Identità digitale: cyberspace e privacy. Cos'è l’Identità Digitale e perché è importante per cittadini e imprese (EP 1) SPID: cos'è, servizi disponibili e come creare un account di identità digitale. SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, “ti permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica coppia utente – password”, come scrive il sito ufficiale.
Un sistema di credenziali – a cui si aggiunge anche una password temporanea da generare al momento via app o da ricevere via sms, per alcuni servizi – per “loggarsi” nei siti (o app) delle diverse amministrazioni pubbliche; invece di essere costretti ad attivare un account per ciascuna (cosa che richiede al solito un passaggio di persona a uno sportello). Identità digitale. L'identità digitale è l'insieme delle informazioni e delle risorse concesse da un sistema informatico ad un particolare utente utilizzatore del suddetto sotto un processo di identificazione.
In un'accezione più ampia essa è costituita dall'insieme di informazioni presenti online e relative ad un soggetto/ente/brand/ecc.. Caratteristiche dell'identità digitale[modifica | modifica wikitesto] Etica digitale, l'errore di delegarla alle macchine (e a chi le governa) Etica e tecnologia, un binomio ad alto tasso conflittuale.
Quando parliamo della rete e della necessità di regolare le tecnologie dell’informazione ci troviamo oggi di fronte a dilemmi etici molto profondi. Un buon inizio per affrontare le complesse domande poste dalle tecnologie dell’informazione potrebbe essere proprio quello di iniziare a chiamarle “socio-technical systems“ e di far emergere i conflitti legati ad esse, visto che non sono neutre.
Chi parla di mercato che non si può frenare, chi propone soluzioni tecnologiche miracolose, chi cerca di proporre leggi su scala globale, chi parla di etica, e così via. Ad esempio sulla rete, lo strapotere dei titani del Web è ormai riconosciuto anche da loro stessi. Ne è l’esempio lampante il recente intervento del Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg in persona sul Washington Post, nel quale afferma “… abbiamo bisogno di un ruolo più attivo dei governi e dei regolatori.
Identità digitale: come si può gestire. Internet etico, è davvero possibile o è solo un'utopia? Internet etico?
Di etica abbiamo sicuramente molto bisogno. Un’etica applicata a molti campi della nostra esistenza che sempre di più soffrono di un’isteria di protagonismo, di un’ipertrofia dell’io che genera caos. Il mondo del web, proprio perché portatore del magma del messaggio, è uno di quei campi in cui maggiore appare la necessità di una “regolamentazione ideale” sull’utilizzo di un così potente veicolo di comunicazione. Matteo Morittu e Flavio Crinelli, nostri partner e già creatori di Numidio, hanno dato vita a Internet Etico. Chiediamo: cosa davvero può significare nella pratica parlare di Internet Etico? Come riuscire a dare concretezza al progetto e a fare in modo che “internet etico” sia realtà e non rimandi solo ad uno slogan? Durante gli eventi, tutti ad ingresso gratuito, oltre agli speech dei docenti con relativo dibattito con il pubblico, saranno mostrati case history, strumenti utili, video, e approfondimenti.
L’etica nei social: la vera sfida - La Voce e il Tempo. «La nostra missione è offrire a chiunque la possibilità di esprimersi e un punto di osservazione sul mondo».
Il primo video caricato su YouTube risale al 23 aprile 2005 e si intitola «Me at zoo». Nel video, di soli 19 secondi, si vede Jawed Karim, uno dei tre fondatori di YouTube, che parla della proboscide degli elefanti che si trovano alle sue spalle. Nessuno poteva allora immaginare cosa sarebbe diventato YouTube, così come non era possibile intuire quanto peso i social network avrebbero avuto nella vita dell’essere umano. Come mi raccontava una ragazzina di 16 anni qualche giorno fa, queste nuove tecnologie hanno grandissime potenzialità ma nessuno può dire esattamente fino a dove ci porteranno.
I numeri di YouTube sono incredibili. La nuova etica del web. Siamo entrati nell’era della trasparenza.
Aumentata, digitalizzata, istantanea e presente ovunque, la condizione digitale suscita una nuova forma di comunità virtuale molto particolare. I nostri telefonini intelligenti ci rendono nodi di un ipertesto globale. Siamo immersi nel Cloud Computing, Internet of things, Big Data, Twitter e così via. La connettività costante è radicalmente immersiva. Etica dei media. Etica della televisione[modifica | modifica wikitesto] L'etica della televisione è quella con la quale ognuno ha a che fare più frequentemente, essendo la televisione considerata il più potente strumento di informazione in quanto alla portata di tutti.
Il suo coinvolgere un pubblico talmente vasto da comprendere bambini e anziani, rende necessario imporre un modello comportamentale corretto affinché siano tutelate le fasce più deboli ed influenzabili così come le eventuali minoranze sociali. È infatti irrealistico pensare che i media in generale e la televisione in modo particolare, possano essere totalmente impermeabili all'influenza dello Stato e dei poteri economici. Per questo, in altre parole, vi è la necessità di predisporre un ambiente normativo che riconosca il ruolo dei mezzi di comunicazione nel determinare l'agenda pubblica e che ne minimizzi le possibili distorsioni generate dai media. Detto assetto normativo si concretizza con i seguenti regolamenti, codici e norme: A.