Le chiavi di memoria per una didattica inclusiva
Le * chiavi di memoria * sono cartoncini sui quali vengono scritte regole, formule, definizioni … e possono essere utilizzate in tutte le discipline. Più regole, legate allo stesso concetto, vengono racchiuse con un anello apribile sul quale viene inserito un portachiavi con targhetta. Le “chiavi” servono come strumento compensativo per gli alunni DSA , i quali faticano a memorizzare formule , regole … ma costituiscono, comunque, un valido aiuto per tutta la classe. In pratica sostituiscono il vecchio “ quaderno delle regole” che, per chi ha difficoltà di lettura, risulta complicato nella fase della ricerca della formula da utilizzare. Lo studente, di fronte ad un esercizio da svolgere, individua il concetto chiave che cerca tra le targhette dei portachiavi. Con le * chiavi di memoria * le attività risultano più agevoli: le strategie didattiche che vanno bene per gli alunni DSA sono funzionali per tutta la classe. Autore articolo Marta Messina Insegnante
Software compensativi, una nuova risorsa per conoscerli | AID Associazione Italiana Dislessia
Sul sito nazionale di AID - Associazione Italiana Dislessia è online una nuova pagina tutta dedicata ai software compensativi. Una risorsa pensata per offrire un aiuto nella scelta del programma che meglio risponde ai propri bisogni, classificando gli strumenti disponibili in quattro grandi aree: Lettura-scritturaStrumenti per lo studioMatematicaSoftware di supporto Le quattro sezioni principali, a loro volta, sono articolate secondo bisogni specifici e diverse fasce d'età. La pagina non è pensata solo per garantire l'autonomia dello studente. Qui è disponibile l'elenco dei software compensativi.
02 DOCENTI (COME AIUTARE ALUNNI DSA, LINEE GUIDA TUTTE LE MATERIE, USO DI LIM, IPAD) - dislessia-passodopopasso2
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DISLESSIA
Cos'è la dislessia? È un disturbo specifico dell’apprendimento che si rileva in bambini con intelligenza nella norma o brillante, in assenza di problemi neuro-sensoriali e a prescindere dall’ambiente socio-culturale di appartenza. È presente sin dalla nascita, ma si evidenzia solo all’inizio del percorso scolastico: dopo un lasso di tempo “ragionevole”, cioè i primi due anni della scuola primaria, solitamente le abilità di lettoscrittura sono acquisite, ma così non è per i bambini dislessici. Persistono infatti difficoltà oggettive nella lettura, nella scrittura e a volte nel calcolo, difficoltà che sono riconducibili ad una parziale o addirittura mancata AUTOMATIZZAZIONE nella conversione dei segni/simboli in suoni e viceversa. Questa difficoltà può essere più o meno intensa e circoscritta alla lettura, alla scrittura, oppure, sebbene più raramente, al calcolo, ma più spesso investe più ambiti. In generale si parla, infatti, di D.S.A.
A scuola | AID Associazione Italiana Dislessia
La Legge 170/2010 La Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia quali disturbi specifici dell’apprendimento “Che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana”. (Art. 1) La legge 170 tutela il diritto allo studio dei ragazzi dislessici e dà alla scuola un’opportunità per riflettere sulle metodologie da mettere in atto per favorire tutti gli studenti, dando spazio al loro vero potenziale in base alle loro peculiarità. Nel comma 1 della legge 170/2010 si definisce il diritto dello studente con diagnosi DSA di “fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari.”
Apprendimento organizzativo e learning organization: il ruolo delle ICT
In questi anni la Learning Organization è divenuta, a seguito dei profondi cambiamenti dello scenario competitivo e delle sempre più pervasive opportunità offerte dall’ICT, un tema di rilevante interesse per i manager e per gli studiosi di organizzazione. Il dibattito sul tema ha in verità origini piuttosto lontane: risalgono infatti al finire degli anni ‘70 i primi interventi significativi, prevalentemente rivolti alla definizione del concetto di “apprendimento organizzativo”, allo studio delle relazioni tra questo e l’apprendimento individuale, alla descrizione delle diverse modalità di apprendimento all’interno delle organizzazioni. L’evoluzione dei paradigmi Gli assunti del paradigma industriale stanno diventando sempre meno applicabili in un’era di personalizzazione di massa basata sulle informazioni. Riferimenti bibliografici Alby F., Bertini G. (1999).
Alla scoperta degli IN-BOOK
In genere i bambini imparano rapidamente come funziona il modeling, è sufficiente che vedano una o due volte un adulto che legge indicando i simboli e cominciano a fare lo stesso, imitando in modo automatico e naturale quanto hanno visto fare. Cominciano così spontaneamente a usare il modeling per leggere gli IN-book, da soli o ad alta voce ad altri bambini. Progressivamente attraverso il modeling, senza bisogno di spiegazioni o di richiami, il bambino apprende inoltre automaticamente la corrispondenza tra parola ascoltata, simbolo e parola scritta. La lettura di libri in simboli diventa da questo punto di vista una delle prime attività «da grandi» che i bambini possono organizzare in completa autonomia, senza la mediazione continua dell’adulto.
AiutoDislessia.net | Sito di Supporto allo studio per Bambini e Ragazzi con DSA e non
La didattica laboratoriale per imparare la complessità della società odierna
Dettagli Visite: 45796 di Patrizia Appari Una metodologia con radici lontane La didattica laboratoriale, o meglio la metodologia dei laboratori è stata oggetto, negli anni passati, di una profonda elaborazione teorica. La didattica laboratoriale prevede la realizzazione di contesti efficaci dal punto di vista della relazione, dei luoghi, degli strumenti e dei materiali usati per lo sviluppo dei processi formativi, questi contesti di apprendimento, i "laboratori", dovrebbero avere come esito prodotti significativamente rilevanti e essere caratterizzati da situazioni formative operative, dove la competenza da acquisire è il risultato di una pratica e di una riflessione e di una interiorizzazione del processo di apprendimento laboratoriale. Il laboratorio come luogo di innovazione didattica Anche se la metodologia dei laboratori ha radici lontane non risulta essere una modalità di lavoro molto diffusa nella scuola italiana. Le dimensioni caratterizzanti del laboratorio Bibliografia
Mappa sui BES
Condivido questa mappa sui BES, realizzata da Linda Manzoni di AID Monza Brianza. Credo che schematizzi efficacemente le categorie rientranti all'interno dei Bisogni Educativi Speciali, in quali casi è prevista una certificazione, quali sono i documenti che la scuola deve predisporre. A proposito di documentazioni vengono anche indicate le differenze tra un PEI è un PDP. Articoli correlati
BES - DSA - PEI - PDP ecc
Cliccando sul bottone sottostante, BES, DSA, PEI, PDP Norme di riferimento si entra nella sezione dedicata a BES, DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia), ADHD, Disturbi comportamentali, ecc. e tutto ciò che serve sapere su PEI, PDP, PDF, ecc. con le relative normative. Un aiuto vs la DISLESSIA. Linee guida per la dislessia. La sezione Campi Educativi si occupa di educazione scolastica ed extrascolastica, scuola e pedagogia. Apprendimento ed educazione
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