GUIDA AI CONTENUTI. Schopenhauer - Il mondo come rappresentazione. Questa non è una pipa (René Magritte) “Questa non è una pipa”, scriveva René Magritte sotto l’immagine molto realistica di una pipa.
E dal 1928 ci continuiamo a domandare: “Ma allora cos’è?”. Ed è lo stesso Magritte a suggerire la risposta: “La famosa pipa…? Sono stato rimproverato abbastanza in merito. Tuttavia la si può riempire? Differenza tra realtà e rappresentazione nel Web come nella vita. Che lo spettacolo abbia inizio! - Giandomenico Tiepolo: il mondo nuovo. Per Giandomenco Tiepolo (1727-1804) essere figlio d’arte non è di certo facile.
La sua è una famiglia impegnativa: gli zii materni sono Antonio e Francesco Guardi, ma, soprattutto, il padre è il grande Giambattista, il protagonista assoluto della scena pittorica veneziana. Una presenza ingombrante per Giandomenico, che si è formato con lui e lo ha seguito per tutta Europa: da Wurzburg (ne ho parlato qui) a Madrid, dove Giambattista è morto. Giandomenico, rientrato a Venezia, crea la sua bottega e consolida la sua reputazione di pittore e incisore, con una vena di ironia beffarda e malinconica.
Ma l’ombra del padre continua a incombere su di lui. Per sentirsi libero decide di dipingere ad affresco, solo per se stesso, le pareti della sua villa di campagna a Zianigo. Là si sente svincolato da ogni pressione e può finalmente dare sfogo alla sua ispirazione. Come il “Mondo Nuovo”: Al centro, un ragazzino vestito di bianco è il solo che sia rivolto verso lo spettatore. Caspar David Friedrich - Lo sguardo oltre il visibile, lo spettatore interno alla visione. La Psicoanalisi (Wikipedia) La psicoanalisi[1] o psicanalisi[2] (da psico-, psiche, anima, più comunemente "mente", e -analisi: analisi della mente) è la teoria dell'inconscio della psiche umana su cui si fondano una disciplina, nota come psicodinamica, e una relativa prassi psicoterapeutica, che hanno preso l'avvio dal lavoro di Sigmund Freud[3], il quale si inserì nel solco dei lavori di Jean-Martin Charcot e Pierre Janet.[4] Descrizione[modifica | modifica wikitesto] In secondo luogo dalla psicoanalisi nasce una disciplina ed una prassi psicoterapeutica nota come psicoterapia psicodinamica: nello specifico, come cura dei disturbi mentali e, all'origine, come cura dell'isteria e successivamente dei fenomeni psicopatologici chiamati nevrosi, neurosi o psiconevrosi.
In seguito, il suo uso è stato esteso allo studio e trattamento di altri tipi di psicopatologie. In seguito, a livello culturale più generale, la psicoanalisi ha influenzato anche la filosofia e le scienze sociali. L'ipnosi[modifica | modifica wikitesto] L'interpretazione dei sogni - Spellbound (1947 - il sogno, Salvator Dalì), Alfred Hitchkock. Il sogno crea la realtà - Inception (2010), Christofer Nolan. L’unico vero realista è il visionario - 8½, Federico Fellini (1963) Nulla si sa, tutto si immagina (il Rex) - Amarcord, Federico Fellini (1973) Il potere non è reale: la propaganda (Il trionfo della volontà - Leni Riefenstahl, 1935)
Propaganda nella Germania nazista. La propaganda utilizzata dal Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) negli anni precedenti e durante la guida di Adolf Hitler in Germania (1933-1945) è stato uno strumento essenziale per acquisire e mantenere il potere, oltre che per l'attuazione delle politiche naziste.
L'uso diffuso della propaganda da parte del nazismo è in gran parte responsabile dell'acquisizione delle sue attuali connotazione negative date alla stessa parola "propaganda"[1]. All'opposizione (1919-1933)[modifica | modifica wikitesto] Il leader nazista ha dedicato ben tre capitoli del suo libro Mein Kampf (1925-26), già di per sé uno strumento di propaganda, allo studio e alla pratica propagandistica[2]. Egli affermò di aver imparato il valore della propaganda quando, in qualità di fante durante la prima guerra mondiale, rimase esposto all'efficace propaganda britannica e all'inefficace propaganda tedesca[3]. Il Mein Kampf [5]contiene il progetto dei successivi sforzi di propaganda nazista.
