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Google ha raccolto tutti i suoi programmi per insegnare il coding in un unico sito

Google ha raccolto tutti i suoi programmi per insegnare il coding in un unico sito
L’annuncio è stato dato qualche giorno fa direttamente dal blog di Google for Education, la sezione del colosso di Mountain View che si occupa di offrire strumenti e programmi per insegnanti e studenti. Google ha lanciato il suo nuovo sito “Computer Science Edu”, ovvero un portale che raccoglie tutte le risorse per l’insegnamento del coding e delle materie relative all’informatica e alla tecnologia. “L’interesse per la programmazione informatica sta crescendo – scrive Chris Stephenson, a capo dei programmi per il coding di Google Edu – persino il presidente degli Stati Uniti Obama ha sottolineato l’importanza di dare a ogni studente l’opportunità di imparare la programmazione”. Stephenson, nell’enfatizzare l’impegno di Google nello sviluppare programmi che aiutino l’apprendimento e l’insegnamento dell’informatica, annuncia la decisione di aprire una piattaforma la CS EDU website dove gli insegnanti possano trovare tutte le iniziative di Google relative all’insegnamento del coding. Related:  6 - CODING e ROBOTICACODING

Coding, ovvero il delirio computazionale Massimo Maria Ghisalberti - pragmas.org Linux Day 2016 - (22/10/2016) Created: 2016-10-23 dom 10:16 Premessa Non sarò breve.Chi ha una connessione ad Internet potrà seguire le slide a questo indirizzo: Qualche parola sul CAD (Codice Amministrazione Digitale) Nel CAD si dice all'art.: 68 che il software proprietario è l'ultima alternativa.La scuola pubblica non va dimenticato è una Pubblica Amministrazione.Il MIUR ha fatto accordi con Microsoft per Minecraft for Education.Minecraft for Education richiede Microsoft Windowstm 10 o Apple OSX El Capitain ( Interrogativi ed affermazioni Perché non Minetest ( che è Open Source? Il coding Wikipedia in italiano Wikipedia in inglese Definizioni diverse per popoli diversi Il Coding secondo il MIUR ed i suoi guru: il mantra. il coding secondo le persone tristi e grigie Quindi? Nessun Dubbio? Kojo

MOOC – Esercitazioni guidate online Un corso online aperto e gratuito che inizia giocando e ti guida allo sviluppo di vere e proprie applicazioni mobili. CodeWeek.it e “Code’s cool”, per iniziativa dell’Università di Urbino e di NeuNet, organizzano esercitazioni guidate online che possono essere seguite in diretta streaming o riusate successivamente. Ogni esercitazione è concepita per essere seguita da intere classi riunite in laboratorio con i propri insegnanti, o per essere seguita da casa dagli alunni in autonomia o con i propri famigliari. Se i tempi dell’esercitazione non corrispondono a quelli personali, il video può essere interrotto e poi ripreso, oppure rivisto successivamente. I video tutorial partono da Hour of code e guidano passo passo attraverso il Corso Rapido di Code.org spiegando e commentando i concetti base della programmazione introdotti in ogni schema. Durante le dirette le scuole che partecipano possono interagire direttamente con il Prof. Ogni video ha la durata indicativa di un’ora.

Medialog: Coding Time - Rivoltella Negli ultimi mesi il CREMIT, il centro di ricerca che dirigo in Università Cattolica, si è trovato coinvolto in alcuni progetti di ricerca e formazione che ruotano attorno al Coding. Penso in particolare alla ricerca SMART Coding, condotta insieme all’INDIRE e diretta a verificare le rappresentazioni degli insegnanti, degli studenti e dei loro genitori in materia di coding, e al progetto It’s Coding time che vede coinvolta una grossa rete di scuole della provincia di Parma e nel quale il CREMIT è impegntao, insieme al Servizio Marconi dell’USR Emilia Romagna e alla cooperativa Officine on/off di Parma, in un doppio percorso, di formazione degli insegnanti e ancora una volta di ricerca sul senso e l’efficacia del fare coding in classe. Da Scratch ai FabLab Coding, se lo traducessimo letteralmente dall’inglese, vorrebbe dire “fare codice”. Prepararsi al futuro e pensare con stile A cosa può servire portare in scuola tutto questo? La prima di queste motivazioni è funzionalistica.

Coding a scuola, un eBook per insegnare la programmazione | Applicando Coding a scuola è un libro digitale multi-touch scritto da Alberto Pian. L’eBook si propone come “guida introduttiva per l’avviamento al pensiero computazionale e alla programmazione informatica attraverso strumenti e metodi facilmente utilizzabili”. Come il titolo chiarisce sin da subito, l’opera è indirizzata a docenti e formatori, ma i suoi contenuti possono risultare interessanti anche per i genitori che vogliano avvicinare i figli alla programmazione. Coding a scuola non è un manuale di programmazione né necessita di competenze da sviluppatori: guida ad approcciare l’avviamento alla materia sin dalle basi, con un taglio molto pratico e proponendo un metodo multidisciplinare. Del resto, Alberto Pian (autore probabilmente noto ai nostri lettori, in quanto firma storica di Applicando) è un Apple Distinguished Educator e docente tra i più esperti e attivi in Italia nell’introdurre le tecnologie digitali nell’insegnamento (autore anche, tra gli altri, dell’eBook “iPad in classe”).

