background preloader

MOOC – Esercitazioni guidate online

MOOC – Esercitazioni guidate online
Un corso online aperto e gratuito che inizia giocando e ti guida allo sviluppo di vere e proprie applicazioni mobili. CodeWeek.it e “Code’s cool”, per iniziativa dell’Università di Urbino e di NeuNet, organizzano esercitazioni guidate online che possono essere seguite in diretta streaming o riusate successivamente. Ogni esercitazione è concepita per essere seguita da intere classi riunite in laboratorio con i propri insegnanti, o per essere seguita da casa dagli alunni in autonomia o con i propri famigliari. I video tutorial partono da Hour of code e guidano passo passo attraverso il Corso Rapido di Code.org spiegando e commentando i concetti base della programmazione introdotti in ogni schema. La serie delle esercitazioni guidate proposte in questa pagina copre tutto il “Corso rapido” di Programma il Futuro e si spinge oltre mettendo in pratica i concetti appresi durante il percorso con l’iniziativa “Schools Make App“. Ogni video ha la durata indicativa di un’ora. Related:  6 - CODING e ROBOTICACODINGaggiornamento

Code’s Cool – Programmare è forte! |Descrizione| |Blog| |Materiale| |AdesioneScuole| |Partner| |CodeWeek| Attivita’ in corso: Partecipa al MOOC di Programma il Futuro Le cose intorno a noi stanno cambiando in fretta. Molti degli oggetti che ci circondano contengono microprocessori che aspettano di essere programmati. Code’s Cool è una comunità di apprendimento aperta e informale, che si avvale di strumenti online per coinvolgere bambini, ragazzi, famiglie, scuole, insegnanti, studenti e docenti universitari animati dal desiderio di programmare insieme e apprendere gli uni dagli altri. Code’s Cool Google Group. Code’s Cool Google Calendar. Code’s Cool Youtube Channel. Code’s Cool Facebook Group. Code’s Cool Facebook Page. #codesCool Twitter hashtag. Join.me. Scratch. Code’s Cool è un’iniziativa della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Urbino e dell’Associazione Culturale NeuNet, lanciata nel corso di un seminario l’11-12-13 alle 14:15.

Google ha raccolto tutti i suoi programmi per insegnare il coding in un unico sito L’annuncio è stato dato qualche giorno fa direttamente dal blog di Google for Education, la sezione del colosso di Mountain View che si occupa di offrire strumenti e programmi per insegnanti e studenti. Google ha lanciato il suo nuovo sito “Computer Science Edu”, ovvero un portale che raccoglie tutte le risorse per l’insegnamento del coding e delle materie relative all’informatica e alla tecnologia. “L’interesse per la programmazione informatica sta crescendo – scrive Chris Stephenson, a capo dei programmi per il coding di Google Edu – persino il presidente degli Stati Uniti Obama ha sottolineato l’importanza di dare a ogni studente l’opportunità di imparare la programmazione”. L’insegnamento della programmazione informatica già tra i banchi di scuola è un tema che si sta dibattendo anche in Italia e non solo negli Usa. Sulla piattaforma si possono trovare tutti i tool lanciati da Google: la sezione Computer Science First, è l’hub dei club in cui i bambini imparano il coding.

Blended Learning: Making it Work in Your Classroom Kristin: I can say that the things I've been doing the last two years have really made a difference, because my kids have scored the highest in the State on the standardized tests. So what we're doing here is working, and it's helping them be successful. Julie: We define Blended Learning as the combination of digital content and activity with face-to-face content and activity. It sounds easy to Blend, but it really, it looks very different in every classroom. So if a teacher is using something that works really well in a face-to-face situation, they should continue to do that because it works well. Kristin: What I have online could be completely different than what the biology teacher has online, or what the physical education teacher has online. Mickey: Okay, go ahead get the laptops. There are three activities. Student: C. Mickey: C. Shelton: I've like probably learned more today just by doing this than I have the whole week that we've been doing this. Class: Yay! Kristin: All right.

Medialog: Coding Time - Rivoltella Negli ultimi mesi il CREMIT, il centro di ricerca che dirigo in Università Cattolica, si è trovato coinvolto in alcuni progetti di ricerca e formazione che ruotano attorno al Coding. Penso in particolare alla ricerca SMART Coding, condotta insieme all’INDIRE e diretta a verificare le rappresentazioni degli insegnanti, degli studenti e dei loro genitori in materia di coding, e al progetto It’s Coding time che vede coinvolta una grossa rete di scuole della provincia di Parma e nel quale il CREMIT è impegntao, insieme al Servizio Marconi dell’USR Emilia Romagna e alla cooperativa Officine on/off di Parma, in un doppio percorso, di formazione degli insegnanti e ancora una volta di ricerca sul senso e l’efficacia del fare coding in classe. Da Scratch ai FabLab Coding, se lo traducessimo letteralmente dall’inglese, vorrebbe dire “fare codice”. Ovvero: programmare, scrivere codice, usare il linguaggio della macchina per fornirle istruzioni e farla operare secondo le nostre intenzioni.

