background preloader

SIC Italia - Educazione Civica Digitale

Gli studenti attualmente a scuola sono indubbiamente la generazione più immersa nelle tecnologie digitali sino ad oggi e non possono essere lasciati soli nella gestione dei profondi cambiamenti offerti dalle tecnologie di informazione e comunicazione. Questo è a maggior ragione valido se consideriamo che le stesse tecnologie, di cui gli studenti sono intensi fruitori, sono state prodotte e promosse da sistemi creati, finanziati e gestiti da adulti. Le tecnologie hanno ramificazioni profonde per istituzioni, organizzazioni, norme sociali e persino valori fino a poco tempo fa considerati immutabili: siamo di fronte quindi a un cambiamento estremamente pervasivo, per definizione ricco di implicazioni a causa della crescita esponenziale di connessioni e interazioni, che non può essere ignorato. Per educazione civica digitale non si intende quindi una riconversione dell’educazione civica ai tempi della rivoluzione digitale.

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/educazione-civica-digitale/

Related:  Educazione digitaleCURRICOLO DIGITALEEducazione razionale emotiva e civicacompetenze digitali

DigCompOrg (European Framework for Digitally Competent Educational Organisations) - CNR-ITD Sperimentazione del quadro di riferimento Europeo DigCompOrg sulle competenze digitali delle organizzazioni educative nel contesto scolastic Inquadramento Gli sviluppi del quadro di riferimento DigCompOrg sono coordinati e sostenuti dalla Commissione Europea, e in particolare: dal Centro Comune di Ricerca (JRC) di Siviglia; dalla Direzione Generale per l’Istruzione e la Cultura (DGEAC); e dal Gruppo di lavoro tematico sulle “Nuove Abilità e Competenze” istituito dalla Commissione e composto da rappresentanti nominati dai Ministeri dell’Educazione degli Stati Membri. Cos'è il Curriculum di educazione civica digitale e perché serve alle scuole e all'Italia Si ricorda spesso come il tema dell’innovazione non sia sufficientemente “politico” per meritare attenzione nel dibattito pubblico. In Italia in particolare, una scarsa domanda generalizzata di digitale continua a stimolare risposte politiche estremamente conservative, legate ad un’idea di tecnologia spesso incentrata su esternalità negative e rischi. I rischi e le esternalità negative esistono di certo, e sono ben visibili in tutto il mondo, non solo in Italia. La pervasività delle tecnologie in ogni aspetto della società, unita alla loro intrusività nella sfera sociale e nella quotidianità, tra dati minuziosamente (e spesso silenziosamente) raccolti e notifiche sempre più presenti, non porta solo profonde implicazioni comportamentali in ogni sfera di attività umana, ma anche grandi impatti di livello macro. Ma è proprio da questo circolo vizioso che è necessario uscire.

Competenze digitali, ce ne sono di diversi tipi: ecco il quadro Le competenze digitali sono oggi al centro di un grande dibattito, che riguarda soprattutto la loro definizione, i modi in cui esse sono apprese e in cui dovrebbero essere insegnate. In questo articolo intendo chiarire due distinzioni necessarie a comprendere meglio il tema in questione e, successivamente, mettere a confronto cinque importanti framework concettuali sulle competenze digitali (Van Dijk 2005, Ferrari 2012, Helsper & Eynon 2013, Van Djik & Van Deursen 2014, Van Deursen, Helsper, Eynon 2015) elaborati negli ultimi dieci anni. L’obiettivo è tentare di individuare qualche tendenza generale nell’evoluzione dell’analisi teorica tali competenze. Un modo per analizzare le competenze digitali è creare un framework concettuale, cioè uno schema teorico, attraverso cui identificare e classificare le competenze in questione.

Le 8 competenze digitali che i nostri alunni devono coltivare L’educazione oggi si confronta con uno scenario più complesso di qualche decina di anni fa, e non può oggi prescindere dalla tecnologia e dalla diffusione dei dispositivi: se è vero che la maggior parte di noi è connesso a Internet, secondo la studiosa Stephanie Thomson (World Economic Forum), entro il 2026 il 90% della popolazione mondiale avrà un device connesso. Questo dato riguarda anche i bambini, che fin da piccoli saranno sempre più abituati ad utilizzare telefoni e computer non solo per i loro giochi, ma anche per lo studio e la formazione. Affinché l’utilizzo di questi strumenti abbia un effetto positivo sul loro approccio alla realtà e sulle pratiche didattiche che saranno portati a sperimentare, occorre diffondere un’educazione digitale che li renda sensibili ai pericoli presenti in rete: contenuti violenti, cyberbullismo o furto di dati, per fare qualche esempio.

·MyDigiSkills·

Related: