Volete Gesù o Barabba? Il primo referendum della storia fu indetto da Ponzio Pilato, e si è visto come è andata a finire. Votarono Barabba. Non ci sono garanzie che le decisioni collettive siano più giuste delle scelte dei singoli. Ma la democrazia è un sistema che si basa su un atto di fiducia nel genere umano, sulla scommessa che ognuno, secondo le sue possibilità e mediamente con buone intenzioni, si sforzerà di scegliere la soluzione migliore e di selezionare al governo i più adatti. Quello che sta succedendo oggi è che un sacco di segnali – referendum britannico, ascesa di Trump, barriere di filo spinato (oggi in Europa ci sono barriere per 470 km, quattro volte i 106 km del Muro di Berlino), nazionalismi e razzismi vari – indicano che questa fiducia è sempre più debole. Il voto britannico fa emergere in modo sempre più chiaro due nuove ideologie ugualmente regressive, fondate su idee politiche del Novecento o ancora più antiche. Lo scontro tra elitarismo e populismo è tra competenza e ignoranza.
Odio, il grande business dei tempi nuovi Pubblicato: 29 Giugno 2016 Lo chiamiamo hate speech e lo immaginiamo come una galassia di bulli da tastiera che invadono la rete di messaggi ansiogeni, invettive, notizie terrorizzanti. Povera gente ossessionata. ‘Un immigrato arrestato ogni quattro minuti’, dice l’hate speech. ‘Prendiamo le armi contro i migranti’. ‘Un milione di immigrati disperati verso l’Europa’. Con titoli analoghi escono, da mesi, il Sun (1.800mila copie) e due terzi dei più venduti giornali della Gran Bretagna, un posto dove l’editoria quotidiana è ancora estremamente florida e dove i gruppi editoriali sono colossi della multimedialità (il Sun è di Rupert Murdoch, non di un qualsiasi Paperoga). Si è molto riflettuto sui dati “generazionali” del voto inglese, ma assai poco sul dato “scientifico” del business dell’odio e sulla sua ricaduta sociale. L’odio, sdoganato dalla politica, dalla televisione e dal giornalismo, non è più un sentimento di cui i singoli debbano vergognarsi. I più letti della settimana
The REID 9 STEPS OF INTERROGATION, IN BRIEF Most police detectives and interrogators in are trained in the following method of interrogation. Key points to look at here, the suspect really not allowed to talk much until step 8. Another key point with this technique is that it is not concerned with voluntariness of the statement until the police are recording the statement at the end of Step 9. The REID 9 STEPS OF INTERROGATION, IN BRIEF Step One: Direct Positive Confrontation A. B. C. D. E. Step Two: Theme Development A. B. C. D. Step Three: Stopping Denials A. B. C. D. E. Step Four: Overcoming Objections A. B. C. D. E. Step Five: Getting the Suspect’s Attention A. B. C. D. E. Step Six: The Suspect Quiets and Listens A. B. C. D. Step Seven: Alternatives A. B. C. D. Step Eight: Bringing the Suspect into the Conversation. A. B. C. D. E. Step Nine: The Confession A. B. C. Post Interrogation Interview: A. B. C. This comes from Practical Aspects of Interview and Interrogation, David E. CRC Press, Ann Arbor, 1998.
A New Study Shows That Winners Will Cheat to Keep Winning by Steven Mazie The shameless scoundrel of the week award goes to Martin Shkreli, the millionaire “pharma bro” who tried to add to his fortune last summer by buying the patent to a life-saving drug and then jacking up the price from $13.50 per pill to $750. Mr. Shkreli, now under a federal criminal indictment for securities fraud, smirked through a congressional hearing on February 4th as he repeatedly ducked questions and invoked his fifth amendment privilege not to incriminate himself. After the hearing, he took refuge in his Twitter account, where he declared the lawmakers who had questioned him “imbeciles.” Mr. Mr. There were no hidden cameras; nobody but the thrower knew what the actual dice read. In a similar experiment, some participants were asked to recall episodes in their lives when they had won a competition while others were asked to remember times when they had met a goal. The upshot of these rather odd experiments? We can leave politics out of the analysis, for now.