Coding a scuola, un eBook per insegnare la programmazione | Applicando Coding a scuola è un libro digitale multi-touch scritto da Alberto Pian. L’eBook si propone come “guida introduttiva per l’avviamento al pensiero computazionale e alla programmazione informatica attraverso strumenti e metodi facilmente utilizzabili”. Come il titolo chiarisce sin da subito, l’opera è indirizzata a docenti e formatori, ma i suoi contenuti possono risultare interessanti anche per i genitori che vogliano avvicinare i figli alla programmazione. Coding a scuola non è un manuale di programmazione né necessita di competenze da sviluppatori: guida ad approcciare l’avviamento alla materia sin dalle basi, con un taglio molto pratico e proponendo un metodo multidisciplinare. Il testo beneficia dell’esperienza dell’autore risultando denso di informazioni, suggerimenti, racconti di esperienze, opinioni di esperti, esempi pratici.

Four Essential Principles of Blended Learning As schools become more savvy about blended-learning tactics– the practice of mixing online and in-person instruction — guidelines and best practices are emerging from lessons learned. Here are four crucial factors to keep in mind as schools plunge in. The single biggest piece of advice offered by most blended learning pioneers is to have a cohesive vision for how the technology will enhance specific learning goals, how it will ease the burden on teachers, and how it can make both teachers and students more creative learners. A big part of creating that vision is having strong leadership at all levels. Equally important is to have that same kind of visionary leadership from principals and teachers willing to lead by example in the classroom. “Shifting some work online to complement traditional classrooms creates much needed time and space in the classroom.” Part of the overall vision needs to include considering how to give students more agency over their learning. Related

Che cos’è il coding e perché i vostri figli dovrebbero imparare a programmare (Dal 26 al 29 novembre a Milano c’è Codemotion: un’ottima occasione per far avvicinare i bambini al mondo del coding. Il servizio uscito oggi sul Corriere:) Corsi di nuoto e di sci, corsi di lingua, corsi di pianoforte e violino, corsi di teatro. Di danza, di yoga, di kung-fu, di equitazione. Anche se siete uno dei quei genitori che non vedono l’ora di riempire la settimana dei propri figli, «perché se non si impara da piccoli poi non si impara più», probabilmente non avete mai preso in considerazione l’idea di iscrivere i vostri bambini a un corso di coding. Ovvero il codice informatico, la programmazione. «Imparare a programmare non serve solo a creare futuri programmatori, di cui pure c’è bisogno» spiega Alessandro Bogliolo, docente all’università di Urbino e «ambasciatore» per l’Italia della «CodeWeek», andata in scena lo scorso ottobre. Il concetto chiave è il «pensiero computazionale», che ricorre anche nel documento del governo. Per fare tutto ciò servono strumenti adatti.

Materiale didattico - ProgrammaIlFuturo.it Corso "Princìpi dell'informatica" Materiale didattico Gli insegnanti hanno a disposizione il piano didattico di ogni lezione, esempi di valutazione (sia formativa che sommativa), guide per lo svolgimento delle varie attività, strumenti di controllo dei progressi di ogni studente, video esplicativi. Gli studenti hanno a disposizione video esplicativi, materiale esplicativo, strumenti informatici (un compressore di testi, due gestori di pixel - per bianco/nero e per colore, due strumenti di crittografia), un simulatore di Internet, l'ambiente AppLab per la realizzazione di App in JavaScript. Come materiale di lettura supplementare è disponibile per il download gratuito il libro "Blown to Bits" (in inglese). Esempi delle prove finali sono descritti nella pubblicazione (in inglese) AP Computer Science Principles 2016-17: course and exam description, including the curriculum framework. Per i docenti Il piano didattico (in inglese) di ogni unità per i docenti è accessibile come sotto indicato:

How to Grow a Classroom Culture That Supports Blended Learning The excerpt below is from the book “Moonshots in Education: Launching Blended Learning in the Classroom,” by Esther Wojcicki, Lance Izumi and Alicia Chang. This excerpt is from the chapter entitled “Trick in the Blended Classroom,” written by Wojcicki. It all started in 1987, when I got a grant from the State of California. The state sent me eight Macintosh computers, never asking if I knew how to use them, and when they arrived I had no idea how to even turn them on. I realized then that I was going to fail if I didn’t get some help quickly. The students were absolutely thrilled to help me (can you imagine being asked to help a teacher?!) I was soon sold on the idea of collaboration, respect, and trust in the classroom. Computers, tablets, and other electronic devices alone are not going to change the classroom. To help everyone remember what it takes to set up a culture that works, I have come up with an acronym, TRICK. The students also put out a newspaper or magazine. David M.

