Teledidattica: proprietaria e privata o libera e pubblica? Storia di un’inchiesta che si è fatta da sé In questi mesi, non volendo essere usata dalle piattaforme proprietarie raccomandate per la teledidattica, ho sperimentato alternative libere, e, fra queste, sia i sistemi di teleconferenza basati su Jitsi di iorestoacasa.work, sia, direttamente, quelli offerti da uno dei suoi partecipanti, il GARR.
Non potendo permettermi altro, ho provato solo quanto messo gratuitamente a disposizione per far fronte all’emergenza pandemica: e mi sono resa conto che, in Italia, non avrei potuto trovare niente di meglio dei servizi del GARR, di cui tuttavia nessuno o quasi sembrava aver sentito parlare. E però, se lavoriamo all’università o in un ente di ricerca, GARR, anche se ne ignoriamo il nome e l’esistenza, è il terreno che abbiamo sotto i piedi: è infatti sia la rete che ci connette sia, e soprattutto, chi la gestisce: “GARR è la rete nazionale a banda ultralarga dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca. Non sono un’informatica. Copiare in videolezione: arriva l'app che riconosce chi imbroglia o è distratto. La quarantena ha costretto moltissimi studenti a dover affrontare una nuova sfida: quella della didattica a distanza, con tanto di corsi online, videolezioni e test da dover svolgere davanti a uno schermo, anziché in classe con foglio e penna.
Ecco dunque che con l’entrata in gioco di queste nuove tecnologie in tanti, tra ragazzi e docenti si sono sentiti un po’ spaesati. Tuttavia non per questo gli studenti hanno messo da parte una delle pratiche più antiche in atto in ogni classe durante test e compiti: il copiaggio. E dunque: come possono essere gli insegnanti sicuri, anche a distanza, che gli studenti stiano seguendo in modo giusto la lezione o che stiano svolgendo in autonomia il compito, senza poter verificare la situazione a 360°? E proprio la tecnologia arriva in soccorso dei docenti con una nuova app a prova di imbroglione. Il numero corrente.
IN QUESTO NUMEROAntonio Fini Tema del numero: Didattica aperta al tempo delle scuole chiuseE Il tappeto digitale a servizio della didattica della lontananzaPietro Alviti Accompagnare la scuola verso un futuro diversoMaria Stella Perrone.
Education. Video tutorial Flippity: applicazioni interattive per la didattica. Didattica online ai tempi del coronavirus: come fare. Scuole chiuse in tutta Italia, ma didattica attiva.
Questo è l’input che proviene dal Miur, ma prima ancora è stata questa la scelta quasi immediata, che hanno fatto alcune scuole e alcuni docenti, che da anni sono impegnati nella didattica col digitale. La ministra Lucia Azzolina venerdì 6 marzo, in un messaggio postato sui suoi canali social, ha chiesto agli studenti di fare buon uso degli strumenti digitali perché in questo momento sono preziosi. Rivolgendosi ai ragazzi più grandi ha chiesto loro di supportare i docenti, aiutandoli a fare sempre meglio: “L’interruzione forzata sta ricordando a tutti quanto la scuola manchi e sia il motore del Paese”. Proviamo di seguito a tracciare un modello di lesson plan per la didattica online. I dispositivi digitali non sono più “il male”?
I docenti apocalittici I docenti integrati I docenti volenterosi Come ricreare il clima della classe davanti a uno schermo? Un modello di Lesson plan per la didattica online. Didattica online ai tempi del coronavirus: come fare. Zoom: videoconferenze per didattica a distanza. Anche la circolare ministeriale di ieri ricorda che in questo periodo di chiusura delle scuole occorre attivare modalità di e-lerning, pratica assai diversa dalla mera assegnazione di compiti: "Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.
" Dunque lezioni, o meglio, videolezioni, in modalità asincrona (registrate ed inviate agli studenti) o sincrona (utilizzando strumenti per videoconferenze). Didattica a distanza: materiali gratuiti per la scuola secondaria di I e II grado. Non potevano mancare Loescher e D'Anna in questa grande azione di sostegno da parte delle case editrici al mondo della scuola.
In questo caso il supporto si concretizza attraverso Webinar gratuiti di cultura trasversale dedicati a docenti di ogni ordine e grado. Dopo ogni diretta, viene fornito il collegamento alla registrazione che potrà essere condiviso liberamente e senza registrazione con gli studenti. Inoltre vengono rese disponibili risorse didattiche ad accesso libero e gratuito: tutto ciò che, in ambito multimediale, le Case editrici hanno prodotto negli ultimi anni per consentire una didattica efficace.
FAD …e le tecnologie? Pensare che le tecnologie siano l’essenza nella realizzazione della FAD è come pensare che la gru sia l’essenza nella costruzione di una casa Buoni risultati nell’appartamento a distanza si sono sempre avuti anche prima dell’avvento delle tecnologie digitali.
Il progressivo sviluppo tecnologico, sia in fatto di hardware, che di software e di connettività ha messo a disposizione strumenti sempre più abilitanti per le operazioni di comunicazione e di distribuzione di materiali didattici. Dalla posta a cavallo di Sir Isaac Pitman al servizio postale della storica Scuola Radio Elettra di Torino, numerose persone hanno imparato a distanza e hanno appreso anche abilità che di solito sono oggetto di formazione in presenza e che richiedono l’uso di oggetti fisici e di strumenti tecnici (si pensi ai corsi della già citata Scuola Radio Elettra nei cui corsi sono formati decine di migliaia di riparatori radio e televisione).
Per Jonassen l’apprendimento significativo è: Approfondimento concettuale. Io Resto A Casa .work. La scuola fuori dalle mura. Una riflessione sulla didattica a distanza. Griglie per la valutazione nella... - Roberto Sconocchini. Maria Ranieri. Groupe public Animatori Digitali. I videogiochi online manderanno in tilt la rete? In Italia prima la chiusura delle scuole e poi le restrizioni agli spostamenti imposte a tutta la popolazione hanno causato un picco del traffico internet.
I principali responsabili? I ragazzi che, per scacciare la noia di intere giornate passate in casa, giocano ai videogame online con gli amici, scrive Bloomberg Businessweek. Nelle prime due settimane di marzo, racconta il settimanale economico statunitense, Telecom Italia ha registrato un aumento dei due terzi del traffico sulla rete, dovuto in gran parte a giochi online come Fortnite e Call of duty, che prevedono la partecipazione di più giocatori e occupano più larghezza di banda delle app per le videoconferenze o dei programmi usati dagli adulti per lavorare da casa.
Sandro Nardoni - 5 consigli per presentarsi al meglio di... Creare gruppi Telegram con studenti e colleghi senza scambiare numeri di telefono. Questo articolo spiega come creare gruppi su Telegram e invitare gli utenti, anche senza conoscere il loro numero di telefono o username.
Come molti sanno, per chattare su WhatsApp è necessario conoscere il numero di telefono degli altri utenti, normalmente si tratta di nostri contatti diretti, quindi nessun problema. Ma quando veniamo inclusi in gruppi chat, sempre su WhatsApp, talvolta senza il nostro permesso, tutti gli utenti vedranno il numero di telefono degli altri, pertanto la privacy è compromessa. Telegram invece ha fatto da sempre della privacy un suo punto di forza. Ad esempio, per entrare in contatto con un utente, non è necessario conoscerne il numero di telefono. Facebook. Groupe public Insegnanti 2.0. - Liborio Lillo Cali.