Visual Thinking Evolution
Curation As An Emerging Skillset | A 5 Step Guide | DK
How to become a curation king / queen. Traditionally, a curator researches and puts together a collection which speaks to a narrative and / or serves a larger idea in art galleries and / or museums. In the current digital habitat, all can participate in this activity, so the challenge is honing the skills and leveraging the tools. Why? Because for you and the organisation / company you serve, curation will be at the forefront of: developing new ideas;broadening discussions;navigating and sifting through information to concentrate it into action;celebrating those in specific industries; plusuncovering / creating / deepening relationships to those that matter. How? Here we go: 1. Follow / learn from Tina or Jason or Maria or Shaun or the Open Culture peeps etc—rather just serving individual tastes, these guys are also aiming to inspire, educate, challenge, explode wonder, intrigue, curiosity, in their audience. 2. Online is a noisy place and it’s not simple to find the signal. 3. 4. 5.
E-portfolio
Nella didattica, un e-portfolio è una raccolta mirata di informazioni e di artefatti[non chiaro] digitali che dimostra lo sviluppo e/o l'apprendimento di abilità e competenze da parte dello studente. La lettera «e» che precede la parola portfolio sta per electronic e indica il supporto su cui il portfolio è conservato o realizzato. Idealmente l'e-portfolio è interoperabile ad esempio con ambienti di apprendimento, servizi di reclutamento o per sostenere la continuità nel life-long learning. La struttura dell'e-portfolio[modifica | modifica wikitesto] L'e-portfolio diventa un vero e proprio ambiente di apprendimento on line che consente allo studente di ricostruire il proprio percorso formativo attraverso una serie di strumenti che lo guidano e lo supportano in questa costruzione. Questo percorso narrativo di ricostruzione ci consente di stabilire relazioni coerenti tra artefatti diversi e momenti successivi della nostra storia: Kennet J. La rubrica[modifica | modifica wikitesto] B. B.M.
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Ge Teach: comparare mappe geografiche
Una risorsa davvero interessante per comparare mappe è Ge Teach. Si tratta di un'applicazione che consente di suddividere lo schermo in 2 parti e di visualizzare la stessa area geografica utilizzando rappresentazioni tematiche diverse. Potete ad esempio esplorare un continente, visualizzando contestualmente la carta fisica e quella dei climi, oppure decidere di visualizzare la carta della tettonica a placche, quella delle temperature e molte altre ancora. Ge Teach utilizza come layer le mappe API di Google ed incorpora tutti gli strumenti di disegno, demarcazione e misurazione con cui è possibile scrivere e apporre etichette direttamente sulle mappe. Ottimo strumento per abituare gli studenti al confronto di dati diversi nella lettura di una mappa geografica. Fonte: www.freetech4teachers.com/ Articoli correlati
retapedia / Curating Content for 21st Century Learning
<<<Back to NMSTE Landing Page Presenters Susie Bussmann and Sandy Johnson The ever increasing tsunami of digital resources require educators and students be skilled curators of all types of content. Useful tools like Learn.ist, Diigo, Scoop.It, and Twitter combined with skills such as social bookmarking, following, tagging, and sharing, empower users to filter, organize, manage, and curate content. Digital Content Curation (DCC) It's the process of locating, gathering, organizing, and presenting digital content and presences around a specific theme or topic area. Content Curation Tools and Digital Content Curation in Teaching and Learning Teaching with Content Curation (the Journal, (Dec. 18, 2012. 21st Century School Feature). Infographic from eLearning Infographics. Digital Content Curation Strategies Digital Content Curation and 21st Century Learning
Digital Storytelling: Cos’è, come utilizzarlo nella didattica, con quali strumenti si realizza | Insegnanti 2.0
Il Digital Storytelling ovvero la Narrazione realizzata con strumenti digitali (web apps, webware) consiste nell’organizzare contenuti selezionati dal web in un sistema coerente, retto da una struttura narrativa, in modo da ottenere un racconto costituito da molteplici elementi di vario formato (video, audio, immagini, testi, mappe, ecc.). Caratteristiche di questa tipologia comunicativa sono: # il fascino: derivante dal carattere fabulatorio che possiedono le storie, dato che si tratta, fondamentalmente, di racconti; # la ricchezza e varietà di stimoli e significati: derivanti dall’alta densità informativa e dall’amalgama di codici, formati, eventi, personaggi, informazioni, che interagiscono tra loro attraverso molteplici percorsi e diverse relazioni analogiche. # Si tratta quindi di una forma di narrazione particolarmente indicata per forme comunicative come quelle proprie del giornalismo, della politica, del marketing, dell’autobiografia e anche della didattica. 1. 2. 3. 4.1. 4.2.
Content curation tipologie | whymarghette
La cura dei contenuti è una pratica molto diffusa all’interno di una content strategy e del marketing online più in generale, ma può essere utilizzata nel piccolo anche dagli appassionati che vogliono tenere monitorati specifici argomenti. La necessità di dover cambiare un apparecchio tecnologico, ad esempio, potrebbe farci diventare dei piccoli esperti qualora la nostra ricerca non si limitasse solo al prezzo e ai distributori, ma comprendesse anche le caratteristiche dei singoli componenti, le differenze tra i materiali impiegati, la compatibilità con altri sistemi operati, eccetera. Collezionare informazioni accresce nel tempo le nostre competenze sulla materia rendendoci agli occhi degli altri autorevoli in un determinato settore. Questo è solo uno dei vantaggi portato dalla content curation; un altro è attirare traffico al proprio sito o blog. Tuttavia con l’enorme produzione quotidiana di materiali non sempre di qualità, può risultare difficile individuare contenuti di valore.
Classmint.com - Online Cornell Notes and Flashcards
Antonio Fini: La curatela online di contenuti digitali – BRICKS
Cari amici, dunque il web a quale versione è arrivato? Da quasi dieci anni si parla infatti di web 2.0 e ci sono stati accenni a versioni successive, che per la verità per il momento non hanno avuto il medesimo successo L’idea di base del web 2.0, quella che giustificava il “cambio di versione” era il passaggio dalla comunicazione uno-a-molti, caratterizzata dai siti web-vetrina realizzati da professionisti o comunque da esperti informatici, a quella molti-a-molti, un web nel quale tutti possono essere contemporaneamente autori e fruitori. Si è quindi assistito al proliferare di servizi web di ogni tipo, come blog, wiki, cloud, social network ecc. che certamente hanno consentito e consentono tuttora a moltissimi utenti di essere facilmente autori e di produrre e condividere contenuti, ma hanno anche implicato il conseguente aumento esponenziale delle informazioni disponibili in rete. I due servizi di curatela online più noti sono Scoop.it e Storify.
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