Content curation. In questi giorni mi son dedicato con più attenzione al tema della ‘content curation’, in quanto mi è funzionale a un nuovo progetto che presto svelerò.
Essendo poi fanatico della divulgazione e della condivisione, nonchè convinto che quello che scrivo in questo blog, prima o poi mi torna sempre utile, mi accingo in un pistolotto articolato sul tema :) Alcune definizioni: A) Wikipedia: ‘Media curation is an emerging trend toward integrating media content using both machine and human resources. The practice includes aggregation (gathering) and curation (sorting, categorizing, art directing, and presenting) such that material from multiple sources creates a unique editorial experience for readers/visitors‘ Già da questa definizione si evince che non tutto può essere robotizzato (vedremo poi alcuni strumenti) e che il tema della fatica e del presidio ritorna con prepotenza. Via. Content curation: organizzare e creare contenuti digitali – Didattica col Web 2.0. In Inglese Content Curation definisce l’attività di trovare, organizzare, annotare e condividere contenuti digitali ritenuti rilevanti e/o interessanti, sia relativi a un argomento specifico oppure un ambito, un pubblico di destinatari o segmento di mercato precisi.
La Content Curation quindi si prospetta come strumento interessante e addirittura strategico per condividere informazioni, veicolare notizie, contenuti didattici. Di seguito propongo una serie di strumenti e siti web utili che potrebbero rivelarsi interessanti e gradevoli da adottare, sia a livello personale che in classe.Addict-o-matic – Permette di ricercare i migliori siti sul web, le ultime notizie, post blog, video e immagini.Curata – Curata è il fornitore principale di tutto il software per content curation per il marketing.
Mi piace: Mi piace Caricamento... CONTENT CURATION: promuovere le capacità... Cura dei contenuti: creare raccolte di risorse con Partecipate. Il contenuto nuova moneta di scambio. Hai mai pensato a cosa sarebbe il web senza contenuto?
Il contenuto è il cuore dello scambio di valore tra te e il tuo utente, è l’argomento di vendita delle tue strategie, è quello che si presta a essere condiviso, interpretato, confutato, immaginato, modificato, sinesteticamente “sentito”. Voglio ragionare con te partendo dall’infografica, di qualche anno fa, di Ogilvy: «Content is the new currency» ovvero il content è la nuova moneta di scambio. Nell’infografica si argomenta il titolo con 5 motivazioni che possiamo schematizzare così: Il contenuto viene condiviso e scambiato per creare valoreIl contenuto serve per acquisire fiduciaIl contenuto costruisce legamiIl contenuto è un patrimonioIl contenuto catalizza e unisce persone con gli stessi interessi Se ci pensi è proprio quello che accade, giorno dopo giorno.
Ma allora se il contenuto è il modo di scambiare valore con gli altri perché mercificarlo? Ci vogliono tempo e mestiere. Giada Cipolletta. Pinterest. Surplus cognitivo da uso di dispositivi tecnologici. Solitamente si comincia al mattino appena svegli con un controllo veloce dello snartphone per verificare l’arrivo di eventuali messaggi SMS, WhatsApp o email.
L’occhio offuscato è sufficiente a scorrere le icone colorate del display e a determinare quanto urgente possa essere fornire una rapida risposta o, al contrario, soprassedere. Facile immaginare che tutti i messaggi riceveranno una risposta, un modo per facilitare il risveglio di amici e conoscenti e l’esercizio mattutino dei loro occhi, anch’essi sicuramente offuscati. Probabilmente al mattino non si clicca su link o URL ricevuti ma, se lo si fa, la navigazione comincia rubandosi il tempo e il piacere della colazione. POV Headband workshop, performance, 2015 La casella di posta elettronica non serve solo a comunicare e a interagire per lavoro o per piacere. Terminata la giornata di lavoro e dopo cena tutti i dispositivi tecnologici diventano strumenti ideali per divertimenti e intrattenimenti vari.
The art of content curation. Una ricerca su 376 milioni di utenti ci dice come leggiamo le notizie online In questo ultimo lavoro, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Science abbiamo analizzato il consumo delle news attraverso i social.
Nei lavori precedenti abbiamo misurato l’effetto echo chamber (fenomeno di amplificazione di un'idea grazie alla sua diffusione in un sistema chiuso, ndr) sotto la spinta del confirmation bias (tendenza a discutere all'interno di sistemi chiusi di informazioni che già si conoscono, ndr). Come vengono lette le informazioni su Internet Le informazioni non sono processate in quanto vere, ma in quanto conformi ad una personale visione del mondo, a narrazioni. L’enorme vastità di fonti, versioni e contenuti su internet massimizza questo processo. Gli utenti su Facebook tendono a formare gruppi attorno a narrative condivise e insieme la fanno evolvere aggiungendo altri tasselli al puzzle. Come vengono lette invece le notizie dei giornali Questo ultimo lavoro va a completamento e generalizza i nostri risultati precedenti.