Ciò che il potere non mostra: "documentario" (descrizione) Fiction e valori - Il grande dittatore, il discorso Hynkel (1940), Charlie Chaplin. La retorica del progresso - H max 261,6 (Vajont) Orson Welles: "War Of The Worlds" - Radio Broadcast 1938. Magia Lucana (Luigi di Gianni, 1958): un documentario?
Documentario e fiction: Luigi Di Gianni. It's All True - Orson Wells. Il film è costituito da interviste ai collaboratori, agli attori ed al regista Orson Welles, inframezzate dagli spezzoni rimasti di tre episodi girati nel 1942 dallo stesso Orson Welles.
Primo episodio: "My friend Bonito". La benedizione degli animali domestici in un villaggio: come d'uso, li portano alla Chiesa i bambini, anche piccolissimi. Orson Wells - Its All True. (My friend Benito: the blessing of the young animals) F for Fake - Orson Wells (Artisti e Falsari) L’ungherese Elmyr de Hory, straordinario pittore falsario che la fece franca per anni riproducendo capolavori dei più grandi; il giornalista Clifford Irving, imbroglione anche lui, che su de Hory scrisse il libro Fake!
Ma fu anche autore di una finta autobiografia di Howard Hughes; Oja Kodar, incantatrice e corpo erotico, suo nonno e la storia di un anziano Picasso di nuovo ispirato; La guerra dei mondi e gli alieni invasori del 1938 che terrorizzarono l’America. Orson Welles dirige e racconta, è dentro un set e alla moviola. Un montaggio d’incastri e di storie parallele, di autenticità e finzione; una grottesca, ironica teoria dello sguardo e dello spettatore. C’è lo sberleffo del cinema, dell’arte, a camuffare una riflessione profondissima. Un film parodia e nuovo atto d’amore. Di quel F for Fake non mi hanno mai chiesto nulla. F for Fake - Orson Wells (1973) Guy Debord. A cura di Fabrizio Cerroni Guy Debord nasce a Parigi nel 1931.
All’età di quattro anni rimane orfano di padre. Compie tutti i suoi studi a Cannes. A diciotto anni ritorna a Parigi. Qui scopre il surrealismo e avviene l’incontro con il poeta Isidore Isou ed i suoi amici lettristi. Nel luglio del 1957 a Cosio d’Arroscia, paesino ligure, fonda l’Internazionale Situazionista. Dal 1958 l’Internazionale Situazionista inizia a pubblicare una rivista semestrale omonima della quale Debord sarà direttore fino al 1969, anno dello scioglimento del gruppo, e nella quale pubblicherà numerosi articoli.
Visita molto spesso l’Italia, in particolare durante gli “anni di piombo”, fino al 1977 quando il governo Andreotti, con Cossiga Ministro dell’Interno, decreta la sua espulsione con l’accusa di fomentare il clima insurrezionale del paese. Nel 1959 esce Memoire, libro scritto da Debord in collaborazione con il pittore Asger Jorn. Guy Debord: la società dello spettacolo - Sociologicamente.it. La società dello spettacolo di Debord: verso lo Spettacolare Integrato - Vanni Codeluppi. Guy Debord: La società dello spettacolo - Marxists Internet Archive. Film: La società dello spettacolo - Guy Debord. Simulacro e iperrealtà: Il pensiero di Jean Baudrillard - Mazed. Da reale a simulacro Secondo il filosofo francese Jean Baudrillard (1929-2007), il mondo nel quale ci ritroviamo a vivere oggi non è reale, ma è un simulacro.
Simulacro!? Cioè viviamo in un simulacro? Nell’era del Virtuale, per Baudrillard, la realtà scompare e diviene il suo contrario. Di Francesco Lamendola - 24/01/2012 Il filosofo francese Jean Baudrillard (1929-2007) è stato uno dei più convinti critici della postmodernità e della società simulacro; se lo scetticismo e il relativismo filosofico mettono in dubbio il concetto di verità, egli ha messo più che in dubbio il concetto di realtà, affermando che, nell’era della comunicazione virtuale (televisiva, radiofonica, giornalistica e informatica), i fatti scompaiono e cedono il posto a una apparenza che è il loro esatto contrario.
Il risultato è stato che, nelle case di tutti quei cittadini, ciò che è entrato per mezzo del teleschermo non è stata la guerra “reale”, ma un’altra guerra, del tutto immaginaria; e che, proprio quando il pubblico era convinto di avere assistito “in diretta” alla sua manifestazione, non ha fatto altro che subire un programma telecomandato, edulcorato, tecnologizzato, che non solo non rifletteva l’andamento della realtà, ma ne era l’antitesi perfetta. Jean Baudrillard - La Disparition Du Monde Réel. Simulacri e immanenza: speculare Baudrillard - Enrico Schirò. Vanni Codeluppi - Il tramonto della realtà. In aula da un paio d’anni faccio sempre questo esperimento: chiedo agli studenti quanti sono secondo loro i migranti che vivono in Italia rispetto al totale della popolazione.
Il risultato è sorprendente, anche se molto meno, per fortuna, rispetto al resto della popolazione. Secondo i dati forniti dall’Euro Barometro, l’Italia è il paese dove la distanza tra la percezione e la realtà in tema di immigrazione è più significativa: gli italiani credono, in media, che gli immigrati siano il 27% della popolazione, quando invece rappresentano solo l’8% (anche se nel 2007 erano il 4%). I miei studenti invece li collocano tra il 10 e il 20% della popolazione, un risultato lievemente migliore, dovuto, credo, al maggiore capitale culturale in loro possesso. Ciò che è forse inedita, e qui ha pienamente ragione Codeluppi, è l’intensità di questa trasformazione, frutto della saturazione mediale in cui siamo immersi. Codeluppi fornisce una appassionata risposta nell’epilogo del libro. Vanni Codeluppi - La vetrinizzazione sociale. Il concetto di "vetrinizzazione" consente di interpretare in modo unitario numerosi fenomeni sociali.
Chiarisce infatti il processo di progressiva spettacolarizzazione e valorizzazione dei principali ambiti delle società occidentali: gli affetti, la sessualità, il corpo, l’attività sportiva, i media, il tempo libero, i luoghi del consumo, gli spazi urbani e persino le pratiche relative alla morte.La vetrinizzazione sociale ha avuto inizio con la comparsa nel Settecento della vetrina, che metteva in scena e valorizzava oggetti in precedenza inerti e passivi. L’individuo si è trovato così, per la prima volta, da solo di fronte alle merci e ha dovuto imparare ad interpretare il loro linguaggio senza l’aiuto del venditore. Lo sguardo in macchina. Qual è una delle tante differenze tra cinema e teatro? Se il teatro è una rappresentazione che si svolge, più o meno nella sua totalità, davanti agli occhi dello spettatore, il cinema è invece, come la fotografia, una rappresentazione che viene presentata attraverso lo sguardo di un altro.
Ma chi è questo altro? Ehi! Dici a me? (Interlocuzione) - Taxi Driver (Martin Scorsese, 1976) Io e Annie (Woody Allen, 1977) Woddy Allen e Marshall McLuhan (dal film "Io e Annie", 1977) Storie di leoni. Documentario ... animato - The Lion King, Roger Allers e Rob Minkoff (1994)
Docu-drama, Found Footage, Mockumentary, ... Ri-produrre gli eventi mediatici: Queen, Live Aid, 1985 - Bryan Singer, Bohemian Rhapsopdy, 2018. Tratto da interviste assolutamente vere, totalmente contraddittorie e prive di qualsiasi ironia con Tonya Harding e Jeff Gillooly (There’s no such thing as truth, every one has their own truth) "And that's the fucking truth!" INDICE DEGLI ARGOMENTI.