background preloader

How to Evaluate Web Resources

How to Evaluate Web Resources
The Internet has given writers in all fields the ability to conduct research more quickly, and more thoroughly, than ever before. Whether they're writing hosting reviews, tapping out novels, or blogging like a rockstar, nearly everyone who writes now relies in some part on the Internet for information. Yet with almost 640 terabytes of data being transferred every single minute—much of it poorly sourced—it can be difficult to discern, at first blush, the accuracy of information found on the Web, as well as the authority of its resources. Life online has undoubtedly changed the procedures used to gather and assess information forever. Fortunately, the oceans of data and globe-spanning inter-connectivity of the Internet make verifying sources easier than ever as well. The future of written communication is surely set not in stone, but in the glowing ether of cyberspace. A Visual Guide to Evaluating Sources on the Web: Evaluating Web Resources: A 60 Second Guide Check the URL Who Wrote It? Related:  Valutazione

Stiamo crescendo una generazione di “ignoranti digitali”? - ilSole24ORE Non distinguono una notizia da una pubblicità online, non considerano minimamente l’attendibilità delle fonti delle notizie su Internet, sono facilmente ingannabili dai messaggi postati sui Social Network. No, non parlo dei nostri anziani genitori o dei nostri nonni, che in fondo un po’ sarebbero giustificati dalla poca dimestichezza col mezzo. Mi riferisco, drammaticamente, ai “nativi digitali”, quelli nati col tablet in mano e che ora vanno all’università o alle scuole superiori. Gli autori di una ricerca della Stanford University, condotta su 7.804 studenti in 12 Stati tra il gennaio 2015 e giugno 2016, la più ampia mai realizzata, sintetizzano in una parola l’abilità dei giovani di ragionare sull’attendibilità delle informazioni trovate su Internet: agghiacciante. Nella ricerca, per esempio, si legge che oltre l’80% degli studenti di scuola media non distingue su un sito Internet tra una pubblicità segnalata come tale e una notizia.

Egocentrismo: la lezione di David Foster Wallace - Nuovo e Utile L’egocentrismo è un tratto emergente del nostro tempo, o è solo diventato più visibile e chiassoso? Come e perché siamo tutti intrappolati nella nostra soggettività? Per trovare qualche risposta non ovvia sono andata a rileggermi un bellissimo discorso tenuto da David Foster Wallace ai neolaureati del Kenyon College. Vi invito a fare altrettanto (qui l’originale inglese. Il discorso si intitola Questa è l’acqua. SOGGETTIVISMO ACRITICO. EGOCENTRISMO INEVITABILE. IMPARARE A PENSARE. LA PERIFERIA DEGLI EVENTI. DISCUTERE GLI SCHEMI. Il confine sottile | Bufale un tanto al chilo C’è un confine molto leggero nel giornalismo, un confine che però fa una differenza immensa una volta varcato, stiamo parlando di quella linea rossa che distingue tra chi informa e chi manipola l’informazione, anche quando la manipolazione è sottile, come nel caso di cui andremo a parlare. La notizia è tragica: La potete trovare su Leggo (con quell’errore su torcendogli) ma l’hanno riportata in tanti, era sul Sun e sul Daily Mail, sappiamo bene che ad Ansa e ADNKronos piacciono moltissimo queste fonti. Prima di andare avanti premetto che la notizia della morte del bimbo è tragica e reale. Il ventenne difatti è stato condannato. La notizia la si trova sulla BBC, e anche lì si parla di torsione dei testicoli, il bimbo in realtà è morto per soffocamento ma nel titolone sensazionalistico ci sta che si usi l’episodio dei testicoli (sui cui sono state peraltro trovate tracce di maltrattamenti) raccontato dalla madre del piccolo. Vi stanno fregando. maicolengel at butac punto it Mi piace: Correlati