Coding a scuola, oltre le etichette di Andrea Patassini Uno dei vantaggi offerti da iniziative come quella de L’ora del codice, che si è conclusa qualche settimana fa, è la possibilità di portare tematiche (solitamente) nuove per la scuola. Per molti studenti e insegnanti rappresenta l’occasione di avvicinarsi a pratiche come quelle del coding. Non ci trovo niente di male nella semplificazione di concetti complessi attraverso l’uso di “etichette”. Proprio su questo aspetto Mitchel Resnick, direttore del Lifelong Kindergarten del MIT e a capo del gruppo di ideatori e sviluppatori di Scratch, tempo fa ha pubblicato un interessante post. I giovani usano Scratch in contesti differenti: a casa, a scuola, in biblioteca, nei centri comunitari. Estraggo un secondo frammento della riflessione di Resnick: La maggior parte delle iniziative del tipo “learn-to-code” [N.d.T.: impara a programmare] non dà risalto a questo tipo di espressione creativa. Mi piace: Mi piace Caricamento... Informazioni su andreapatassini

10 app per insegnare a programmare ai ragazzi Una selezione di app che aiutano i bambini a sviluppare competenze di problem-solving e di analisi critica Pubblicato *SupersizeContenuto forte: è lungo, ma vale la pena Tutti gli stickers Il coding è un’attività per bambini in rapida crescita non solo per chi sogna di essere un programmatore da grande. Lightbot Jr 4+ Coding Puzzle (4+ anni) Leggi anche: iPhone, l’app di Facebook consuma troppa batteria Si presenta ai bambini sotto forma di un simpatico robot, insieme a blocchi disposti si più livelli e una manciata di icone drag-and-drop per la programmazione. Con il raggiungimento degli obiettivi di programmazione i bambini riusciranno a sbloccare nuovi livelli e imparano così concetti più avanzati. È disponibile anche una versione per bambini più grandi, Lightbot Programming Puzzles, dai 9 anni in su. The Foos (5+ anni) Vincitrice quest’anno del Parents’ Choice Gold Award, potete trovare questa app gratuitamente sull’App Store. ScratchJr (5-7 anni) Hopscotch (9+ anni) Kodable (5+ anni) Segui

I migliori siti italiani che parlano d'innovazione didattica Penso sia finalmente giunto il momento di mettere insieme in una lista, che spero mi aiuterete ad ampliare ed a tenere aggiornata con le vostre preziose segnalazioni, i migliori siti italiani che parlano d’innovazione didattica, di scuola 2.0, di rivoluzione digitale all’interno delle classi. L’articolo su quelli internazionali ha avuto un discreto successo, ma è ora di cominciare a guardare dentro i nostri confini, perché ci sono risorse meravigliose che aspettano solamente di essere scoperte e condivise. Nell’elenco troverete anche siti che non parlano esclusivamente di scuola, ma anche d’innovazione tout court, perché personalmente ritengo che aprirsi all’esterno, e non essere troppo autoreferenziali, sia un’ottimo modo per andare avanti nel nostro percorso professionale. Rinnovo il mio consiglio: salvate questi siti tra i preferiti o, meglio, sul vostro RSS reader, in modo da consultarli più o meno regolarmente, perché riescono a pubblicare anche diversi articoli al giorno.

Perché insegnare ai bambini a programmare? Lo scorso settembre, in occasione della tre giorni Todi Appy Days abbiamo contribuito a una riflessione sulle applicazioni dedicate ai bambini in età scolare nel panel "Crescere nell'era digitale". L'offerta di contenuti digitali multimediali si riduce al crescere dell'età dei piccoli user, ma c'è un'importante area di applicazioni loro rivolte: le app per imparare a programmare. Sviluppate per tablet o derivate da preesistenti web application, insegnano ai bambini a usare in modo ludico il codice non come testo scritto ma sotto forma di blocchi visuali predefiniti, da collocare in sequenze logiche. Lo scopo di app come Hopscotch o Lightbot e di programmi come Scratch, Blockly e Tynker è di dare ai bambini uno strumento semplificato per imparare a creare da sé animazioni, app e videogiochi, in un crescendo di complessità. La necessità di insegnare il coding ai bambini è ormai avvertita anche a livello istituzionale. Ma non è solo una questione di nuovi linguaggi e creatività.

Coding e Problem Solving Il collega Ippolito Simonetta mi invia la documentazione di un percorso didattico dedicato al coding, realizzato con i suoi alunni della classe I D della scuola secondaria I grado del Convitto Nazionale Umberto I di Torino. Il pensiero computazionale aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione – coding. Per avvicinare i giovani allievi a questo tipo di attività altamente formativa, Ippolito utilizza Scratch per l’insegnamento della programmazione in quanto più adatto per questa fascia di età. Dopo aver esplorato l’ambiente di Scratch ed appreso le nozioni basilari del software, gli alunni hanno cominciato a creare storie, giochi e animazioni. Partecipando alla nuova edizione delle Olimpiadi di Problem Solving promosso dal MIUR, si è pensato di utilizzare questo programma anche per risolvere gli item proposti nelle gare.

Related: