L’arco trionfale romano – DIARIO DELL'ARTE. L’arco trionfale è un elemento architettonico tipicamente romano, composto da un corpo murario a forma di parallelepipedo, isolato e indipendente, realizzato in opera cementizia e rivestito di marmo.
La struttura si compone di un arco centrale coperto a volta, chiamato fornice, delimitato da pilastri laterali (piedritti) poggianti su alti plinti che sorreggono un elemento superiore orizzontale, l’attico in cui si trova l’iscrizione (o epigrafe) dedicatoria. A una quota intermedia, la trabeazione è ornata da un fregio continuo. Sopra l’attico, a completamento della decorazione, si trovano alcune statue onorarie come quadrighe, trofei, sculture allegoriche in marmo o bronzo che sono andate disperse, fuse o riutilizzate altrove. La funzione di questo monumento è di tipo celebrativa-commemorativa e si configura come uno strumento di propaganda della politica imperiale romana.
L’arco di Tito La liturgia del trionfo Il corteo trionfale è aperto dai componenti del Senato Le novità stilistiche sono: Storia dell'Arte. La Nike di Samotracia - Artesplorando. Arrivano dal mondo intero al Louvre per stare davanti a lei, qualche istante, magari il tempo di scattarle una foto e proseguire nella visita del museo.
La Nike di Samotracia ha colpito intere generazioni di visitatori, è un’icona che si erge maestosa in cima allo scalone progettato da Hector Lefuel. Eppure nonostante la sua grande popolarità, quasi nulla si conosce della sua storia. A differenza della Gioconda o della Venere di Milo, non è mai stata al centro di polemiche tra gli storici dell’arte e nemmeno oggetto di atti di vandalismo. La sua storia iniziò più di 2000 anni fa, dipanandosi fino a noi tra mille domande che non hanno trovato risposte certe.
La Nike è l’incarnazione della Vittoria resa divinità dai Greci, rappresentata come una donna con le ali, pronta a prendere il volo o appena posatasi su di un basamento. Se ti piace il blog, seguilo anche su G+ La Nike ci pone una serie di domande. Autun, Cathédrale Saint-Lazare : Révélations sur la cathédrale d'Autun. Le Pont du Gard, un ouvrage antique. Le Pont du Gard, des dimensions hors normes Le Pont du Gard est un pont-aqueduc construit par les Romains au 1er siècle de notre ère.
Il est exceptionnel par ses dimensions puisque avec ses 49 mètres de hauteur, c’est le pont-aqueduc romain le plus haut du monde. Il est composé de 3 rangées d’arches superposées (6 arches au premier niveau, 11 arches au second niveau et 47 arceaux à l'origine), ce qui constitue également une réalisation rarissime pour l’époque. Il est enfin remarquable du fait de son excellent état de conservation qui lui valent aujourd'hui d’être admiré comme un chef d’œuvre du génie créateur humain. Il est le seul exemple de pont antique à 3 étages encore debout aujourd'hui. Quelques chiffres : Poids total : 50.000 tonnes Volume total : 20.000 m3 équivalent au volume solide de la Tour Eiffel Technique de construction : rouleaux d’arches juxtaposées qui est une forme de standardisation de la construction Ouverture arche majeure : 25 m (une des plus grandes du monde romain)
Fori Imperiali. Ara Pacis Augustae: descrizione e analisi del monumento. Analisi della struttura architettonica dell'Ara Pacis, la cui costruzione fu decisa il 4 luglio del 13 a.C. per celebrare il ritorno vittorioso di Augusto dalla Gallia e dalla Spagna.
Nel 9 a.C. l'Ara fu dedicata alla Pace: essa, infatti, doveva mostrare il dono della pace che Augusto aveva fatto al popolo romano e della rifioritura dell'Italia sotto il dominio di Roma. Ogni lato esterno dell'Ara Pacis è decorato da bassorilievi: su quelli più lunghi, a fiancheggiare le porte, sono raffigurati da una parte due scene allegoriche (la personificazione della Terra e quella di Roma), dall’altra scene della mitologia romana (il sacrificio di Enea ai Penati e il Lupercale). Sui lati più brevi dell’Ara corre un fregio rappresentante una lunga processione con i più importanti personaggi della famiglia imperiale disposti secondo un rigido ordine gerarchico. Lo stile architettonico è raffinato ma impersonale, perfetto sia a livello tecnico che formale, metafora dell’ordine ristabilito.