Furbizia online: un test di affidabilità di siti web in 6 punti Fate circolare! Quello che non vi vogliono far sapere! Il grande segreto della multinazionale! Li conosciamo questi link che rimbalzano sui social, vero? E lo sappiamo, che la maggior parte sono “clickbaits”, vero? Che sono esche per farvi cliccare sulla notizia, e con il vostro semplice click regalare bei soldoni fumanti a chi gestisce il sito? Come possiamo aiutare i nostri figli che si affacciano per le prime volte sui social a districarsi fra mille stimoli? Ma esiste un modo, una procedura, un metodo infallibile per capire quali sono le notizie o i siti affidabili e quali no? Insomma, ogni volta che ci appare in bacheca, o sul feed, una notiziona che non vediamo l’ora di condividere, fermiamoci un attimo e vediamo se il link supera i sei punti del test di affidabilità di Zimdars: Punto 1: analizziamo il nome del sito da dove proviene la notizia Prima di leggere il contenuto, o il titolo, guardiamo lo URL del sito stesso: Punto 2: capiamo di più sul sito Prova a leggere anche:

Corriere della Sera Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi (Paypal/ricarica Vodafone/wishlist Amazon) per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ieri il Corriere della Sera ha pubblicato questa foto, dicendo che si tratta di un’immagine che ritrae “Capracotta, il paese sepolto dalla neve” in Molise. Con due clic verifico su Tineye.com che la foto non è affatto di attualità: Quello che internet ci nasconde - Eli Pariser I motori di ricerca e i social network ci conoscono sempre meglio. Grazie alle tracce che lasciamo in rete, scelgono solo i risultati più adatti a noi. Ma in questo modo la nostra visione del mondo rischia di essere distorta Poche persone hanno notato il post apparso sul blog ufficiale di Google il 4 dicembre 2009. Oggi Google usa 57 indicatori – dal luogo in cui siamo al browser che stiamo usando al tipo di ricerche che abbiamo fatto in precedenza – per cercare di capire chi siamo e che genere di siti ci piacerebbe visitare. Accorgersi della differenza non è difficile. Oggi la rete non solo sa che sei un cane, ma anche di che razza sei, e vuole venderti una ciotola di cibo Ora che Google è personalizzato, la ricerca di “cellule staminali” probabilmente dà risultati diametralmente opposti agli scienziati che sono favorevoli alla ricerca sulle staminali e a quelli che sono contrari. Dimmi cosa voglio Il mondo digitale sta cambiando, discretamente e senza fare troppo chiasso.

I rischi di una "democrazia dei creduloni" Gérald Bronner ammette che il suo interesse è attratto più dalle cose che non funzionano come dovrebbero nella nostra società che da quelle che funzionano bene. Così negli anni si è occupato di errori, di fanatismo, di false credenze, fino ad arrivare a teorizzare il rischio di una “democrazia dei creduloni”, come ha intitolato il suo ultimo libro. Sociologo all'Università Paris-Diderot, Bronner ha descritto meccanismi semplici e molto diretti che, coniugando il pensiero individuale con le condizioni in cui ci si trova a vivere, ad agire e ad apprendere, possono portare ad abbracciare l'estremismo religioso, a rinnegare semplici verità, a preferire una bufala a una verità scientifica. Vivere in un mondo dominato da Internet e dall'uso dei social media, quindi, è importante. Nessuno si illuda: la guerra ai creduloni non sarà mai vinta, avvisa Bronner alla fine di questa intervista. Pagina 1 di 0, totale messaggi: 0

Quote Investigator | Tracing Quotations Bufale un tanto al chilo Di Maio e i criminali rumeni Luigi Di Maio sulla sua pagina Facebook dice: "L'Italia ha importato dalla Romania il 40% dei loro criminali. Mentre la Romania sta importando dall'Italia le nostre imprese e i nostri capitali. Che affare questa UE!" L'informativa del 2009 a cui lui fa riferimento dice che di tutti gli emigrati romeni in Europa, il 40% si è diretto in Italia. Non credo sia necessario andare molto in là, quello era l’articolo che nel 2009 sosteneva che il 40% dei ricercati romeni era in Italia. L’Italia ha importato dalla Romania il 40% dei loro criminali. Ma il dato che veniva riportato nel 2009 da Repubblica era diverso, anche se il titolo (come spesso accade) era fuorviante: …ben il 40% dei ricercati con mandato internazionale da Bucarest si trova oggi in Italia Ma siamo nel 2017, esiste Internet e ci sono le risorse per verificarlo, anzi c’è una pagina che con i dati dell’Unione Europea ha scritto un bell’articolo nel 2016 sugli stranieri nelle carceri europee e italiane. Se fosse come dice Di Maio:

