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Percorsi di Digital Storytelling: dalla teoria alla pratica

La narrazione digitale puó ampliare gli scenari di apprendimento, poiché consente ai ragazzi di usare la propria esperienza e creativitá per creare prodotti multimediali all’interno del curriculum di studio. Le attivitá di Digital Storytelling in classe si inseriscono nella logica dei percorsi di apprendimento student-centred. L’allievo diviene protagonista del proprio processo di apprendimento e può mettere a frutto le proprie conoscenze, competenze e creativitá per realizzare prodotti originali nella forma di video, presentazioni multimediali, libri e racconti digitali, fumetti e poster, ecc. come esito dei propri apprendimenti. Il Digital Storytelling può facilitare l’apprendimento di contenuti e nozioni disciplinari complessi in modo divertente e più coinvolgente! Per gli allievi piú giovani le attivitá possono richiedere la collaborazione fra pari per la creazione di un testo interattivo di non-fiction su un’area di studio ovvero la creazione di una storia inventata. Perchè digitale?

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Anna Rita Vizzari: Archivio di risorse e applicazioni sul digital storytelling Una utilissima risorsa realizzato da Anna Rita Vizzari che si è presa la briga di realizzare con Pearltrees un archivio sul digital storytelling dove raccogliere ordinatamente applicazioni, strumenti e materiali su questo tema. Il nome dell'archivio è Narrare. Cassette per gli attrezzi sul Digital Storytelling Si tratta di circa 180 link che rimandano ad articoli, esempi e, soprattutto, applicazioni web e mobile. Coding, Storytelling, Identità e tanti altri percorsi didattici su La Nave di Clo Avevo già segnalato La Nave di Clo, un portale ricco di attività didattiche per bambini della scuola primaria. Oggi vi suggerisco di consultare la sezione Percorsi Didattici, dove potrete trovare semplici ed utili materiali per il Coding plugged, ma soprattutto unplugged, lo Storytelling, l'Identità, Disegni e Colori, Centinaia - Decine - Unità e Ore - Minuti - Secondi. Dentro ogni sezione troverete alcune proposte concrete e materiali scaricabili per realizzare attività in classe. Ne segnalo solo alcune: Il Dado raccontastorie, Fumettiamo, Pixel Art, il Registratore e tante altre idee. Vai su i Percorsi Didattici de La nave di Clo

Il Digital Storytelling come “Diario di Bordo” di una esperienza didattica Il Digital Storytelling si presta a molte declinazioni didattiche. Tra le più note: le interviste impossibili (ad esempio ad un personaggio della storia), i prologhi alternativi di celebri opere letterarie, i finali alternativi, i dialoghi impossibili (ad esempio tra due matematici, fisici, filosofi, etc.). Accanto a queste varianti ve ne è un’altra altrettanto efficace: il “Diario di Bordo”. Essa si presta perfettamente a raccontare: una uscita didattica e/o uno scambio linguisticoun esperimento di laboratorio piuttosto lungoun campo ambientaleuna alternanza scuola lavoroun project work (di robotica, coding, etc.)un giornalino di classe/istituto…molto altro!

Imparare ad ascoltare – Progetto Ipazia Uno degli aspetti fondamentali per il successo del lavoro di gruppo è sicuramente rappresentato dall’ascolto delle opinioni e delle idee dei suoi componenti. Capita spesso infatti che, quando si chiede ai bambini di lavorare insieme, non tutti vengano ascoltati, oppure alcuni, per timidezza o insicurezza, assumano un ruolo meno attivo nel gruppo, proprio perché non riescono a comunicare il loro pensiero. È importante quindi far capire ai ragazzi che ascoltare le opinioni degli altri e scambiarsi reciprocamente impressioni, esperienze, intuizioni aiuta a raggiungere più facilmente il risultato che viene loro richiesto, favorendo anche lo sviluppo di un clima di lavoro sereno, connotato dalla fiducia in se stessi e negli altri.

>> Il fumetto tra serialità e autobiografia Di seguito pubblichiamo, per gentile concessione dell’autore, il testo dell’intervento del Prof. Sergio Brancato in occasione della presentazione di Romics 2010. Intervento rimasto inedito vista la mancata presenza dell’autore all’evento. Contratto con Dio di Will Eisner Le trasformazioni del sistema dei media hanno investito negli ultimi anni anche il fumetto, mutandone statuti espressivi e modelli comunicativi, fino a realizzare una sostanziale riorganizzazione dei suoi processi produttivi e delle culture del suo consumo.

Antonio Fini: La curatela online di contenuti digitali – BRICKS Cari amici, dunque il web a quale versione è arrivato? Da quasi dieci anni si parla infatti di web 2.0 e ci sono stati accenni a versioni successive, che per la verità per il momento non hanno avuto il medesimo successo L’idea di base del web 2.0, quella che giustificava il “cambio di versione” era il passaggio dalla comunicazione uno-a-molti, caratterizzata dai siti web-vetrina realizzati da professionisti o comunque da esperti informatici, a quella molti-a-molti, un web nel quale tutti possono essere contemporaneamente autori e fruitori. Si è quindi assistito al proliferare di servizi web di ogni tipo, come blog, wiki, cloud, social network ecc. che certamente hanno consentito e consentono tuttora a moltissimi utenti di essere facilmente autori e di produrre e condividere contenuti, ma hanno anche implicato il conseguente aumento esponenziale delle informazioni disponibili in rete. I due servizi di curatela online più noti sono Scoop.it e Storify.

Portare Agenda 2030 in aula: Storytelling Fotografico del proprio territorio Abbiamo visto come il portale di Indire relativo ad Agenda 2030 sia un’ottima risorsa didattica. Oggi vediamo come poter lavorare con la metodologia dello Storytelling Fotografico a partire da un bellissimo testo di foto messo a disposizione gratuitamente (richiesta registrazione) da Laterza. Si tratta di “Un mondo sostenibile in 100 foto” di Enrico Giovannini e Donato Speroni (qui il sito dedicato) Il testo è un ottimo esempio di fotogiornalismo, dal sito leggiamo: Questo volume propone un percorso utilizzando uno strumento principe della testimonianza diretta: la fotografia.

Disposizione dei banchi in classe: 8 idee per rinnovare lo spazio didattico Come si può cambiare la disposizione dei banchi della propria classe e rendere l’apprendimento più coinvolgente e, perché no, divertente e stimolante? Lo spazio, inteso come “contenitore fisico e materiale in cui si realizza l’insegnamento” è un elemento da non trascurare: è importante scegliere la disposizione dei banchi, la posizione della cattedra e l’uso delle pareti, in funzione anche della materia di insegnamento e del tipo di didattica che si vuole attuare. Ecco quindi le 8 disposizioni dei banchi che potete sperimentare nella vostra classe: FERRO DI CAVALLO Questa disposizione si rivela utile per lezioni frontali e discussioni in classe, perché permette di vedersi tutti in volto.

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