Prendere decisioni: sappiamo farlo? - Nuovo e Utile. Creatività straordinaria e creatività quotidiana. Molte persone sono convinte che la creatività sia una faccenda che riguarda solo gli individui geniali.
Che sia una dote innata, misteriosa e magica. Che si esprima solo attraverso scoperte e invenzioni rivoluzionarie: tutti buoni motivi per prenderne le distanze. Bene: i buoni motivi, oltre a non essere così buoni, sono falsi. La creatività riguarda tutti noi. È difficile da definire perché è un fenomeno intricato: coinvolge gli ambiti più svariati (arti, scienze, tecnologia, impresa…) e riguarda le idee che si accendono nel nostro cervello, la singola struttura più complessa dell’universo. NIENTE DI MAGICO.
Come e perché prepararsi a parlare in pubblico – Nuovo e Utile. Chiunque si rivolga non a una singola persona ma a un gruppo di interlocutori sta, in effetti “parlando in pubblico”.
Le regole cambiano. Può succedere di dover parlare in pubblico in modo del tutto estemporaneo, ma non è frequente: di solito si sa da prima che lo si farà. La ricetta per fare un intervento efficace è una sola: bisogna prepararsi, perché quel che si dice è tanto importante quanto il come lo si riesce a dire. Prepararsi a parlare in pubblico significa fare diverse cose. Ve le elenco. What if, il gioco delle conseguenze - Metodo 8 - Nuovo e Utile. L’UNIVERSO DELLE POSSIBILITÀ.
What if è, in effetti, un modo di ragionare tipico del pensiero creativo: consiste, letteralmente, nel domandarsi “che cosa succederebbe se…?” , partendo da ipotesi anche estreme e forzando le conseguenze, ampliando lo sguardo fino a comprendere opportunità, risultati o soluzioni altrimenti impensabili: un bel salto mortale della mente, che si catapulta nell’universo delle possibilità. UNO STRUMENTO POTENTE. La potenza cognitiva e creativa del what if è bene illustrata da Michael Pollan, che in una TED Conference ci invita ad assumere il punto di vista di un’ape. Prestare attenzione sì, ma come? - Metodo 10 - Nuovo e Utile.
“Tutti sanno cos’è l’attenzione.”, scrive William James nel monumentale Principi di Psicologia del 1890.
“Essa consiste nel prendere coscienza da parte della mente, in forma chiara e vivida, di uno dei tanti oggetti o pensieri presenti simultaneamente.” ATTENZIONE SELETTIVA. Oggi gli studi sull’attenzione sono progrediti non poco e si tende a distinguere tra diversi tipi di attenzione. Metodo 14: la creatività? Saper cambiare prospettiva. “Prospettiva”, dice Luca De Biase, è in sé una parola magnifica, che unisce il senso dello spazio e quello del tempo.
Saper cambiare prospettiva è una questione di creatività: aiuta a vedere le soluzioni nascoste dietro gli angoli. Nell’idea di prospettiva, infatti, è implicito il concetto (ricordate questa scena con Robin Williams?) Di punto di vista: la posizione da cui si osserva. Modificandola, si cambia sempre anche la cosa osservata. L’unico modo per insegnare la creatività è insegnare ai bambini a cambiare punto di vista dice Raghava KK, artista indiano, presentando (è una TED conference di 4 minuti e mezzo: guardatela) uno straordinario libro illustrato per iPad. Metodo 33 – Il senso della prospettiva. Cioè, il senso di tutto. Prospettiva: al di là dell’ovvia importanza sotto il profilo pittorico e figurativo, e del tributo che tutti dobbiamo riconoscere a Filippo Brunelleschi che ne intuisce le regole (e a Piero della Francesca che la celebra, e a Picasso che la scardina…) è l’idea in sé ad appassionami.
Adesso vi dico come mai e, magari, riesco a trasmettervi la mia passione. È il senso della prospettiva a mettere ordine, gerarchie e senso nel rapporto (materiale, mentale, culturale, affettivo) tra ciascuno di noi e l’intera realtà. Metodo 51: inventare qualcosa facendo qualcos’altro. Einstein mette a punto la teoria della relatività ristretta mentre lavora all’ufficio brevetti.
Bulgakov comincia a scrivere mentre fa il medico condotto. Carlo Emilio Gadda scrive, per molti anni, mentre fa l’ingegnere tra Sardegna, Belgio, Argentina. Italo Svevo compone i suoi primi romanzi mentre lavora in banca. Eliot lavora alla Lloyd’s Bank quando pubblica le sue prime poesie. In Antifragile, Nassim Nicholas Taleb ricorda che i grandi poeti francesi Paul Claudel e Saint-John Perse e il romanziere Stendhal erano diplomatici, molti scrittori inglesi erano dipendenti pubblici (Trollope era un impiegato delle poste), Kafka lavorava per una compagnia assicurativa. Sono tantissimi – lo ricorda Mirella Serri su Tuttolibri – gli scrittori-giornalisti: una corvée da «scribacchino fesso» (così Carlo Emilio Gadda), «miserabile fatica quotidiana» (D’Annunzio), «secondo mestiere» (Eugenio Montale).
Metodo 56: tre dritte per fare le cose da fare. Non sono una fan del time management e credo che anche il tempo vuoto, o dedicato ad attività in apparenza improduttive, abbia un suo perché: bisogna pur dare un’opportunità alla serendipity, no?
E perder tempo è un modo per farlo. Oltretutto, una discreta parte del mio lavoro si svolge davanti allo schermo di un computer e, lì, bastano un paio di clic per uscire dai confini del foglio di Word ed avventurarsi nel Paradiso delle Opportunità di Distrarsi in Cose Irrilevanti. O magari rilevantissime, ma che non c’entrano. Di solito, e per fortuna, quando il tempo improduttivo diventa troppo, una sana botta d’ansia mi riporta all’ordine e mi impone di darmi una mossa infilandomi, anche se mi sta sempre più stretta, l’uniforme da brava ragazza organizzata e diligente.. devo fare le Cose Da Fare. Nel taschino dell’uniforme conservo due-tre criteri che mi aiutano a tenermi in riga, almeno quanto serve. URGENTE/IMPORTANTE.
Metodo 73. Idee creative lontano dalla scrivania. Siete alla scrivania da ore e non vi viene in mente un accidente di niente?
Beh, forse non vi trovate nel posto giusto. Leggete qui. Camminare dà gambe alle idee. Lo dice il Sunday Times, citando una ricerca dell’Università di Stanford: buone idee creative potrebbero essere indotte dall’atto stesso del camminare. C’è solo una leggera differenza tra camminare all’esterno o all’interno di un edificio (i soggetti hanno partecipanti allo studio hanno camminato su un tapis roulant), mentre ce n’è moltissima tra camminare e stare fermi: le persone che camminano hanno il doppio di idee creative rispetto a quelli che se ne stanno seduti a una scrivania. Le idee creative migliori? Il sonno favorisce la creatività. Innovare, in nove regole - metodo 92 - Nuovo e utile. Se vuoi innovare, impara queste nove regole, titola la rivista Forbes.
Spesso queste liste di raccomandazioni o istruzioni per… ottenere qualsiasi cosa (o quasi) non sono altro che elenchi di ovvietà consolatorie. Qualche volta c’è dentro un’intuizione illuminante. A essere fortunati, se ne può trovare anche più di una. Vado a vedere, incoraggiata dall’asserzione attorno a cui sono costruite le prime righe (l’innovazione segue molte traiettorie), confidando nelle reputazione della testata (che, fra l’altro, è nota anche per saper compilare buone liste). Bene: sono fortunata e scopro buoni contenuti, che vi racconto qui, commentandoli per voi. Scrivere, sbagliare, bloccarsi, ripensarci - Metodo 93. Questa è la cronaca di due giorni passati a non scrivere. Sarebbero due giorni da dimenticare. Oppure no: forse sono due giorni da ricordare (così, la prossima volta, non ci ricasco) e da raccontare (così, magari, aiuto qualcun altro a non cascarci). Insomma: ho passato un intero fine-settimana a litigare con un testo che avrei dovuto scrivere da tempo.
