Ambienti per la didattica digitale integrata. Ambienti di apprendimento per la didattica digitale integrata. DigComp 2.1: osservare e valutare la competenza digitale dei cittadini – cittadinanza digitale. Competenze Digitali di Base. Competenze chiave: nuova raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea – ANP. Home - Progetto competenze del XXI secolo. Neoassunti a.s. 2018/19 - Approfondimenti. Dalle Nuove misure per dare impulso alle competenze chiave e alle competenze digitali, al Framework Digicomp 2.1; #perchè e #come la Tecnologia1 per apprendere.
Studio Ricerca 28 02 2019. “Ma è per i miei studenti... posso condividerlo?”: un tutorial su copyright, insegnamento e World Wide Web. Image: tubartstock / Shutterstock.com Quelle del copyright sono acque poco limpide.
Una volta, una scimmia si scattò dei selfie con una fotocamera rubata, e si disse che l’animale deteneva i diritti di queste immagini; tecnicamente, un tatuaggio appartiene al tatuatore, non alla persona che lo sfoggia sulla pelle. Ma tu sei un insegnante! Cosa c’entra tutto questo con te? C’entra eccome, se hai caricato online un programma didattico, aggiunto la foto di qualcuno a una presentazione o usato alcune canzoni in un video che hai girato con i tuoi studenti. Scuola digitale, è l'"autoformazione" la chiave per il docente del futuro. Digital natives (1) : démythifier le mythe des « natifs vs immigrants » du numérique.
Le mythe du « natif du numérique » (digital native) émerge en 2001 sous la plume du chercheur américain Marc Prensky dans un article publié en deux volets intitulé « Digital Natives, Digital Immigrants) ».
Il se fonde sur une idée principale polarisante : les jeunes nés après 1980 sont des indigènes du numérique de par leurs usages et ils apprécient les contenus « du futur » (future content) plutôt que ceux du « patrimoine » (legacy content). Leur style d’apprentissage et leur façon de traiter l’information sont radicalement différents de la génération des « immigrants du numérique » (digital immigrants). Celle-ci se trouve confrontée au défi d’un langage obsolète pour former une population de natifs à la fois aux contenus du patrimoine et du futur… dans le langage des natifs.
Un mythe en lien avec le vécu américain Une société du risque et une panique médiatique Les « 4 D » de la panique médiatique. Face à l’actualité, l’école doit éduquer les jeunes dans leur pratique de l’Internet. Théories du complot, rumeurs, emprises et recrutement terroristes via le Web forcent à s’interroger sur les pratiques médiatiques informationnelles en ligne : comment s’informe-t-on, qui croit-on spontanément ?
Et surtout, quels sont les usages des plus jeunes ? Comment leur donner les outils critiques, numériques, techniques qui puissent leur donner la distance nécessaire, la capacité d’identifier les sources qui sont fiables et celles qui ne le sont pas ? L’école, qui fait jeu égal avec les pratiques écraniques des enfants et des adolescents en nombre d’heures quotidiennes, conserve un rôle primordial pour accompagner les élèves. "Comunicare in rete in modo sicuro": la guida per una cittadinanza digitale consapevole. Scarica il pdf "Comunicare in rete in modo sicuro” è la prima di una serie di lezioni dedicate agli studenti della scuola secondaria di primo grado.
Per diventare buoni cittadini digitali è necessario che gli studenti acquisiscano non solo i concetti base dell’informatica, ma anche le competenze per muoversi in modo responsabile in Internet, come ci illustra Isabella Corradini, direttore scientifico del Centro Ricerche Themis. I cosiddetti nativi digitali, usano con sorprendente abilità gli strumenti tecnologici, ma spesso in modo non sicuro.
