Medialog: Coding Time - Rivoltella Negli ultimi mesi il CREMIT, il centro di ricerca che dirigo in Università Cattolica, si è trovato coinvolto in alcuni progetti di ricerca e formazione che ruotano attorno al Coding. Penso in particolare alla ricerca SMART Coding, condotta insieme all’INDIRE e diretta a verificare le rappresentazioni degli insegnanti, degli studenti e dei loro genitori in materia di coding, e al progetto It’s Coding time che vede coinvolta una grossa rete di scuole della provincia di Parma e nel quale il CREMIT è impegntao, insieme al Servizio Marconi dell’USR Emilia Romagna e alla cooperativa Officine on/off di Parma, in un doppio percorso, di formazione degli insegnanti e ancora una volta di ricerca sul senso e l’efficacia del fare coding in classe. Da Scratch ai FabLab Coding, se lo traducessimo letteralmente dall’inglese, vorrebbe dire “fare codice”. Prepararsi al futuro e pensare con stile A cosa può servire portare in scuola tutto questo? La prima di queste motivazioni è funzionalistica.
Blockly ovvero il Fratello Maggiore di Scratch Molti colleghi delle scuole secondarie che in questo periodo si sono avvicinati al coding mi hanno chiesto un “sostituto” di Scratch. In altri articoli ho già descritto le potenzialità di questo strumento e seppur ritengo che Scratch può comunque essere adattato a contesti (cicli) diversi, in questo breve articolo vi presento Blockly. Ma cosa sono i Blockly Games? I Blockly Games (si accede da qui) sono appunto una serie di giochi educativi (7 in tutto) creati da Google per insegnare la programmazione. Possono essere utilizzati sia dagli alunni che hanno già una buona esperienza con Scratch sia da chi parte da zero. Vediamoli meglio nel dettaglio: Puzzle: utile per chi non ha esperienza con la programmazione a blocchi. Una volta collegati per ciascun animale (blocco verde) i blocchi richiesti, cliccando su “controlla le risposte” sarà possibile avere un feedback immediato e procedere al game successivo. JavaScript è il linguaggio più utilizzato sul web per scrivere eventi dinamici. Blog
Cody Roby – Cercatori di energia – codeweek.it Descrizione Cercatori di energia è un gioco da tavolo della serie CodyRoby per due o più giocatori/squadre. I giocatori (o le squadre) usano le carte Cody per muovere i propri robot lungo un percorso alla ricerca della stazione di ricarica di energia. Lo schema del gioco ricorda il tradizionale gioco dell’oca, ma al posto dei dadi c’è il coding! Materiale Starter Kit Cody Roby (ad esempio nella versione per Europe Code Week)Tabellone di gioco con istruzioni sintetiche (il tabellone e le istruzioni sono concepiti per essere inseriti nella scatola di carte, se non si desidera inserirli nella scatola di carte insieme agli altri elementi del kit si può utilizzare il tabello in formato A4 senza ritagliarlo, o addirittura stamparlo in formato più largo) Regole del gioco I robot hanno bisogno di energia. E’ necessario il mazzo da 40 carte Cody Roby, ben mescolato e posto sul tavolo a carte coperte. Ad ogni turno il giocatore usa una o più carte per muovere la propria pedina. Mossa sbagliata.
Link&Think: 5 parole chiave del pensiero computazionale di Enrico Nardelli Il termine "pensiero computazionale", dopo essere stato ufficialmente accettato nel mondo giuridico con la pubblicazione della legge 107/2015 ("La Buona Scuola") è entrato anche nella pratica didattica col Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), che ha riconosciuto attività di questo tipo come essenziali per la formazione degli studenti nell'era digitale. In particolare, l'Azione 17 del PNSD si propone di condurre ogni studente, nel corso dei prossimi tre anni, a svolgere 10 ore annuali di educazione al pensiero logico-computazionale. Si tratta quindi di un termine sempre più conosciuto, come testimonia il grafico della sua diffusione fornito da Google Trends. Diverse volte però mi accade di ricevere richieste di chiarificazioni del concetto, che tutti intuitivamente comprendono ha a che fare con la logica, il ragionamento e la risoluzione dei problemi, ma che non tutti sempre riescono a mettere esattamente a fuoco. Secondo aspetto: come gli spieghi le cose?
Ecco le 8 migliori piattaforme di e-learning open source Imparare e insegnare con tecnologia e internet si può. Ma serve un buon Learning Management System, meglio se open source per contenere le spese. Sono tante le piattaforme a disposizione. 1. La prima proposta è Moodle, uno dei sistemi di gestione dell’apprendimento più diffusi e del tutto free. 2. Questo LMS permette di una serie di attività che vanno dalle notifiche via mail all’archiviazione di file. 3. Eliademy è una piattaforma che prevede una versione open e una premium. 4. Forma LMS si basa su un network di varie società che la usano per organizzare dei corsi di formazione e aggiornamento pensati per le necessità aziendali più che per quelle accademiche. 5. Template diversi e strumenti di personalizzazione dei corsi online: li offre Dokeos, piattaforma di apprendimento che risulta open source per i gruppi fino a cinque utenti. 7. Certificati, organizzazione del calendario di classe, video-gallery, sistemi di valutazione anche per Opigno.
Code’s Cool – Programmare è forte! |Descrizione| |Blog| |Materiale| |AdesioneScuole| |Partner| |CodeWeek| Attivita’ in corso: Partecipa al MOOC di Programma il Futuro Le cose intorno a noi stanno cambiando in fretta. Code’s Cool è una comunità di apprendimento aperta e informale, che si avvale di strumenti online per coinvolgere bambini, ragazzi, famiglie, scuole, insegnanti, studenti e docenti universitari animati dal desiderio di programmare insieme e apprendere gli uni dagli altri. Code’s Cool Google Group. Code’s Cool Google Calendar. Code’s Cool Youtube Channel. Code’s Cool Facebook Group. Code’s Cool Facebook Page. #codesCool Twitter hashtag. Join.me. Scratch. Code’s Cool è un’iniziativa della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Urbino e dell’Associazione Culturale NeuNet, lanciata nel corso di un seminario l’11-12-13 alle 14:15. I video-log di tutti gli incontri online, le applicazioni sviluppate insieme e il relativo codice sorgente sono disponibili online.
Blockly Iscrizione per insegnanti - ProgrammaIlFuturo.it Iscrizione per insegnanti Questo tipo di iscrizione è per l'insegnante che guida una o più classi nel progetto e per il referente di istituto. Devi usare il tuo indirizzo di posta elettronica istituzionale, che per gli insegnanti statali è @istruzione.it oppure è quello col dominio specifico delle regioni e province a statuto speciale. Se ti sei già iscritto nell'anno scolastico 2014/15 o 2015/16 NON devi iscriverti nuovamente, ma puoi direttamente fare accesso con le credenziali già in tuo possesso. Il processo seguito è il seguente: Dopo l'accesso come utente iscritto al sito di fruizione delle lezioni hai a disposizione un cruscotto di controllo che ti permette di seguire i progressi dei tuoi studenti e di gestire le tue classi. Per problemi nell’iscrizione o nell’accesso è possibile consultare le pagine di aiuto, mediante le quali puoi contattare il Servizio di Supporto. Se non sei un insegnante o un referente iscriviti sulla pagina di iscrizione per altri utenti. Creazione della classe
Didattica digitale vs. didattica digitalizzata — Il digitale a scuola Didattica digitale vs. didattica digitalizzata C’è un articolo sul web che sta facendo parlare di sé, a proposito di didattica e tecnologie. Il titolo originale è “Digital vs Digitized Learning”, che in italiano si potrebbe rendere come “apprendimento digitale e digitalizzato”. Qual è la differenza tra questi due approcci didattici? L’infografica a supporto risulta abbastanza chiara: Anche in questo caso, una traduzione adattata alla realtà italiana potrebbe essere la seguente: Come è già evidente da queste tabelle, la digitalizzazione è una semplice traslazione di un metodo di lavoro dall’analogico al digitale. Sostituzione— cambia solo il supporto dei materiali, ma il metodo rimane identico: il libro di testo digitale al posto di quello cartaceo, la LIM usata come fosse una lavagna d’ardesia. Ampliamento — la tecnologia viene anche sfruttata come miglioramento funzionale: si usa dropbox invece che accumulare fogli, più o meno rilegati, in classe. Per saperne di più:
Counselor: chi è e cosa fa questo professionista? counselor Il counselor è un professionista della relazione di aiuto. Tuttavia, anche se ha una “tradizione” ormai consolidata nel mondo anglosassone e statunitense, in molti paesi (Italia compresa) la professione del counselor non è ancora regolamentata. …Risulta utile, quindi, cercare di capire chi è e soprattutto cosa fa il counselor nell’ambito della professione del counseling. Per rendere visivamente dove si va a collocare la professione del Counselor, ti invito a immaginare due linee rette che divergono da un punto di congiunzione. Da questo punto si dipartono un primo asse lungo il quale si situano le professioni più tradizionalmente legate alla salute mentale (psichiatra, psicoterapeuta e psicologo) e un altro asse lungo il quale si situano le professioni impegnate nel sociale (quali l’assistente sociale e altre emergenti quali, appunto, quella del counselor). Telefono: 041950942Email: info@aspicvenezia.org Elvino Miali – Medico psicoterapeuta
MOOC – Esercitazioni guidate online Un corso online aperto e gratuito che inizia giocando e ti guida allo sviluppo di vere e proprie applicazioni mobili. CodeWeek.it e “Code’s cool”, per iniziativa dell’Università di Urbino e di NeuNet, organizzano esercitazioni guidate online che possono essere seguite in diretta streaming o riusate successivamente. Ogni esercitazione è concepita per essere seguita da intere classi riunite in laboratorio con i propri insegnanti, o per essere seguita da casa dagli alunni in autonomia o con i propri famigliari. Se i tempi dell’esercitazione non corrispondono a quelli personali, il video può essere interrotto e poi ripreso, oppure rivisto successivamente. I video tutorial partono da Hour of code e guidano passo passo attraverso il Corso Rapido di Code.org spiegando e commentando i concetti base della programmazione introdotti in ogni schema. Durante le dirette le scuole che partecipano possono interagire direttamente con il Prof. Ogni video ha la durata indicativa di un’ora.
mBot, robotica e coding entrano in classe su due ruote mBot, robotica e coding entrano in classe su due ruote Inauguro il mio spazio su Medium con un articolo dedicato ad un oggetto che tenevo d’occhio da un po’. Avevo avuto modo di vederne lo sviluppo su Kickstarter, dove ha raccolto 285'000$ in un soffio. Letteralmente in un soffio perché non avevo proprio fatto in tempo ad aggiudicarmene uno, ma le 2500 persone che mi avevano preceduto erano stati lungimiranti: un robot da poche decine di dollari, in solido metallo, completamente programmabile e con una parte elettronica a prova di bambino. mBot della Makeblock, una startup cinese che si è imposta sul mercato internazionale grazie alla creazione di kit di costruzione modulari che prevedono l’utilizzo di tecnologie open source, tra cui Arduino, il micro-controllore più amato ed usato al mondo (di cui è partner ufficiale). mBot ha un obiettivo molto ambizioso stampato in bella vista sul coperchio della scatola: “One robot per kid”. Ne prevedo un utilizzo didattico?
Project Bloks, i cubi di Google che insegnano il coding ai bambini E’ sempre più evidente che un’età per cominciare a sviluppare il pensiero computazionale non c’è. Ovvero, non è mai troppo presto per iniziare a programmare. Anche a 5 o 6 anni ci si può cominciare ad esercitare, in modo da essere pronti, una volta cresciuti, a sviluppare nuove idee e progetti. Per questo motivo Google ha creato Project Bloks, una piattaforma che permetterà a sviluppatori, educatori e designer di insegnare ai più piccoli a scrivere i propri, elementari, codici informatici. Il progetto è stato portato avanti in collaborazione con l’azienda di design IDEO, ma per il momento la casa di Mountain View ha fatto sapere di non avere interesse ad entrare nel mercato dei giocattoli. Tre pezzi principali e un “cervello” centrale Per stimolare i più piccoli e rendere divertente l’esperienza formativa gli ideatori di Project Bloks hanno creato tre componenti principali, che i bambini possono unire in diverse combinazioni per un numero molto elevato di varianti. Dai blocchi al robot