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Tecnologie nella didattica

Tecnologie nella didattica
Tecnologie nella didatticaa cura di Stella Perrone Utilizzo consapevole della RETE ARTICOLO:Maleducazione digitale WEB 2.0 a scuolaa cura di E. Pantò Navigare senza rischiS. LINK di SICUREZZA in rete Safe Internet DayCastigliano ARTICOLO: Strategie di ricercaa cura di Corrado Petrucco STRUMENTI di RICERCAin INTERNETa cura di Cinzia Bocchi Cercare in Internetsegnalazione di G. ARTICOLO: Le vecchie regole non valgono più ARTICOLO: Pubblicare un linknon viola il copyright ARTICOLO: il copyright sul social network ARTICOLO: Musica classica e diritti di autorea cura di Simone Aliprandi Il Copyright su INTERNETa cura di Barbara e Nestore GUIDA introduttiva a Epubeditora cura di Fabio Mercanti Verso gli e-booka scuolaa cura di P. Rgionare di e-booka cura di Marco Guastavigna FLIP SNACKcome creare libri sfogliabili Creare un e-bookcon Google slide ARTICOLO: Webquestper apprendimento cooperativo ARTICOLO: WebquestStrumento didattico da scoprire ARTICOLO: Webquestnella collaborazione a distanza Programmo anch'io Related:  ICT_Didattica

Strumenti tecnologici nella didattica STRUMENTI TECNOLOGICIA SERVIZIO DELL'APPRENDIMENTOa cura di Laura Cimetta Altri esempi da Maestro Roberto W.Shakespeare by Laghigna Video Tutorial A.Laghigna Esempio G.Corsaro Esami 3 media MY PINTEREST: cyberteacher LMS piattaforme gestione apprendimento Repository di materiali utili Mio esempio: the Making of Malala Patrizia Vayola: Mussolini Dichiarazione di Guerra VideoStorytelling di A.Laghigna APPLICAZIONI per prof e studenti Mio esempio: la disposizione dei banchi nella Fipped Classroom Attività didattica in inglese con i Voki Esempio: the Great Gatsby creato da miei studenti Esempio: Dorian Gray creato da mio studente

TEAM PaleonthOss Trouble viewing this page? Go to our diagnostics page to see what's wrong. Didattica. Strumenti per l’integrazione delle tecnologie nelle attività didattiche. Percorsi CLIL – Orizzonte Scuola Sul sito dedicato alla Didattica vengono segnalati: diversi video tutorial di presentazione di strumenti e servizi del web utili per l’integrazione delle tecnologie nella didattica; un percorso CLIL di Economia Aziendale per l’Istituto Tecnico Commerciale e un percorso CLIL di Scienze. Sul sito dedicato alla Didattica vengono segnalati: video tutorial di presentazione di strumenti e servizi del web utili per l’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica; un percorso CLIL di Economia Aziendale per l’Istituto Tecnico Commerciale (lingua inglese); un percorso CLIL di Scienze sulla tettonica a placche sviluppato in rete da una scuola secondaria di primo grado e due scuole secondarie di secondo grado (lingua inglese). Popplet è un’app per i sistemi iOS che consente di creare mappe mentali in maniera semplice e intuitiva. Il video tutorial, realizzato da Luca Raina, presenta brevemente l’app. Vai al video tutorial Visita la sezione Video Tutorial per ulteriori spunti.

TEAM PaleonthOss - DATI Trouble viewing this page? Go to our diagnostics page to see what's wrong. Come funziona Google Classroom | Scuole digitali © 2015 Google Inc. per gentile concessione. Google e il logo Google sono marchi registrati di Google Inc. Classroom è la nuova applicazione di Google per la scuola. Viene data in hosting gratuitamente a tutti gli utenti di Google Apps for Education. Una scuola può ottenere gratuitamente la suite software di Google (Google Apps for Education) semplicemente registrandosi all’indirizzo A cosa serve Google Classroom Scopriamolo direttamente con le parole di Google: “Classroom è stato progettato per aiutare gli insegnanti a creare e raccogliere i compiti senza ricorrere a supporti cartacei e include funzionalità che consentono di risparmiare tempo, come la possibilità di creare automaticamente una copia di un documento Google per ogni studente. Gli studenti possono monitorare le scadenze dalla pagina Compiti e iniziare a lavorare con un solo clic. Come funziona Google Classroom

