Avanguardie Educative - Home. Edutopia. There are plenty of studies that isolate the effects of light, acoustics, or air quality on learning. But the research on flexible classrooms is frustratingly scarce. There are good reasons for the apparent lack of interest. Variables like natural light and acoustics lend themselves to single-factor experiments that can be conducted in a laboratory setting.
Give subjects a task to complete in a room with ample windows, for example, and then administer the same test in a room without them. But flexible classrooms are complex, living systems. Despite the challenges, an ambitious effort to study the design of lived-in classrooms, including looking at hard-to-define factors like flexibility, was completed in 2015 by the University of Salford, in the United Kingdom. “We were trying to take a holistic perspective,” explained Peter Barrett, the lead researcher and now an honorary research fellow at the University of Oxford. Design per educare: dalla cameretta alla scuola. L’infanzia e l’adolescenza sono fasi preziose che occorre vivere in spazi di qualità totale, capaci di stimolare la creatività e le facoltà di pensiero di chi li vive.
A partire da questo concetto, intendendo il design come uno strumento per educare al bello e alla passione per la vita, abbiamo progettato camerette e spazi per l’infanzia raccolti nel catalogo-libro Becoming Kids. Ma non ci siamo fermati qui. Perché la maggior parte del tempo i ragazzi la passano fuori, nelle strutture come asili, scuole, ludoteche dove giorno dopo giorno sviluppano la loro personalità e le relazioni con le altre persone.
Abbiamo quindi intrapreso un percorso per creare spazi in cui design, sapere ed esperienza si incontrino dentro e fuori le mura domestiche. Ne è un esempio l’aula-casa realizzata nell’ambito di Impara Digitale, il progetto che vuole diffondere l’idea del cambiamento necessario alla scuola in relazione a una società digitale. La scuola senza classi: 5 soluzioni adottate in Europa. L’"aumento” digitale degli spazi della scuola, il ribaltamento del setting didattico implica un complessivo ripensamento dell’organizzazione scolastica, anche nei suoi spazi fisici e ambienti architettonici.
Si prenda ad esempio il caso del cooperative learning, tipico della didattica digitale: l’accentuazione della collaborazione fra studenti, dello scambio di conoscenze, dell’aiuto reciproco - pur con tutte le mancanze, i vuoti, le delusioni, che l’apprendimento in rete può incontrare - ha invogliato a progettare una scuola che tenesse nel dovuto conto la vita sociale degli studenti a scuola. Si tratta di un bisogno di incontro, di vita e di apprendimento non limitato entro mura dell’aula, che, però, può essere assecondato e non represso dagli spazi stessi. Gli “spazi funzionali” sono stati attrezzati sulla base teorica degli studi di Nair, Finley e Lackney (2013). Si tratta di spazi digitalmente e analogicamente infra-strutturati per rispondere alle esigenze degli studenti. 1. 2.
Quando lo Spazio Insegna. A questa domanda vuole rispondere il progetto di ricerca Indire “Quando lo spazio insegna”, a partire dalla scuola, intesa non solo come edificio ma come luogo educativo.
L’aula, l’unità spaziale intorno alla quale si è finora costruita la scuola, viene ripensata con un’architettura in grado di sfruttare a pieno le potenzialità comunicative, didattiche e sociali offerte dall’innovazione tecnologica. Un’aula che attraverso l’evoluzione dei suoi spazi, fisici e digitali, dia nuova centralità a insegnanti e studenti, che favorisca la collaborazione, la ricerca, la riflessione, la costruzione e la condivisione della conoscenza. Un’aula connessa e aperta al mondo. Un’aula 3.0! Questa la soluzione ipotizzata dall’ITS L. Il prof. Progetto classe-casa: il Design arriva a scuola. The digital school in the clouds: Dianora Bardi at TEDxLakeComo. Indire, sito ufficiale. Di Giusy Cannella 28 Novembre 2013 Il tema dell’edilizia scolastica torna spesso all’attenzione di insegnanti e genitori per motivi che riguardano eventi luttuosi o inaugurazioni di edifici di nuova costruzione.
Negli ultimi mesi però il tema ha acquisito una ulteriore sfumatura che riguarda la sensibilizzazione delle scuole al tema dello spazio legato ai modelli di apprendimento. L’urgenza è quella di affrontarlo non solo dal punto di vista dei metri quadrati di un’aula o della quantità di alunni che questa può contenere ma anche per la funzione che lo spazio didattico può avere nella sfera affettiva, sociale e cognitiva di uno studente, di qualunque età.
In principio, fu Loris Malaguzzi che attribuì allo spazio il ruolo di “terzo insegnante”. Si tratta, in generale, più di un problema di “modelli” che esprimono alcuni principi di design e che consentono di spostare il focus dalla struttura dell’edificio alla vita che questo genera all’interno dello spazio, e cioè la vita affettiva. . [5] Come progettare uno spazio alternativo per la didattica. Letto: 16920 volte Schookit prodotto da: Miur In un tweet: Ambienti comuni per una visione sostenibile, collaborativa e aperta di scuola!
Azione #4 – Ambienti per la didattica digitale integrata Strumenti 29 aprile, 2016 Introduzione A cura del MIUR.