I Social Network in classe - Mamamò All’interno di progetti di educazione civica digitale si sente spesso parlare dell’utilizzo dei Social Network in classe. Non solo i social progettati ad hoc per la scuola e la didattica, ambienti “chiusi”, costruiti sulle esigenze didattiche e rispettosi del sistema normativo, ma i social network cosiddetti generalisti, che spesso alunni (over 13, età minima per l’accesso) usano e conoscono ancor meglio dei docenti. Prima regola per i social media: conoscenza delle norme d’uso Il Papa: le antiche diaconesse, una possibilità da studiare Papa Francesco ha detto di voler riprendere lo studio sul diaconato femminile nella Chiesa primitiva. Ne ha parlato durante l’udienza all’Unione internazionale Superiore generali (Uisg), ricevute in Vaticano. Il tema non è nuovo ed è stato riproposto anche in tempi relativamente recenti. Dopo il netto pronunciamento di Giovanni Paolo II, che in risposta alle aperture anglicane con la lettera «Ordinatio sacerdotalis» (1994) negava categoricamente la possibilità del sacerdozio femminile nella Chiesa cattolica, era stato il cardinale Carlo Maria Martini, a parlare della possibilità di studiare l’istituzione del diaconato per le donne, non menzionata nel documento papale. L’allora arcivescovo di Milano disse: «Nella storia della Chiesa ci sono state le diaconesse, possiamo pensare a questa possibilità».
Competenze digitali, ce ne sono di diversi tipi: ecco il quadro Le competenze digitali sono oggi al centro di un grande dibattito, che riguarda soprattutto la loro definizione, i modi in cui esse sono apprese e in cui dovrebbero essere insegnate. In questo articolo intendo chiarire due distinzioni necessarie a comprendere meglio il tema in questione e, successivamente, mettere a confronto cinque importanti framework concettuali sulle competenze digitali (Van Dijk 2005, Ferrari 2012, Helsper & Eynon 2013, Van Djik & Van Deursen 2014, Van Deursen, Helsper, Eynon 2015) elaborati negli ultimi dieci anni. L’obiettivo è tentare di individuare qualche tendenza generale nell’evoluzione dell’analisi teorica tali competenze. Un modo per analizzare le competenze digitali è creare un framework concettuale, cioè uno schema teorico, attraverso cui identificare e classificare le competenze in questione. La seconda tipologia di framework si riferisce invece a tutte quelle competenze che dovrebbero essere possedute dai lavoratori del settore ICT.
MOOC, cosa sono i Massive Open Online Course - Formazione on line - TorinoGiovani I MOOC (Massive Open Online Course) sono dei corsi online aperti pensati per una formazione a distanza che coinvolga un numero elevato di utenti. I partecipanti ai corsi provengono da varie aree geografiche del mondo e accedono ai contenuti unicamente online. L'accesso ai corsi è, nella maggior parte dei casi, gratuito e permette anche di accedere ai materiali del corso. Oltre al materiale didattico come video e quiz, i MOOCs forniscono forum interattivi che aiutano a costruire una comunità di studenti e professori ed un ecosistema di apprendimento più ampio. I corsi sono per lo più gratis, il pagamento è a volte necessario per ottenere certificazioni o valutazioni supplementari. Il termine è stato coniato MOOC nel 2008 durante un corso chiamato "Connectivism and Connective Knowledge" a cui hanno partecipato 25 studenti dell''Università di Manitoba ed anche 2.300 utenti della rete in modalità gratuita.
Metodologie didattiche e tecniche attive di insegnamento Che metodologie utilizziamo nelle attività proposte? Come potrai verificare, ogni scheda didattica che ti propongo contiene la voce METODOLOGIE, in modo che tu possa farti subito un’idea dell’attività. Ecco allora un sintetico elenco di definizioni relative alle metodologie ed alle tecniche attive che vedrai citate. Le spiegazioni utilizzate sono tratte dai testi F. TESSARO – Processi e metodologie dell’insegnamento – SSIS Veneto e Glossario metodologico didattico di V. Martino, a cui si rimanda.
50 risorse web 2.0 per la scuola Con la costante ed inarrestabile presentazione di nuove applicazioni per la didattica si presenta la necessità di aggiornare i vari elenchi di risorse che le Nuove Tecnologie e il web 2.0 mettono a disposizione delle scuole. Ho trovato in rete un'ottima raccolta di siti web 2.0 per la scuola e credo sia utile metterla a disposizione di tutti i lettori del blog. L'elenco è in ordine alfabetico 19 Pencils - il modo più semplice per gli insegnanti per scoprire, condividere e gestire contenuti educativi web-based con gli studenti.
