. Tags Condividi questo articolo Inserisci il codice nel tuo articolo

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