Il digitale a scuola / Le opportunità “Se la scuola rimane lontana dalla tecnologia che i ragazzi utilizzano quotidianamente per comunicare perde una grande occasione per ridurre le distanze e diventare credibile”. A parlare è Paolo De Nadai, cofondatore di ScuolaZoo, che di scuola vissuta ne sa qualcosa visto che ogni giorno è in contatto con due milioni e mezzo di studenti attraverso il sito e i social network connessi: “Se invece il docente riesce a utilizzare tablet e smartphone per insegnare, conquista immediatamente i ragazzi”. “C’è una schizofrenia di fondo - aggiunge Paolo Giovine, presidente e cofondatore di Pubcoder, startup per la gestione dei contenuti digitali -: fuori dalle aule i ragazzi fanno tutto quello che non possono fare a scuola con gli strumenti digitali, poi rientrano il giorno dopo a scuola e spengono il mondo esterno”. Non c'è dubbio comunque che la tecnologia oggi offra potenzialità sconosciute fino a ieri. © Riproduzione riservata

Generazione Digitale - I nuovi spazi della scuola Quando si parla della scuola del futuro, ovviamente il primo pensiero va alle nuove tecnologie, la cui introduzione, se pur con tempi diversi, si sta facendo pian piano strada nelle scuole del Paese. Ma con l'arrivo di nuovi strumenti e la diffusione di una didattica innovativa nei processi di apprendimento, non è pensabile che anche gli spazi e gli arredi restino uguali a quelli di una volta. C'è bisogno di un cambiamento negli ambienti d'apprendimento, ne parliamo con i nostri ospiti: Rita Coccia, dirigente scolastico dell’Istituto Volta di Perugia, Elisabetta Mughini, ricercatrice Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, i nostri ragazzi e il professore Mario Morcellini. Tags Condividi questo articolo

I Nativi Digitali pensano e apprendono diversamente Francesca Ungaro Webwriter e Content Manager. Psicologa.Ho lavorato come Responsabile della Comunicazione Corporate. Psicologia e scrittura sono le realtà che si intrecciano da sempre nella mia vita. Latest posts by Francesca Ungaro (see all) In un articolo di Panorama del 4 aprile 2016 si legge che i Nativi Digitali pensano diversamente rispetto alle generazioni precedenti. E’ dimostrato che i Nativi Digitali, quasi costantemente iperconnessi, non presentano una correlazione tra il numero di ore di esposizione alla Rete e l’aumento del quoziente intellettivo. Il pensiero dei Nativi Digitali tende ad abbandonare strutture logico-deduttive e lineari. La velocità di apprendimento e di pensiero logico-emotivo pare ridotta a un tempo talmente insufficiente che le informazioni, le emozioni e le esperienze non riescono ad essere strutturate e immagazzinate nella Memoria (ne ho scritto qui: Internet e i Social Network: quanto male fanno alla Memoria?)

Che cosa è il Design Thinking e come attuarlo in classe (in 6 step) “Essere empatici. Cercare di capire a che cosa la gente dia veramente valore. La grande cosa del Design Thinking è che permette alle persone di costruire idee sulle idee degli altri. Tu pensi a qualcosa, io ho un’idea, poi qualcuno da qualche parte dice: ‘Ehi, questo mi ha fatto pensare che dovremmo fare questo e potremmo fare quello.’ Così arrivi ad un punto che non avresti mai raggiunto con un’unica mente”. Il processo del Design Thinking in classe Il Design Thinking si ritiene oggi un elemento importante in ambito scolastico nell’adeguamento delle competenze professionali degli insegnanti alle esigenze di innovazione derivanti dalla veloce diffusione delle tecnologie, la volontà di dotare gli studenti (sin da piccoli) di strumenti per affrontare il costante aumento delle informazioni disponibili per renderli cittadini consapevoli. Le sei fasi del Design partecipativo 1. 2. “Nessuna idea è troppo stupida”, questo è il mantra del secondo step nel processo del Design Thinking. 3. 4. 5.

