Competenze digitali e DigComp 2.1: facciamo chiarezza - FPA. Il processo di trasformazione digitale è necessario, e non può non passare dalle competenze, che sembrano essere il tema centrale per il panorama europeo e nazionale.
Emerge, però, l’urgenza di creare percorsi modulari di approccio al digitale, che tengano conto dei diversi contesti territoriali. DigComp 2.1: osservare e valutare la competenza digitale dei cittadini. Come individuare il livello di competenza digitale dei cittadini? Per facilitare l’autovalutazione e la valutazione del livello di competenza digitale oggi possiamo adoperare l’aggiornamento 2.1 del framework europeo DigComp che il Centro di Ricerca europeo[1] ha recentemente pubblicato[2] e che si integra con il processo di revisione realizzato con DigComp 2.0[3].
Non resta che tuffarsi nell’oceano digitale ed imparare a nuotare Senza dubbio ad invogliare alla consultazione di questo nuovo strumento contribuisce la veste grafica aggiornata e l’impostazione data alla presentazione dei contenuti. La narrazione per immagini e testo “imparare a nuotare nell’oceano digitale” introduce con immediatezza alle novità introdotte nell’aggiornamento 2.1. mettendone in evidenza i punti salienti: l’organizzazione per livelli di padronanza e gli elementi ricorrenti (complessità del compito, livelli di autonomia, domini cognitivi). DigComp 2.1 Da noi agli altri è, anche, questione di competenza. . [1] [3] [4] Che cos'è DigCompEdu, per le competenze digitali di docenti e educatori. In un recentissimo articolo apparso su questo sito, la collega Silvia Mazzoni elencava cinque punti “programmatici” per lo sviluppo del PNSD.
Tra essi, al quarto posto, si trova il curricolo: “pianificare e supportare il lavoro dei docenti rivolto alla declinazione completa e articolata delle competenze digitali”. In effetti, la definizione di un framework comune per le competenze digitali è una delle azioni del PNSD stesso (#14) per la quale era prevista l’istituzione di un tavolo tecnico già per il dicembre 2015. Nel frattempo, tuttavia, il dibattito internazionale e soprattutto europeo sul tema si è arricchito di una proposta specifica per i docenti: il framework DigComp, pensato come modello delle competenze digitali del “cittadino europeo”, a sua volta citato dal PNSD come importante fonte di ispirazione proprio dell’azione #14 (ma qui si rischia il corto-circuito!) , è ora corredato anche di una versione “educational”, rivolta agli insegnanti. Risorse Umane/Organizzazione. Dida-Tech: una community di insegnanti propone percorsi di cittadinanza digitale.
Uno dei miracoli della rete è la possibilità di creare community professionali in grado di collaborare e condividere risorse su temi specifici.
Quello che vado a presentarvi è uno di questi esempi, sotto forma di sito web, che suggerisco di archiviare tra i vostri bookmarks perchè potrete trovarvi un sacco di spunti interessanti. Si tratta di Dida-Tech, una community di insegnanti che si sono messi a collaborare sul tema fondamentale della cittadinanza digitale, con un'attenzione particolare all'uso delle tecnologie in una prospettiva di inclusione.
Webquest, Internet e il Pensiero Critico. Come portare tutto in classe. Che internet sia entrato prepotentemente nella didattica degli ultimi anni è un fatto innegabile.
Che lo abbia fatto in modo coerente e ordinato è invece più discutibile. Un esempio. Se fino a 15 anni fa si poteva richiedere serenamente agli alunni una ricerca in biblioteca, giacchè i testi in essa presenti erano in qualche modo già validati e tutto sommato affidabili, oggi con la rete questo passaggio non è scontato. Come ci insegna Rheingold in un illuminante passaggio del suo testo p.79 (“Perchè la rete ci rende intelligenti”) “Ho l’impressione che adesso il compito (di verificare) tocchi a chi trova informazioni sul Web piuttosto che a chi ce le mette” (cfr dopo per intero passaggio) E’ avvenuta, in altre parole, una sorta di improvvisa rivoluzione, ora il compito di verificare spetta a chi legge, non a chi scrive.
Content curation: organizzare e creare contenuti digitali – Didattica col Web 2.0. In Inglese Content Curation definisce l’attività di trovare, organizzare, annotare e condividere contenuti digitali ritenuti rilevanti e/o interessanti, sia relativi a un argomento specifico oppure un ambito, un pubblico di destinatari o segmento di mercato precisi. La Content Curation quindi si prospetta come strumento interessante e addirittura strategico per condividere informazioni, veicolare notizie, contenuti didattici. Franco Torcellan: Content Curation e Didattica. Raccolta di Strumenti per creare Giochi Educativi Post pubblicato su Educational Technology and Mobile Learning dedicato all'apprendimento basato sul gioco - Game Based Learning.
Se è sicuramente fuori luogo la riduzione dell'apprendimento a gioco, è però altrettanto vero che la dimensione ludica costituisce da sempre uno dei fattori costitutivi dell'apprendere in ambiti informali e nell'infanzia e può essere utilmente impiegato anche nell'istruzione formale e scolastica a condizione di abbandonare il manicheismo didattico e ogni forma di integralismo metodologico tipica di chi ripone la propria fede in questo o quell'altro approccio o metodologia. Il Post Pubblicato l'8/3/2017 con il titolo "12 of the best Tools and Apps for Creating Educational Games", il post si limita a segnalare 12 applicazioni che che permettono di sviluppare giochi didattici mirati a promuovere differenti capacità (creative, analogiche, logiche, etc.) e a coinvolgere maggiormente gli studenti e motivarli. 1. 2. 3.
Perché La Curation Trasformerà Il Mondo Dell'Educazione: 10 Ragioni.