Tra BYOD, classi virtuali e classi senza aula: soluzioni innovative per una didattica efficace – BRICKS
di Vittoria Paradisi e Paolo Olivieri I.C. Giacomo Leopardi – Saltara (PU)
Impariamo con Edmodo – BRICKS
IC San Giovanni Battista, Genova Sestri Ponenteprofgregoriab@gmail.com scarica la versione PDF del lavoro Premessa
La didattica
Se la conoscenza è legata al contesto ed all’attività dell’individuo, non c’è mai un solo modo giusto di fare qualcosa, non esistono quindi procedure di insegnamento fisse, meccaniche e standardizzate. L’approccio costruttivista offre piuttosto, all’insegnante, una struttura teorica dalla quale ricavare alcune importanti indicazioni sul significato dell’apprendere, sul cosa insegnare e come farlo e, di non secondaria importanza, cosa è opportuno evitare. Al di là di una critica generalizzata di questi autori al modello attuale di scuola, che sembra rispondere poco sia alle esigenze degli alunni sia alle necessità sociali e produttive, caratterizzata da modalità didattiche sostanzialmente trasmissive che sottendono posizioni di sostanziale oggettivismo, sono stati elaborati alcuni orientamenti generali e condivisi che tendono a ridisegnare la figura professionale ed il ruolo dell’insegnante.
Edmodo: il ‘social network’ didattico
Edmodo, con una grafica molto simile a Facebook, è una piattaforma didattica che consente di gestire la propria classe come gruppo virtuale. E’ un ambiente sicuro e controllato, in quanto si accede con password personale, ed è semplice nell’uso, in quanto non richiede alcuna installazione nè scaricamenti. Ne sono venuta a conoscenza circa due anni fa grazie a Edshelf, una directory di siti web, applicazioni mobili e programmi desktop che sono valutati e recensiti da parte di educatori per gli educatori e che aiutano a trovare gli strumenti giusti per esigenze specifiche. Ho iscritto personalmente ogni singolo alunno della classe poiché temevo confusione con username e password da parte dei bambini.
Digitale per l'Inclusione
Digitale per l'Inclusione L'inclusione si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti inclusione è ciò che avviene quando ognuno sente di essere apprezzato e che la sua partecipazione è gradita La risorsa compagni di classe strategie di lavorocollaborativo in coppia o in piccoli gruppi L’adattamento come strategia inclusiva materiali in grado di attivare diversi canali di elaborazione delle informazioni
L’uso di Edmodo per una didattica CLIL come occasione di apprendimento continuo – BRICKS
Docente di Scienze naturali, Liceo “Copernico” di Pratomaddalena.macario@unicam.it scarica la versione PDF del lavoro Introduzione Una delle poche certezze che i docenti delle scuole superiori di discipline non linguistiche hanno da qualche anno a questa parte, è che prima o poi, in qualcuna delle classi, “tocca fare il CLIL”, una sorta di anatema che si sta diffondendo rapidamente anche negli ordini inferiori di scuola. Il CLIL è di fatto vissuto come un’imposizione dall’alto, che se non lo si fa chissà che cosa succede. Il tutto è pervaso da un alone di incertezza di tipo Heisenbergiano: si sa che il CLIL si deve fare, ma con le deroghe e i decreti transitori, il ritardo nella preparazione di docenti formati, e le diverse scuole di pensiero che ne governano i principi, l’approccio CLIL risulta quanto di più fumoso possa esistere nella scuola italiana.
Social Network: un'introduzione
Cos’è? E’ un sito di microblogging per inviare e ricevere brevi testi (max 140 caratteri), foto e video: i tweet. Al maggio del 2015 contava 500 milioni di utenti di cui 302 attivi. L'accesso è consentito ai maggiori di 13 anni ( Breve storia. Fondato nel marzo del 2006 da Jack Dorsey, Evan Williams e Biz Stone.
Azione #6 - Politiche attive per il BYOD (Bring Your Own Device) ~ Schoolkit - accompagnamento innovativo del PNSD
Risorse – a valere sull’azione “Ambienti per la didattica digitale integrata”Strumenti – tavolo tecnico; linee guida; Protocolli in Rete; accordi territorialiTempi di prima attuazione – Dicembre 2015Obiettivi misurabili – promozione di politiche BYOD nelle scuole; risorse destinate a livello locale e regionale, anche attraverso finanziamenti dedicati; numero di studenti raggiunti da politiche attive La transizione verso il digitale della scuola prevede un solido investimento per la creazione di ambienti digitali negli spazi delle scuole, promuovendo al contempo una visione di “classe digitale leggera”, perché ogni aula sia quindi pronta ad ospitare metodologie didattiche che facciano uso della tecnologia. La scuola digitale, in collaborazione con le famiglie e gli enti locali, deve aprirsi al cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device), ossia a politiche per cui l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante le attività didattiche sia possibile ed efficientemente integrato.