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Ecosistema

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UN FIORE: COME NASCE Ricevi le notizie più importanti da Rai Storia, direttamente sul tuo smartphone! percentuale dei rifiuti in europa Osservare il ciclo vitale delle piante con fiore – Unità di apprendimento di Scienze per la classe prima di Annarita Ruberto Compito unitario. Realizzare una presentazione multimediale, oppure mappe concettuali e/o grafici, per illustrare le fasi del ciclo riproduttivo delle fanerogame. Cercare in rete immagini e brevi filmati adatti allo scopo. Obiettivi formativi. Attività laboratoriali. Fase 1. Diamo quindi la seguente consegna: svolgete una ricerca ragionata tramite Internet sul ciclo riproduttivo delle piante con fiore. Fase 2. Proponiamo agli alunni il video Osserviamo un fiore ►Esperienza 2. ►Esperienza 3. Proponiamo agli alunni il video La germinazione del seme Fase 3. Schema 1(clic sull’immagine per ingrandire) Verifica, valutazione, monitoraggio. Schema 2 (clic sull’immagine per ingrandire) Guarda lo schema in modalità interattiva Naturalmente, si può ricorrere ad altri strumenti di valutazione alternativi o/e paralleli alle rubriche, quali set di criteri individuati specificamente, check–list, griglie di valutazione.

percentuale rifiuti in italia LA FOTOSINTESI. LA SCIENZA PER CONCETTI Le unità didattiche della serie La scienza per concetti analizzano in modo dettagliato i principi fondamentali di chimica, fisica e biologia. L`audiovisivo si apre ponendo l’attenzione sul concetto di flusso dell’energia e dell’entropia. La vita in ogni sua forma dipende dall’energia che viene prodotta dal sole, solo una parte di essa viene utilizzata dalle piante per la produzione dei tessuti. La maggior parte di questa energia invece si trasforma in calore. La clorofilla, estratto delle piante che ai raggi solari diventa fluorescente, sta alla base del processo di fotosintesi, è quella sostanza che permette di convertire l’energia solare in modo da essere utilizzata dalla pianta. Tags Condividi questo articolo Inserisci il codice nel tuo articolo

Rifiuti urbani 2011 Principali indicatori dei rifiuti urbani Andamento della produzione totale di rifiuto urbano nel Veneto Anni 1997 - 2011 - fonte: ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti La produzione totale di rifiuti urbani in Veneto nel 2011 è pari a 2.305.401 t.Rispetto al 2010 la quantità di rifiuti urbani ha subito una diminuzione del 4,3%, attribuibile principalmente agli effetti della crisi economica. Andamento della produzione pro capite di rifiuto urbano nel Veneto e relativa variazione annua Anni 1997 – 2011- fonte: ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti La produzione pro capite è diminuita del 4,7%, portandosi ad un valore di circa 465 kg/ab*anno (1,27 kg/ab*giorno), notevolmente inferiore a quella del 2010. Andamento della percentuale di RD nella regione Veneto Anni 1997 – 2011- fonte: ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti Distribuzione dei comuni in base agli obiettivi di raccolta differenziata raggiunti Anno 2011- fonte: ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti Dati per provincia

Esseri viventi e non viventi, classe prima – ciclo vitale OSSERVAZIONI Osservare ogni giorno i fagioli e registrare i cambiamenti sul quaderno. Fotografare o disegnare ogni giorno i fagioli per documentarne i cambiamenti. Dopo 3 giorni:il seme germoglia Dopo 6 giorni: sono spuntate le foglioline. Dopo 7 giorni: Il fustino è alto e le foglioline sono spuntate. Ottavo giorno: il fagiolo di Marco è più alto di tutti Nono giorno: il fagiolo di Marco ha superato in altezza la bottiglia di 2 l. Lavoro sul quaderno: descrizione dell’esperimento osservazioni semina fagiolo PDF Osservazioni dopo due/tre giorni il seme germoglia;prima spunta la radice che va verso il basso per cercare l’acqua;poi spunta il fusto che va verso l’alto verso la luce;infine nascono le foglie;i semi che non sono mai stati bagnati non hanno prodotto né radici né Dai semi nascono le piante. Per germogliare i semi hanno bisogno di calore e acqua. Le piante, per crescere, hanno bisogno di calore, terra, acqua e luce. La lettura del libro Jack e il fagiolo magico Le parti della pianta Le radici

