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Prof giuseppe bettati

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Per Chagall la crocifissione è simbolo del popolo ebraico – ZENIT – Italiano La celebre Crocifissione bianca di Marc Chagall (1887-1985) è il dipinto preferito di Papa Francesco. Lo ha rivelato egli stesso nel libro-intervista Il gesuita, pubblicato nel 2010 dai giornalisti argentini Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin. Il dipinto a olio (155 × 140 cm), conservato all’Istitute of Arts di Chicago, è uno dei più discussi tra le opere dell’artista russo. Nato e cresciuto in una famiglia ebraica ortodossa (il suo vero nome era Moishe Segal un cognome levita, acronimo di Segan Levi, che significa “assistente levita”) Chagall ha spesso affrontato nelle sue opere il rapporto tra ebrei e cristiani.

Complementi di luogo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. I complementi di luogo indicano i luoghi dove si svolgono determinate azioni o situazioni.risponde alla domanda "dove?" Esempio: I bambini giocano con la palla per strada. I bambini giocano sotto casa. Si dividono in: L’inferno bianco di Chagall  Anche il pittore russo Marc Chagall (1887-1985) riflette sulla Bibbia e in modo particolare su Cristo crocifisso, di cui fa la cifra della propria esperienza artistica, denunciando le persecuzioni, i pogrom (distruzione dei villaggi ebrei dell’Europa centro-orientale) e le deportazioni di cui è vittima il popolo ebraico. Cristo è il simbolo del dolore di Israele, di un dramma vissuto tra le macerie, causate dalla follia devastatrice dell’uomo e dalla sua violenza, simbolo della tragedia del mondo, di coloro che subiscono oltraggi, violenze, carcere, morte… La Crocifissione bianca è uno dei suoi vertici pittorici.

L’aggettivo interrogativo e l’aggettivo esclamativo - WeSchool Gli aggettivi interrogativi, che fanno parte del gruppo degli aggettivi determinativi, si utilizzano per effettuare una domanda - diretta o indiretta - sul nome cui si riferiscono. Gli aggettivi interrogativi, come gli analoghi pronomi, servono in particolare per chiedere informazioni o precisazioni in merito: Alla quantità di una determinata persona, animale, cosa o entità astratta; si usa in questo caso l’aggettivo variabile in genere e numero quanto (come nelle frasi: "Quante persone hai invitato stasera?", "Quanto tempo è passato da allora?").Alla qualità o all’identità di una cosa, di un animale, di una persona o di un’entità astratta; si usano in questi casi quale (variabile solo nel numero) e che (invariabile), coem nelle frasi: "Quale piatto preferisci?"

FELIX NUSSBAUM, L'ULTIMO DEPORTATO Felix Nussbaum, 1943. Nussbaum, deportato con l’ultimo convoglio partito dal Belgio per Auschwitz, ha lasciato uno straordinario repertorio visivo riguardo la persecuzione. Gli autoritratti eseguiti tra il 1943 e il 1944, prima della deportazione ad Auschwitz, mostrano paura, disprezzo e disperazione. "Autoritratto con Carta D'Identità" è oggi un’icona simbolo dell’Olocausto. Nussbaum was born in Osnabrück, Hanover, as the son of Rahel and Philipp Nussbaum.

Le figure retoriche: cosa sono, a cosa servono La "figura retorica" è un forma di espressione letteraria il cui scopo è creare un effetto di un certo tipo in una frase, di significato o anche solo sonoro. Il linguaggio quindi risulta artificiale, quasi forzato, rispetto alla lingua comunemente parlata. Si parla addirittura di deviazione dalla comune espressione. Quali sono le più comuni figure retoriche? Ti proponiamo qui un breve elenco di alcune tra le figure retoriche più usate e conosciute, ma ricordiamo che sono tante e spesso tra loro si differenziano poco e sono facilmente confondibili.

Analizzare il “muro” come elemento di separazione tra popoli e culture – Unità di apprendimento del Laboratorio storico – geografico per la classe terza di Porzia Volpe Compito unitario. Attraverso ricerche geostoriche e lettura di giornali, riflettere sul fenomeno dell’innalzamento di barriere a suggello delle divisioni territoriali, culturali e religiose; eseguire, con una presentazione di slide, un dossier in cui evidenziare luoghi, storia e ragioni dell’esistenza dei diversi Muri del passato e odierni e costruire, con materiali diversi, un nuovo muro simbolo di pace. Gli avverbi di modo, di tempo, di luogo e tutti gli altri L'avverbio è una parte invariabile del discorso e serve per modificare o precisare il significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio. In base alla forma, gli avverbi si suddividono in - PRIMITIVI: radice + desinenza es. bene, male- DERIVATI: si formano aggiungendo i suffissi -mente e -oni es. velocemente- COMPOSTI: formati dall'unione di più parole es. in+fatti- LOCUZIONI AVVERBIALI: insieme di più parole con un unico significato es. di corsa, di fretta, di sopra, di sotto... Ecco uno schema per sintetizzare Ogni avverbio può essere di MODO rispondendo alla domanda "come?"

Didattica della storia In questa pagina troverete delle interessanti risorse sulla didattica della storia1. Leggi i i post che pubblichiamo sull’argomento sul nostro blog (clicca sulla colonnina a destra “Categorie”, “Didattica della storia”). 2. Esercizi sulle preposizione - cura di Roberto Tartaglione, MATDID, italian language for foreigners Esercizio 0001 - preposizioni, casi generali, livello elementare 1 Esercizio 0002 - preposizioni, casi generali, livello elementare 2 Esercizio 0003 - preposizioni, casi generali, livello intermedio 1 Esercizio 0004 - preposizioni, casi generali, livello intermedio 2 L'evoluzione della scrittura Tra il quarto e il secondo millennio avanti Cristo apparvero i primi sistemi di scrittura propriamente detta, soprattutto in Egitto, in Mesopotamia e, poco più tardi, in Cina. Oltre a queste, furono inventate molte altre scritture ideografiche, come la scrittura ittita, quella cretese e le varie derivazioni cuneiformi del sumero; ma la vera rivoluzione della scrittura doveva venire con l'adozione di un principio puramente fonetico: l'alfabeto. Apparso verso la metà del secondo millennio avanti Cristo, l'alfabeto dopo pochi secoli si era diffuso in tutto il Medio Oriente. Tra il decimo e il nono secolo avanti Cristo i greci adattarono l'alfabeto fenicio alla loro lingua e, riutilizzando alcuni dei segni delle gutturali per rappresentare le vocali, resero il testo scritto molto più fedele al suono delle parole, e quindi più facile da leggere.

Le preposizioni semplici Le preposizioni semplici Esercizio di riempimento di Italianonline.it Completa le frasi con delle preposizioni semplici poi clicca su "Controlla" per verificare le tue risposte

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