Tecnologie a scuola. OCSE indica che se troppe peggiorano l'apprendimento Il computer a scuola non basta, e se è usato troppo e male anzi fa danni. Lo dicono i dati Ocse in un rapporto su istruzione e competenze informatiche, basato su dati dell’indagine Pisa 2012, reso pubblico martedì. Ora che il «Digital divide» si è colmato e il 96% dei quindicenni del mondo ha accesso a un computer a casa, e 72 su cento usano un pc, un tablet o un laptop in classe, si è compreso che sarebbe meglio che i ragazzi non lo usassero troppo. Il principio è ben disegnato da una curva - spiegano i ricercatori -: i ragazzi che fanno un uso «moderato» del computer, per fare ricerche in Internet e come supporto per i compiti, ottengono risultati migliori di quelli che non lo usano affatto. Superata la soglia (che l’Ocse quantifica in «una-due volte a settimana») l’apprendimento è decisamente peggiore.
MOOC, le principali piattaforme Massive Open Online Course - Formazione on line - TorinoGiovani In questa pagina trovate informazioni sulle principali piattaforme che propongono corsi MOOC. La maggior parte dei corsi offerti sono in inglese, è tuttavia possibile trovare corsi in altre lingue. Per corsi specifici sul coding e linguaggi di programmazione, puoi consultare la nostra pagina MOOC sulla programmazione. Se cerchi dei MOOC in italiano consulta la pagina sui MOOC in lingua italiana. Alison Alison è una piattaforma di corsi online gratuiti fondata a Galway in Irlanda, nel 2007 dall’ imprenditore Mike Feerick. FARE I CONTI CON LA MATEMATICA - Uno è strano perché solo, pensò il due planando a volo./ Siamo in tre concluse il terzo, sorridendo senza sforzo./ Mister quattro di soppiatto in silenzio si accostò./ Disse il cinque che seguiva: “fammi posto!” e un calcione gli sferrò./ “Sei un bel tipo” disse quello, rimirandosi allo specchio, sei il più bello, per di più sei pure tosto./ Occhio al sette aggiunse l’otto, con lo sguardo spaventato./ Mentre il nove già premeva, stanco serio e impomatato./ ‘Fuori tutti, valgo doppio’ urla il dieci nella testa del piccino./ Ma quel discolo lo afferra, lo divide per benino poi lo butta nel camino./ Brucia il numero fatato: tutto e nulla ha numerato./ Primo o ultimo che sia, è finita la magia./ Non aveva, del pupetto, calcolato l’inventiva che si sa, è cosa viva. I numeri sembrano nati per le filastrocche – anche se diffidano della rima – perché sono disponibili a qualsiasi gioco e perché c’è sempre una regola, la regola del gioco, che ne amministra i comportamenti.
Audible arriva in Italia. Ecco gli audiolibri letti da voci celebri DALLA PAROLA scritta a quella orale in una sola app. Audible, nato negli Stati Uniti nel 1995 da un'idea di Donald Katz e poi acquisita da Amazon otto anni fa per 300 milioni di dollari, sbarca in Italia. Da qualche tempo ha mire globali e arriva nel nostro Paese dopo aver toccato l'Inghilterra, l'Australia, la Germania, la Francia e il Giappone. Dal 6 maggio è possibile ascoltare i suoi quindicimila audiolibri dei quali duemila in italiano. Anche se l'apertura ufficiale è per l'11, poche prima quella del Salone del Libro di Torino. Il modello è diverso rispetto a quello adottato negli Stati Uniti dove si comprano i singoli libri.
Le cause dell’analfabetismo digitale italiano La recente indagine Istat Noi-Italia ha confermato che l’arretratezza sull’utilizzo del digitale in Italia è da considerarsi un fenomeno niente affatto temporaneo, ma ormai patologico, che richiede, per ottenere una inversione di tendenza efficace, un intervento su più piani e aree, un vero e proprio sistema di interventi che sia in grado di affrontare le molteplici cause che sono alla base. Per quanto strano possa sembrare, la ricerca delle cause dell’analfabetismo digitale italiano è stata poco frequentata da studiosi e commentatori del tema, quasi presupponendo (implicitamente) che la terapia potesse basarsi esclusivamente sui dati stessi dell’arretratezza (infrastrutture digitali carenti, bassa diffusione di computer e tablet) e che non fosse da caratterizzare sulle specificità del sistema sociale italiano. Tentiamo pertanto di dare un contributo su questo fronte, con la consapevolezza che, dato lo spazio, questa non può che essere la proposta di un percorso di analisi.
MOOC in italiano - Formazione on line - TorinoGiovani I MOOC in lingua italiana Le principali piattafome MOOC con corsi in lingua italiana attualmente disponibili sono le seguenti: Coursera