Parlare a un pubblico: come si fa – Metodo 98 – Nuovo e Utile. Parlare in pubblico: perché in Italia lo facciamo così male? Nel nostro paese la capacità di parlare in pubblico è modesta. Genio e sregolatezza: che significa? - Nuovo e Utile. Certi esempi di genio e sregolatezza sono proprio curiosi. C’è l’incidente occorso al fisico britannico Matt Taylor dell’Agenzia Spaziale Europea, presentatosi in tv per commentare l’atterraggio del primo manufatto umano su una cometa con addosso un’inguardabile camicia decorata da donnine discinte. E ampiamente bacchettato per questo dalla stampa internazionale, a cominciare dal Guardian. C’è Cedric Villani, vincitore della Medaglia Fields (il Nobel della matematica) nel 2010, soprannominato “la Lady Gaga della matematica”. Questi primi due esempi, citati dal direttore di Le Scienze Marco Cattaneo su la Repubblica, testimonierebbero che gli scienziati dell’ultima generazione non fanno nulla per sfuggire allo stereotipo del “genio e sregolatezza”.
Come far fuori una idea creativa, in 60 secondi. Far fuori una idea creativa è la cosa più facile del mondo: basta un attimo. Idee in un minuto: che cos'è la motivazione - Nuovo e Utile. Fare ricerche in rete: 10 dritte per riuscirci. Giusto per fare un esempio: a fine 1999, cercando la parola creatività con Virgilio (Google era appena nato e non era ancora così conosciuto) si trovavano 319 risultati.
Nel 2004, cercando creatività con Google se ne trovavano oltre 604.000 (nel caso vi chiedeste come faccio a saperlo: ho conservato i dati). Oggi chi cerca creatività con Google trova 11.400.000 risultati. Se invece si cerca con Google creativity si trovano 209 milioni di risultati. La creatività è fatta (anche) di idee scartate in fretta. Ogni storia di creatività è una storia di idee scartate. The first draft of anything is shit, afferma Ernest Hemingway, alla sua maniera ruvida e diretta.Almeno all’inizio, tutti i nostri film fanno schifo scrive Ed Catmull, a proposito dei meravigliosi prodotti della Pixar. Nuovoeutile. In secondo luogo, è difficile concludere un lavoro considerandolo finito: c’è sempre quella virgola da aggiungere o da togliere, quel tratto da modificare, quella piega che non cade come dovrebbe, quella nota, quel tono, quel dettaglio che, di qualsiasi cosa si tratti, potrebbe essere migliorato.
E dunque chiede (imperiosamente!) Nuovoeutile. La parola magica è “motivazione”. Nuovoeutile. Metodo 75. Il potere creativo delle analogie. Analogia vuol dire somiglianza o equivalenza di proporzioni, di caratteristiche, di funzioni, di forma, di struttura. La parola viene dal greco ἀνα (uguale) λόγος (discorso, parola, ragionamento, proporzione…). Pensare per analogie vuol dire abbandonare il processo logico che lega cause ed effetti secondo rigorose relazioni lineari, e andarsene a spasso per l’universo delle possibilità in cerca di somiglianze.
Nuovoeutile. Riprendo volentieri il discorso su creatività e ostacoli: ha suscitato interesse, diverse questioni e un buon dibattito in rete. Tutto questo mi convince a rendere esplicito ciò che mi sembrava tanto chiaro da poter restare implicito.