Questo materiale educativo è stato realizzato dall’organizzazione americana no profit Common Sense (www.commonsense.org) e adattato in italiano da Programma il Futuro (www.programmailfuturo.it), il progetto MIUR1-CINI2 che ha l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell’informatica. Ocse, Italia bocciata in competenze digitali: «Mancano le basi»
L’ho letto su internet. Nessuno potrà mai essere informato su tutti i siti presenti nel web, ma saperne valutare l’indirizzo è un primo passo per una navigazione utile e ben orientata.
Da «La ricerca» #13, di Anna Piseri e Paolo Vitale. Il Web nell'Insegnamento delle Discipline Umanistiche. Il dovere della costruzione delle competenze digitali a scuola. Se mi chiedessero: “Quale è oggi la responsabilità maggiore della scuola italiana?”
, non esiterei a rispondere: “Il dovere della costruzione della competenza digitale”. Il dovere, e pongo l'accento su questa parola. Nella società si parla poco di doveri e troppo di diritti, e questo accade anche nel sistema scolastico. Il dovere di cui parlo non è imposto da circolari ministeriali, da normative e minacce di sanzioni. Nasce da una lettura attenta dei bisogni, non quelli funzionali al sistema scuola, spesso collegati a contenuti disciplinari a loro volta ostaggio degli insegnanti. La scuola italiana, e in particolare i collegi docenti, sono pronti a ribadire con forza che esiste “la libertà di insegnamento”, e in nome di questa garanzia legittimano scelte, spesso illuminate, altrettanto spesso autoreferenziali.
Scuole, arrendetevi! Il digitale è ormai diventato una competenza di base, come la scrittura. Il digitale ci riguarda tutti.
Le competenze digitali sono oggi un alfabeto senza il quale diventa sempre più difficile trovare o mantenere un lavoro. Ciò non significa che dobbiamo trasformarci tutti in valenti sviluppatori informatici, né analisti capaci di gestire dati e strategie di comunicazione online. Education 2.0 – Educazione Didattica e Scuola.
Blog e Portfolio Digitali come strumenti di Self-Assessment. Quando contenuto e apprendimento si uniscono, succedono cose magnifiche. Image: stoatphoto / Shutterstock.com Se insegni lingue, probabilmente conosci già l’acronimo CLIL, che sta per Content and Language Integrated Learning.
David Marsh, il suo creatore, spiega che questo è un approccio con un doppio intento: sviluppare le competenze linguistiche e trasmettere contenuti. CLIL, tuttavia, viene spesso usato come termine-ombrello per indicare un’ampia serie di strategie didattiche che considerano lo studente il vero protagonista del percorso didattico. Secondo il più recente report Eurydice, il CLIL si sta espandendo in tutta Europa.
Un precedente report della Commissione europea ha messo in evidenza i vantaggi del CLIL per gli studenti. Strategie CLIL e apprendimento profondo Un approccio CLIL non è incentrato unicamente sulle competenze linguistiche e sull’insegnamento della materia, ma può anche stimolare lo sviluppo di competenze trasversali: collaborazione, creatività, cittadinanza, pensiero critico e così via. Scuola Valore » DIDATEC – Didattica e tecnologie. Strumenti 2.0 per insegnanti (prima parte) Scegliere con consapevolezza gli strumenti del web 2.0 più adatti alla didattica Da un po’ di tempo mi occupo di formazione degli insegnanti, in particolare sulle competenze digitali del docente a supporto dell’azione didattica.
Grazie a questa mia attività di formatore, mi son ritrovato spesso a dover riflettere su cosa può tornare davvero utile ad un insegnante che oggi (nel XXI secolo) volesse provare a sfruttare la potenza e la semplicità d’uso dei tantissimi strumenti gratuiti disponibili online per coinvolgere e motivare i propri studenti e per provare a migliorare il loro grado di apprendimento. Insegnare nell'era digitale. AulaBlog. Tecnologie Educative - TIC & TAC. Prof Digitale - La rivoluzione digitale della Scuola Italiana inizia da te. Maestro Roberto - Tecnologie e didattica. Competenze Chiave - Home. Cittadinanza digitale - cittadini competenti digitali.