Code’s Cool – Programmare è forte! |Descrizione| |Blog| |Materiale| |AdesioneScuole| |Partner| |CodeWeek| Attivita’ in corso: Partecipa al MOOC di Programma il Futuro Le cose intorno a noi stanno cambiando in fretta. Code’s Cool è una comunità di apprendimento aperta e informale, che si avvale di strumenti online per coinvolgere bambini, ragazzi, famiglie, scuole, insegnanti, studenti e docenti universitari animati dal desiderio di programmare insieme e apprendere gli uni dagli altri. Code’s Cool Google Group. Code’s Cool Google Calendar. Code’s Cool Youtube Channel. Code’s Cool Facebook Group. Code’s Cool Facebook Page. #codesCool Twitter hashtag. Join.me. Scratch. Code’s Cool è un’iniziativa della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Urbino e dell’Associazione Culturale NeuNet, lanciata nel corso di un seminario l’11-12-13 alle 14:15. I video-log di tutti gli incontri online, le applicazioni sviluppate insieme e il relativo codice sorgente sono disponibili online.

Materiale didattico - ProgrammaIlFuturo.it Corso "Princìpi dell'informatica" Materiale didattico Gli insegnanti hanno a disposizione il piano didattico di ogni lezione, esempi di valutazione (sia formativa che sommativa), guide per lo svolgimento delle varie attività, strumenti di controllo dei progressi di ogni studente, video esplicativi. Gli studenti hanno a disposizione video esplicativi, materiale esplicativo, strumenti informatici (un compressore di testi, due gestori di pixel - per bianco/nero e per colore, due strumenti di crittografia), un simulatore di Internet, l'ambiente AppLab per la realizzazione di App in JavaScript. Come materiale di lettura supplementare è disponibile per il download gratuito il libro "Blown to Bits" (in inglese). Esempi delle prove finali sono descritti nella pubblicazione (in inglese) AP Computer Science Principles 2016-17: course and exam description, including the curriculum framework. Per i docenti Il piano didattico (in inglese) di ogni unità per i docenti è accessibile come sotto indicato:

Che cos’è il coding e perché i vostri figli dovrebbero imparare a programmare (Dal 26 al 29 novembre a Milano c’è Codemotion: un’ottima occasione per far avvicinare i bambini al mondo del coding. Il servizio uscito oggi sul Corriere:) Corsi di nuoto e di sci, corsi di lingua, corsi di pianoforte e violino, corsi di teatro. Di danza, di yoga, di kung-fu, di equitazione. Anche se siete uno dei quei genitori che non vedono l’ora di riempire la settimana dei propri figli, «perché se non si impara da piccoli poi non si impara più», probabilmente non avete mai preso in considerazione l’idea di iscrivere i vostri bambini a un corso di coding. «Imparare a programmare non serve solo a creare futuri programmatori, di cui pure c’è bisogno» spiega Alessandro Bogliolo, docente all’università di Urbino e «ambasciatore» per l’Italia della «CodeWeek», andata in scena lo scorso ottobre. Il concetto chiave è il «pensiero computazionale», che ricorre anche nel documento del governo. Per fare tutto ciò servono strumenti adatti.

10 app per insegnare a programmare ai ragazzi Una selezione di app che aiutano i bambini a sviluppare competenze di problem-solving e di analisi critica Pubblicato *SupersizeContenuto forte: è lungo, ma vale la pena Tutti gli stickers Il coding è un’attività per bambini in rapida crescita non solo per chi sogna di essere un programmatore da grande. Lightbot Jr 4+ Coding Puzzle (4+ anni) Leggi anche: iPhone, l’app di Facebook consuma troppa batteria Si presenta ai bambini sotto forma di un simpatico robot, insieme a blocchi disposti si più livelli e una manciata di icone drag-and-drop per la programmazione. Con il raggiungimento degli obiettivi di programmazione i bambini riusciranno a sbloccare nuovi livelli e imparano così concetti più avanzati. È disponibile anche una versione per bambini più grandi, Lightbot Programming Puzzles, dai 9 anni in su. The Foos (5+ anni) Vincitrice quest’anno del Parents’ Choice Gold Award, potete trovare questa app gratuitamente sull’App Store. ScratchJr (5-7 anni) Hopscotch (9+ anni) Kodable (5+ anni) Segui

Coding a scuola, oltre le etichette di Andrea Patassini Uno dei vantaggi offerti da iniziative come quella de L’ora del codice, che si è conclusa qualche settimana fa, è la possibilità di portare tematiche (solitamente) nuove per la scuola. Per molti studenti e insegnanti rappresenta l’occasione di avvicinarsi a pratiche come quelle del coding. La possibilità di aprire le porte delle aule scolastiche a percorsi di apprendimento differenti credo sia un dato sul quale provare a costruire nuovi approcci alla didattica. La matrice tecnologica, sulla quale le attenzioni solitamente si concentrano soprattutto nella descrizione delle attività di coding a scuola, possiede certamente un suo valore. Comprendere attraverso attività pratiche proposte a scuola (e solitamente divertenti) i principi logici della programmazione è un’opportunità preziosa per costruirsi un proprio bagaglio di conoscenza in una società digitale. Non ci trovo niente di male nella semplificazione di concetti complessi attraverso l’uso di “etichette”.

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