Qualità video: perché filmati con la stessa definizione sono molto diversi? La qualità video delle immagini televisive, dalla nascita dei primi schermi a tubo catodico (CRT) e canali televisivi terrestri a oggi, ha subito un’evoluzione a due velocità.
Dal primo TV CRT prodotto dalla tedesca Telefunken e dai primi test di trasmissione effettuati dalla Rai negli studi di Torino, entrambi datati 1934, sono trascorsi ben 85 anni ma solo a partire dagli anni ’80 (in Giappone) e ’90 (in Europa e in Italia con i test dei Mondiali FIFA) ai vecchi standard Pal e NTSC a bassa definizione si sono affiancati quelli più moderni e raffinati come l’Hi-Vision giapponese e l’HD-Mac europeo. Questi sistemi hanno portato l’alta definizione sugli schermi televisivi, ancora a tubo catodico visto che i primi TV al Plasma e a cristalli liquidi (LCD) non furono disponibili prima della fine di quel decennio. SD: poca banda e molti canali ma bassa qualità HD 720p, immagini più definite HD 1080i, il formato preferito dai canali TV 1080p, il vero Full HD.
(32) COS'È LA RISOLUZIONE. Hollywood Camera Work. (28) 5 App Gratuite per Videomaker. COMPRESSIONE E FORMATI VIDEO: ISTRUZIONI PER L'USO. Nel mondo della produzione e della distribuzione dei video digitali, pochi argomenti sono così complicati e confusi come quello della scelta di quale formato utilizzare.
Le ragioni sono molte e diverse. Innanzitutto, bisogna dire che non tutti i formati video sono compatibili con tutte le piattaforme digitali. Questo può creare enormi problemi durante l’input, l’output, l’upload e il download dei file di cui si ha bisogno. Ecco perché, generalmente, non si può parlare di “miglior formato video”. Molto dipende da quello di cui hai bisogno e su quale piattaforma lo devi utilizzare.
In secondo luogo, i formati video possono creare dei grossi problemi perché ce ne sono davvero tanti. E per rendere le cose ancora più complicate, un gran numero di questi formati sono ormai in gran parte obsoleti. In questo articolo ti svelerò tutto quello che so su questo argomento. Devo essere sincero: per me, come per la maggior parte dei filmmaker, questo è sempre stato un argomento ostico. …possiamo iniziare! Qual è la differenza tra JPG, PNG e GIF? Con l’avanzare del progresso grafico, sono cresciute esponenzialmente anche le numerose estensioni per salvare le immagini.
Tra le più usate troviamo: JPG, PNG e GIF, ma ce ne sono ovviamente tante altre. Ma qual è la differenza tra di loro? Questi formati sono diventati i più popolari a causa della loro compatibilità con i browser moderni. JPG (Joint Photographic Experts Group) In passato ho già discusso di questo formato, comparandolo con il RAW, puoi leggere l’articolo qui. Questo formato è stato sviluppato dal Joint Photographic Experts Group che ha definito il primo standard di compressione digitale. Differenze tra formati video AVI, MKV, MP4, codec e container. Significato e differenze tra codec e i container dei file Video e fomati AVI, MPEG, MP4, Divx, XVid, H.264, MKV Spiegare la differenza tra i formati di file video e audio significa capire il significato di termini come codec, container e compressione.
Saper distinguere tra formati e container di file video rende più semplice distinguere i file tra loro e capire perchè uno può essere riprodotto oppure no dal lettore DVD, dal computer o dallo smartphone. Benvenuti - Benvenuti su Repositori Docenti Virtuali. L'Inquadratura Campi e Piani. Facebook Mobile Studio: Learn How to Make Great Mobile Ads. (3) Sai cos'è il GREEN SCREEN? Te la spieghiamo noi! (2) vintage filmstrip: The Story of Rubber. Recast Studio: creare brevi video clip. Recast Studio è una nuova piattaforma web based, che consente a chiunque di creare brevi video clip, senza disporre di particolari competenze di video editing.
E' sufficiente scegliere uno dei modelli proposti in base al tipo di video che si desidera realizzare e iniziare a configurare ogni scena. Per fare questo, disponete di oltre 100 modelli tra cui scegliere, organizzati in diverse categorie. La piattaforma promette di implementare costantemente nuovi template. Una volta scelto il modello, dovrete configurare ciascuna delle scene, aggiungendo e modificando testi, colori di sfondo, immagini, musica, oltre a poter aggiungere elementi animati e caricare altri media nello storyboard.