L'utero in affitto e i clerico-fascisti di sinistra Democrazia nella comunicazione Le deboli obiezioni di coloro che si battono per l'utero in affitto, le loro sottovalutazioni, le distorsioni che non vogliono dibattere [Turi Comito] giovedì 3 marzo 2016 00:08 di Turi Comito. Malgrado mi fossi ripromesso con me stesso e con altri amici di non parlarne più, torno sulla questione dell'utero in affitto o, se si preferisce GPA (gestazione per altri), per due motivi. Il primo è che il dibattito in questi giorni ha assunto i toni di una vera guerra di opinioni come non ne vedevo da tempo e siccome io sono schierato con chi è contrario a questa pratica non mi sottraggo alla chiamata alle armi. E il secondo è che mi sento molto urtato nel vedermi accostato a personaggi tipo Adinolfi o a un qualunque retrogrado cardinale di Santa Romana Chiesa. Quindi esporrò alcune mie considerazioni - che potranno interessare qualcuno, essere liberamente criticate da altri o semplicemente ignorate da tutti - solo per evitare fraintendimenti. 1.Contestare le obiezioni
How Technology Disrupted The Truth One Monday morning last September, Britain woke to a depraved news story. The prime minister, David Cameron, had committed an “obscene act with a dead pig’s head”, according to the Daily Mail. “A distinguished Oxford contemporary claims Cameron once took part in an outrageous initiation ceremony at a Piers Gaveston event, involving a dead pig,” the paper reported. The story, extracted from a new biography of Cameron, sparked an immediate furore. Then, after a full day of online merriment, something shocking happened. “We couldn’t get to the bottom of that source’s allegations,” she said on Channel 4 News. Oakeshott went even further to absolve herself of any journalistic responsibility: “It’s up to other people to decide whether they give it any credibility or not,” she concluded. Does the truth matter any more? “The British people have voted to leave the European Union and their will must be respected,” Cameron declared. How did we end up here? The truth is a struggle.
I grandi complotti? Impossibile non scoprirli Un ricercatore ha formulato un'equazione che permette di stabilire quanto a lungo può essere mantenuto un segreto in funzione del numero di persone che ne sono a conoscenza, dimostrando l'assoluta inverosimiglianza di teorie come quella dei falsi sbarchi sulla Luna, che implicano un segreto condiviso da centinaia di migliaia di persone(red) Le grandi cospirazioni non possono restare segrete molto a lungo: più persone sono coinvolte, prima vengono scoperte, e anche molto presto. Lo dimostra la formula elaborata da un ricercatore dell'Università di Oxford, Robert Grimes, che la illustra in un articolo pubblicato su “PLoS One”. Grimes ha quindi sviluppato un'equazione che esprime la probabilità che un complotto venga scoperto perché qualcuno fa la spia oppure commette un paso falso. Tuttavia, per funzionare l'equazione richiede una stima realistica della possibilità che ogni singolo individuo sveli il complotto, direttamente o indirettamente. di ogni dubbio.
BUONISTI CHE SI INCAZZANO Non sono parole mie, ma le sposo. Dunque: ""Buonismo". Secondo lo Zingarelli indica un "atteggiamento bonario e tollerante che ripudia i toni aspri del linguaggio politico". Il "buonismo" senza specificazioni è una rarità. Incrociando "buonismo" con "Bertolini" nelle agenzie di stampa dell'ultimo mese, si ottengono ben quindici documenti e, se si ripete la stessa ricerca su Google, si raggiunge la ragguardevole cifra di 1540 pagine. "Ogni tempo ha il suo fascismo", diceva Primo Levi, avvertendo che i nuovi fascismi si diffondono "in modi sottili". E' il momento - prima che l'accusa di "buonismo" si estenda a chi conduce gli interrogatori senza applicare gli elettrodi ai testicoli del teste - di ricondurre l'aggettivo all'originario ambito definito dallo Zingarelli e rispondere per le rime a chi associa il "buonismo" alla semplice rivendicazione dei diritti fondamentali. Magari ricordando come è stata ottenuta l'affermazione di quei diritti. Non sono parole mie, dicevo. Buonista.
How To Get People To Like You: 7 Ways From An FBI Behavior Expert Before we commence with the festivities, I wanted to thank everyone for helping my first book become a Wall Street Journal bestseller. To check it out, click here. Meeting new people can be awkward. What should you say? Research shows relationships are vital to happiness and networking is the key to getting jobs and building a fulfilling career. But what’s the best way to build rapport and create trust? Robin Dreeke can. Robin was head of the FBI’s Behavioral Analysis Program and has studied interpersonal relations for over 27 years. Robin is the author of the excellent book, It’s Not All About “Me”: The Top Ten Techniques for Building Quick Rapport with Anyone. I gave him a call to get some answers. You’re going to learn: The #1 secret to clicking with people.How to put strangers at ease.The thing you do that turns people off the most.How to use body language like a pro.Some great verbal jiu-jitsu to use on people who try to manipulate you. And a lot more. Ask questions. Here’s Robin: Sum Up