Un'ipotesi A contro un'insensata ipotesi B: così funziona la controcultura online Come osservato da molti commentatori, il web ha dato ampia visibilità a opinioni che in precedenza faticavano a trovarla. Un allarme particolare viene dall’uso del web per diffondere tesi negazioniste, tanto che l’Italia ha introdotto nel 2016 una legge che definisce il reato di negazionismo. Il problema della diffusione sul web di una controcultura retrograda però non si limita al negazionismo: è pervasivo, e spazia dalla sanità all’economia, oltre che alla storia e all’economia. E’ chiaro che non è possibile opporsi per legge a tutte le manifestazioni della controcultura: una risposta sul piano culturale, che ne smascheri i meccanismi dialettici, è necessaria. Le controculture possibili differiscono per i loro contenuti, ma in molti casi condividono una metodologia comune, che può essere studiata come un fenomeno sociologico. Ho proposto un piccolo esempio (umoristico) di controcultura in un post precedente.

Gravità Zero : INCONSAPEVOLMENTE DOMINATI DALLA STATISTICA AUTOMATICA Cosa fate se non funziona più il vostro smartphone? Entrate in crisi. Cosa fate se - dopo aver messo in moto l'auto per recarvi in un posto in cui non siete mai stati - scoprite che il navigatore non funziona più? Vi sentite quasi "spacciati". Ciò succede in quanto i nostri gesti quotidiani sono sempre più orientati, e talvolta addirittura affidati ad infrastrutture di calcolo, che si basano su algoritmi. Se è innegabile che gli algoritmi siano diventati molto importanti nel nostro mondo, è altrettanto vero che ne sappiamo poco. Cominciamo a distinguere quella disciplina scientifica - figlia della matematica e ricca di teoremi, dimostrazioni e formule - comunemente denominata Statistica, dall'output di algoritmi, che io definirei "Statistica Automatica". In generale, per giungere alla conoscenza di un fenomeno variabile (se fosse costante sarebbe necessariamente prevedibile, e quindi non sarebbe interessante per la statistica), occorre partire dalla raccolta dei dati.

Quanto costano la palla e la mazza da baseball? ​Il rompicapo che manda in crisi metà Harvard Un rompicapo apparentemente molto semplice, ma capace di mandare in crisi la metà degli studenti della prestigiosa università di Harvard. Lo ha illustrato in un libro, insieme ad altri esempi molto significativi, lo psicologo Daniele Kahneman. Noi ve lo proponiamo qui. Ecco il testo del quiz: "Compro una mazza e una palla da baseball per 1 euro e dieci centesimi. La mazza costa esattamente un euro in più rispetto alla palla.

Bufale un tanto al chilo La divina omeopatia, la magia e il complottismo La morte è l’unica cosa della quale possiamo essere sicuri: per quanto ci si possano aver provato, neanche gli Hunza sono riusciti a raggiungere l’immortalità e nemmeno mangiare solo mele potrà farci vivere fino a 900 anni come Adamo ed Eva. Durante la nostra vita ci ammaleremo e guariremo più volte, ma alla fine anche se saremo stati diligenti e attenti la candela si consumerà per intero: è quello che nel Re Leone viene chiamato il ciclo della vita. La prevenzione è importante per quanto riguarda molte patologie, ma quando ci si ritrova ad affrontare una malattia bisognerebbe cercare di curarsi nel modo più efficace e sicuro possibile. Per quanto sembri una banalità abbiamo, purtroppo, appena vissuto in Italia un dramma evitabile, a dir poco incredibile, di cui oramai tutti avrete sentito parlare: Francesco, un bimbo di 7 anni di Cagli, è morto per un’encefalite causata dalle complicazioni di un’otite bilaterale non curata. Il bambino non era seguito da un medico? Allora abbiamo:

Related: