Genere, composizione di classe e frattura generazionale. Riflessioni a margine del “caso Ruby” : UniNomade 2.0 di ALESSANDRA GRIBALDO e GIOVANNA ZAPPERI Condividiamo la rabbia e la frustrazione di tutte coloro che si sentono offese dal comportamento del presidente del consiglio italiano. Ma non siamo stupite, perché negli scenari sessuali che stanno emergendo dalle indagini del cosiddetto caso Ruby (forse meglio sarebbe chiamarlo caso Silvio) non c’è niente di veramente sorprendente. Siamo cresciute con l’immagine onnipresente di infermiere e poliziotte più o meno discinte che popolano le televisioni italiane, riflesso di fantasie erotiche forse banali e vagamente patetiche, ma senz’altro condivise, riflesso di un’immagine femminile pre-liberazione sessuale forgiata in un contesto storico di estrema polarizzazione della differenza di genere. In questo contesto, va anche ricordato e ripetuto che l’erotizzazione dei rapporti di potere non è un imbarazzante fenomeno laterale del suo esercizio, ma sua vera e propria fondazione rimossa e in quanto tale da tenere nascosta.
Writing for (y)EU | Raffaella Vive la France! Florent has already written about the most interesting things we’ve learnt in Paris. I will complement his points, while adding a general consideration: the French web scenario is well ahead in terms of trends, vision and professionalism. This summed to their elegant, sophisticated way of presenting things makes me say “Vive la France!” Who said that good web campaigns have to be “coordinated”? Sometimes it is exactly the opposite. The importance of taking measures Some weeks ago, a little group of us went for a school trip at the European Commission, where our favorite geek-buddies showed us the wonderful tool they got to manage online reputation. It’s not (only) a Mafia Game Last week we wrote several articles on volunteering on the occasion of the II Youth Convention on Volunteering. MEPs Tab: the Birth of an App It’s not new: many things that come to light in our work, come from very far away. Dictators are (also) on Facebook And…if we did it in Strasbourg?
Il lavoro culturale 13 febbraio, Milano: Indecorose e libere! MILANO, 13 FEBBRAIO 2011 scendiamo in piazza perchè ne abbiamo abbastanza del distinguo patriarcale tra “donne perbene” e “donne perdute”. Se non era quando? Sempre, diciamo noi! L’appello delle compagne di Milano Concentramento dalle ore 13.30 in Piazza Castello vicino allo striscione INDECOROSE E LIBERE L’appello: Il 13 febbraio scendiamo in piazza: Perchè ne abbiamo abbastanza del distinguo patriarcale tra ‘donne perbene’ e ‘donne perdute’ Perchè ne abbiamo abbastanza delle donne ‘perbene’ dimentiche che è proprio l’esistenza, in ogni società di classe, di una ‘casta di donne perdute’ che permette loro di essere considerate perbene ed essere trattate con maggior riguardo. Perchè ne abbiamo abbastanza di essere disoccupate stabili, di non poterci guadagnare da vivere con il lavoro, perchè è solo col lavoro che le proletarie possono guadagnarsi da vivere e non con altro. adesioni a:redazionenord@proletaria.it
Writing for (y)EU www.militant-blog.org Se non ora quando .. vale la pena di uscire dai luoghi comuni L'attualità della politica italiana e del dibattito della comunicazione mainstream ci offre uno spettacolo inguardabile. Un modello culturale e sociale che si basa su potere-corruzione-corpi delle donne, sull'ostentazione della mercificazione a suon migliaia di euro, sbattuta in faccia a chi a fatica arriva a fine mese e a chi vive una situazione di precarietà strangolato dalla crisi. Tutto questo è inaccettabile e suscita rabbia, indignazione. Il tutto poi diventa materia di tribunali, magistrati, di scoop giornalistici che di nuovo sbattono unicamente corpi e vicende a sfondo sessuale in prima pagina. Contemporaneamente “chi si oppone” sembra usare solo categorie che propongono una presunta “morale generale”: la contrapposizione tra le Ruby di turno e l'immagine delle donne “per bene, che si sacrificano” e come piccole formiche operose sono “alla base della nostra società”. Ecco che al dibattito politico profondo si sostituiscono le “sante alleanze”, in nome della salvezza nazionale.
Default in 10 mosse, e il Bianco vince (con spiegazione sul post precedente) Ieri Papandreou, in un raro momento in cui l'inettitudine ha ceduto il passo allo scatto di orgoglio tipico di chi non ha più niente da perdere, ha dichiarato che il nuovo piano di salvataggio dell'Unione Europea per la Grecia (o meglio, di affossamento e di spartizione delle spoglie del cadavere ateniese) dovrà essere sottoposto a referendum. Ora, visto il grande sostegno che le misure di austerity hanno raccolto negli ultimi mesi tra la popolazione, sostegno che si è esplicitato in manifestazioni oceaniche che neanche i colonnelli c'erano riusciti, c'e' da dare per scontato che se referendum sarà, le misure saranno prontamente restituite al mittente. Questo aprirà definitivamente la strada per il default conclamato, ben oltre il semplice 50% paventato dall'ultima proposta. Default in 10 mosse, e il Bianco vince La strada quindi è molto interessante ed apre uno scenario già visto in Islanda, ovvero: come si fa a fare default in 10 mosse (e il Bianco vince, anche se non stravince) 0.
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