Potrete moficiare la durata di ogni singolo elemento, esattamente come fate con strumenti tipo Powtoon. Chi vuol personalizzare totalmente la propria composizione, può anche creare i propri video senza scegliere alcun modello, partendo da una scena completamente vuota. Vai su Recast Studio Articoli correlati. Icecream: software gratuito per il montaggio video. Ai lettori affezionati ai programmi di montaggio video come Movie Maker o ancora più professionali come Premiere e Final Cut, farà certamente pacere scoprire una bella alternativa gratuita: Icecream.
Icecream Video Editor è un software che gira su sistemi windows dalla versione 7 in su e che si installa in maniera abbastanza rapida nel vostro pc. Come per tutti i programmi di video editor, dovrete trascinare tutti i file nella finestra (in alternativa è possibile inserirli cliccando su “Aggiungi File“) che, successivamente, andrete ad ordinare nella TimeLine, la sequenza temporale che trovate nella parte bassa della schermata. Potrete sbizzarrirvi nell'aggiungere tracce con musiche di sottofondo, schermate colorate e molti altri contenuti. Mickey Mousing. Lo sguardo in macchina. Qual è una delle tante differenze tra cinema e teatro?
Se il teatro è una rappresentazione che si svolge, più o meno nella sua totalità, davanti agli occhi dello spettatore, il cinema è invece, come la fotografia, una rappresentazione che viene presentata attraverso lo sguardo di un altro. Ma chi è questo altro? Tecnicamente un film è una successione di inquadrature organizzate in scene ed è il regista (ma non solo lui) a dare le indicazioni opportune all'operatore delle riprese, stabilendo la posizione (e il movimento) della macchina e il tipo di inquadratura. Il punto di vista scelto per la macchina da presa è di vitale importanza per il film, perché lo sguardo dello spettatore si identifica sempre e comunque con quello della macchina.
Questa inquadratura costituiva un tabù del cinema narrativo classico, oppure veniva utilizzata solo in momenti particolarmente drammatici o comici. Uno degli esempi più agghiaccianti di "sguardo in macchina": il finale di Psycho. Search - intro. Come scegliere la risoluzione ottimale dello schermo di smartphone e tablet? VideoAnt. PlayPosit. Less is more, perché a volte è importante "fare meno" - Diventa Videomaker. Quando lavoriamo ad un video sono tante le dinamiche che influiscono nel risultato finale.
Sempre più spesso mi capita di guardare video su YouTube che sfociano nel più audace manierismo estetico, una sfilza di produzioni che seguono un modello di successo e lo ripetono fino allo sfinimento. È il caso delle transizioni zoom, di cui ultimamente si parla tanto, dell’utilizzo smodato degli effetti sonori per passare da un piano narrativo ad un altro, del bombardamento di riprese aeree che raccontano soltanto la bravura del pilota e non qualcosa in più. Regola dei terzi: spiegazione, esempi, esercizi da fare. La regola dei terzi è forse la più conosciuta regola di composizione fotografica.
E questo per tre semplici motivi: è vecchia di diversi secoli, essendo fra le preferite dai pittori Rinascimentaliè, almeno nelle sue basi, semplice da applicareè molto efficace nel rendere le tue fotografie più interessanti Ora, diverse macchine fotografiche digitali presentano una visione, sia nel mirino che sullo schermo LCD, con una griglia già pre-impostata secondo la regola dei terzi, in maniera tale che ti sia ancora più facile utilizzarla. Ripresa video: Come controllare la luce - Diventa Videomaker. “There is a light that never goes out” cantava Morrissey nel suo gruppo The Smiths qualche anno fa.
La luce rende possibile la visione di tutto il mondo che ci circonda ed è la grande potenza da controllare in fotografia e, di conseguenza, in video. Che cos’è la luce? Etimologicamente il termine luce o lux ha assunto diversi significati nel tempo. Gli studi compiuti nel corso dei secoli hanno portato a una definizione di luce come la porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall’occhio umano, approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza d’onda, intervallo che coincide con il centro della regione spettrale della luce emessa dal Sole che riesce ad arrivare al suolo attraverso l’atmosfera.