"Nativi digitali"? La mera tecnologia non aiuta la Scuola La settimana scorsa il prof. Paolo Ferri è intervenuto su questo giornale a proposito della vexata quaestio relativa all'esistenza dei “nativi digitali”. Nel farlo ha citato alcune mie ricerche come esempio di “tecno-scetticismo”. Rispondo qui in merito ai riferimenti fatti alle mie ricerche e alle mie posizioni, che nell'articolo sono state accomunate a quelle di Paolo Attivissimo ma che in realtà si distinguono da quelle sia nel contenuto che nelle finalità. L’articolo del prof. Questo significa essere “tecno-scettici”? C'è inoltre da dire che i livelli di apprendimento standardizzati non sono l’unico indicatore che può misurare l'impatto dei media digitali nella scuola. La questione è, quindi, complessa e si presta sempre meno alla contrapposizione astratta tra apocalittici e integrati. Bibliografia Barrera-Osorio, F. and Linden, L. randomized experiment in Colombia. Cristia, J. Development: Evidence from the One Laptop per Child Program, IZA Discussion Papers 6401, Institute

Le dieci tesi su scuola e tecnologia » Cremit Durante il convegno “Educazione, apprendimento e nuove tecnologie”, sono state esposte “dieci tesi” in cui si affrontano temi e problematiche da sempre dibattuti ma mai abbastanza chiariti. Media Education e Education Technology — L’Education Technology è la didattica che fa uso delle tecnologie e considera i media digitali come supporto alla mediazione nei processi di insegnamento e apprendimento. La Media Education invece è qualcosa di propedeutico alla prima, in quanto lavora sui linguaggi mediali in genere (che ora sono comunque digitalizzati), considerati come artefatti culturali rispetto ai quali sviluppare pensiero critico e responsabilità;La logica dei consumi culturali non corrisponde a aut aut, ma a et et — Le tecnologie non sono sostitutive, ma integrative. Più che fattore di discontinuità, bisogna considerare il digitale come una ri-mediazione della realtà, cioè a una riconfigurazione in un’altra chiave degli elementi della realtà quotidiana. di Piercesare Rivoltella

REALIZZARE VIDEO DIDATTICI: COSA SERVE PER CREARE UNA VIDEO LEZIONE? | France... Oggi la didattica può servirsi di uno strumento molto potente per far apprendere i contenuti agli alunni… mi riferisco al VIDEO! Quest’ultimo riesce a catturare l’attenzione, a motivare e a fissare meglio i concetti. Perché non usarlo? Per prima cosa occorre conoscere gli strumenti sia software che hardware per realizzare un video didattico efficace. I migliori programmi scaricabili gratuitamente online sono: Windows Media Player e Pinnacle Videospin, con essi puoi già ottenere un buon risultato utilizzando le transizioni, le tracce audio, le scritte testuali e le immagini. A pagamento esistono invece dei programmi molto più evoluti come ad esempio: Power Director 11. Un esempio realizzato da me per l’attività: “La pergamena dei sette segreti“, svolta con l’obiettivo di promuovere comportamenti scolastici virtuosi. Una telecamera digitale, in alternativa potremo utilizzare uno smartphone di ultima generazione o una buona macchina fotografica, anche quelle compatte andranno benissimo.

50 Fab Apps for Teachers Less Is More You don’t need a one-to-one classroom (one device for every student) to integrate tablets into instruction. Whether you have one tablet or five, possibilities for teaching with them abound. Single Tablet • Independent reading Load up your tablet with books in a reading app. Allow students to check out the tablet for the day or week for in-class use, just as they would a book from the class library. • Accessibility Have a student that might benefit from accessibility apps? Small Set of Tablets • Small-group reading A few tablets are perfect for engaging students during small-group reading instruction. • Research Portability makes tablets conducive to quickly accessing information for research projects. Education—there’s an app for that. “I have yet to see anything in education that generates excitement and motivates students the way tablets do,” says the third-grade teacher from Leonard Elementary School in Troy, Michigan. Language Arts Super Why! Math Science Social Studies

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