Materie plastiche Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vari oggetti in plastica utilizzati in ambito domestico. Le materie plastiche sono materiali organici o semiorganici a elevato peso molecolare, cioè costituite da molecole con una catena molto lunga (macromolecole), che determinano in modo essenziale il quadro specifico delle caratteristiche dei materiali stessi.[1] Le materie plastiche possono essere costituite da polimeri puri o miscelati con additivi o cariche varie. I polimeri di base sono essenzialmente di origine sintetica, cioè derivati dal petrolio, ma vi sono anche materie plastiche sviluppate partendo da una matrice naturale. La IUPAC (Unione internazionale di chimica pura e applicata) nel definire le materie plastiche come "materiali polimerici che possono contenere altre sostanze finalizzate a migliorarne le proprietà o ridurre i costi", raccomanda l'utilizzo del termine polimeri al posto di quello generico di plastiche.[2] Materiali polimerici[modifica | modifica sorgente]

Produttori, consumatori e decompositori: la catena alimentare e il flusso di energia in un ecosistema Gli ecosistemi sono basati sui flussi di energia e materia fra le loro diverse componenti biotiche e abiotiche. Questi flussi avvengono tramite la struttura trofica dell’ecosistema stesso, composta da diversi livelli, ciascuno dei quali raggruppa gli organismi con una posizione simile all’interno di questa struttura. La successione dei livelli trofici è chiamata catena alimentare. I due livelli trofici principali sono gli autotrofi, detti anche produttori, e gli eterotrofi, o consumatori. La maggior parte degli autotrofi è composta dai fotoautotrofi, che sintetizzano molecole organiche basandosi sulla reazione di fotosintesi clorofilliana, mentre i chemioautotrofi possono sfruttare l’energia chimica liberata dai processi di ossidazione della materia. Negli organismi eterotrofi è invece presente la sola reazione di respirazione. gli erbivori, vengono chiamati consumatori primari, i carnivori invece sono consumatori di ordine superiore. Errori tecnici o di contenuto?

rifiuti IL BRUCO: LA METAMORFOSI L’unità audiovisiva, tratta dal documentario Alla scoperta degli animali del 1974, spiega ai più piccoli le principali caratteristiche degli animali, attraverso immagini, commentate dalle voci fuori campo, di un bambino che pone domande, e del padre che dà le risposte. L’unità mostra, la vita l’alimentazione e le abitudini del bruco in tutte le sue varianti. Alcune immagini mostrano le diverse varietà di bruco, che sovente prendono il nome dalla pianta di cui si nutrono, come "bruco della cavolaia" o "bruco della ginestra". Il filmato mostra, inoltre, come avviene la costruzione del bozzolo dentro il quale il bruco si chiude per poi uscirne trasformato in farfalla. Tags Condividi questo articolo Inserisci il codice nel tuo articolo Rifiuti tossici Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Deposito di rifiuti tossici nel Kentucky, 1980 I rifiuti tossici sono materiali di scarto che possono causare la morte, lesioni o difetti di nascita in creature viventi. Il pericolo di questi materiali aumenta in base alla loro facilità di dispersione e contaminazione, costituendo a lungo termine un rischio per lo stesso ambiente causando fenomeni di inquinamento idrico o del suolo o atmosferico come piogge acide, nevi chimiche ecc. Si tratta in genere di prodotti di provenienza industriale e commerciale, ma anche di uso domestico (prodotti delle pulizie, batterie, cosmetici, prodotti di giardinaggio), agricoltura (fertilizzanti chimici, pesticidi), militari (armi nucleari e chimiche), servizi medici (prodotti farmaceutici), fonti radioattive, industria leggera (impianti di lavaggio a secco). Storia[modifica | modifica sorgente] In Italia - Le ecomafie[modifica | modifica sorgente] [modifica | modifica sorgente] Note[modifica | modifica sorgente]

Perché sul cibo si forma la muffa? - Video Virgilio La muffa rappresenta un folto gruppo di microorganismi appartenenti alla grande famiglia dei funghi. In realtà “non è il cibo a fare la muffa”, ma sono le “ife” presenti nell’aria che attecchiscono sugli alimenti, trovando su di essi le condizioni ottimali per proliferare. Le muffe si sviluppano in presenza di umidità, ossigeno e substrato organico. Non necessariamente quindi il cibo, per ammuffire, deve essere scaduto o andato a male. La muffa può attaccare anche alimenti freschi! Le spore fungine sono sempre presenti nell’aria o sul cibo che portiamo in casa ma solo con temperature e umidità ideali danno origine alle muffe. La muffa rappresenta un folto gruppo di microorganismi appartenenti alla grande famiglia dei funghi. Le muffe si sviluppano in presenza di umidità, ossigeno e substrato organico. Le spore fungine sono sempre presenti nell’aria o sul cibo che portiamo in casa ma solo con temperature e umidità ideali danno origine alle muffe.

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