Fuggire da sé. Baratto è uno stimato insegnante di educazione fisica.
Gioca a rugby. Nel bel mezzo di una partita si blocca a tre quarti del campo e scuote la testa, smette di giocare e si siede in panchina. Con gli occhi chiusi trattiene il fiato, resta in apnea, senza aspettare più niente e senza neppure il pensiero di essere lì. George Boas, Il culto della fanciullezza. C’è un intero continente di saggi scomparsi che gli editori italiani non ristampano.
Un business model tossico espone i media alla manipolazione. Un problema per la democrazia. [Tempo di lettura stimato: 17 minuti] La sostanza di cui è fatta la mente umana L’impiego della psicanalisi di massa nella pubblicità risale ai primi anni ‘50.
Terminata la seconda Guerra Mondiale le società occidentali si preparavano al boom economico. BooksHighway. Benedict Anderson, Comunità immaginate. Che cos’è la paura. Il populismo vive di paura.
La diffonde, l’asseconda, le offre dei bersagli immaginari, l’amministra con leggi specifiche il cui scopo è quello di tenerne sempre alimentato il fuoco (vedi: decreto sicurezza e legittima difesa). La sicurezza, del resto, a chi la si può presentare come la merce più preziosa se non a chi sempre trema? E di che cosa ha più bisogno l’istanza populista se non del timore e tremore della creatura? La ricerca della felicità. Il confine tra Estia ed Ermes. Molti hanno messo in relazione la caduta del muro di Berlino 30 anni fa con la costruzione del muro che il presidente Trump vuole costruire tra Messico e Stati Uniti oggi.
È come se in questo lasso di tempo il senso generale della storia si fosse capovolto. Da qualche anno a questa parte, in effetti, dilagano in Occidente partiti e movimenti detti, a seconda dei casi, nazionalisti, sovranisti, identitari… Mentre sembrava fino a pochi anni fa che il vento della storia andasse nel senso opposto, verso un superamento dei confini non solo politici, ma anche economici, sessuali, culturali, ecc. Negli ultimi decenni in effetti l’Occidente (e altri paesi all’Occidente assimilabili) sembra lacerato non dall’opposizione destra versus sinistra, quanto piuttosto da un’opposizione che chiamerei società aperta versus società identitaria, in qualche modo chiusa.
Crescere (ma senza infelicità) Perché il popolo sposta il vaso? Consenso e ironia Le implicazioni di questa fulminante vignetta di Altan sono davvero molte.
Così come è forte la provocazione nei confronti della nostra indifferenza. La preoccupazione di Baruch Spinoza riguardo alla nostra disposizione a rimanere sudditi emerge in tutta la sua portata. Una domanda potrebbe essere: se anche di fronte a evidenti errori e scelte sbagliate che persino chi esercita il potere riconosce, quello stesso potere o una delle sue espressioni sente di poter contare su una disposizione incondizionata a colludere, compensare, adattarsi, confermare, comunque e nonostante, il consenso, come sarà mai possibile aprire gli occhi, dire di no, generare una discontinuità e creare un cambiamento dello stato attuale delle cose?
L’incredibile storia del complotto contro Soros. Nuovi fantasmi e vecchissime strategie. La paura fa novanta.
Come dire che la persona spaventata è capace di fare cose incredibili, inenarrabili, anche perché un po’ fortuite: come la tombola. Ecco un’espressione che non ha mai convinto fino in fondo: impaurirsi, normalmente, è bloccarsi, pietrificarsi, perdere l’anima. Ma che per altri versi interessa proprio per questa sua sollecitazione antifrastica: avendo paura, si fanno cose che altrimenti non si sarebbero mai fatte. Quando l’incompetenza è inconsapevole - Annamaria Testa. Si chiama effetto Dunning Kruger, dal nome dei due ricercatori della Cornell university che l’hanno descritto nel 1999, l’insidioso cortocircuito mentale che condanna chi è incompetente a non accorgersi della propria incompetenza.
Iphone. Due o tre cose che non sapete di avere nelle tasche. La macchina che portate a spasso nelle vostre tasche è una tecnologia che ha sintetizzato in un unico apparecchio media e tecnologie precedenti.
È una delle più potenti macchine a nostra disposizione, peccato che sia a disposizione anche di chi raccoglie dati per fini commerciali e politici. Proverò a fornire, per questa occasione, una lettura provocatoria sulle potenzialità e i rischi più invisibili che il vostro smartphone si porta con sé, dallo zapping pseudo-televisivo delle app, alla slot-machine delle notifiche, all'inferno delle chat per genitori.
Alan Key è un programmatore americano e computer scientist tra i più importanti del novecento. È uno dei padri della programmazione orientata agli oggetti, ha concepito i laptop, ha inventato, insieme a Douglas Engelbart le interfacce grafiche moderne, tra le altre cose. Nel 1984 ha lavorato per la Apple, e successivamente per la Walt Disney e molti altri. Quando parliamo di élite. Tra le risposte che Repubblica sta pubblicando all’articolo di Baricco su “popolo ed élite” (diciamo), ha avuto più attenzioni e consensi quella di ieri di Mariana Mazzucato, un po’ perché più polemica, un po’ perché propone letture assai diverse.
A me pare che le sue critiche siano legate soprattutto a una diversa idea del significato di “élite” e che i due articoli quindi parlino di cose differenti (succede quando si usano parole semplici per etichettare cose complesse e poi si scivola a parlare delle etichette invece che delle cose complesse): fino a che si dà a élite una connotazione negativa (anzi, lo si usa proprio per disprezzare qualcosa) è ovviamente inutile discutere costruttivamente del ruolo delle élite e anzi – come mi pare pensi Mazzucato – è stupido persino provarci. Qui ne scrive anche Massimo Mantellini. È interessante come l’accezione della parola cambi nelle varie lingue su Wikipedia. La pagina italiana si barcamena ma suggerisce l’accezione negativa: E ora le élite si mettano in gioco – The Catcher. Quello che Baricco non vede – Palomar. Ma davvero è tutta colpa dell’Unione Europea e dei “poteri forti”? Capire realmente i meccanismi di Bruxelles e attivarci per modificarne i difetti potrebbe farci riscoprire cittadini consapevoli.
E al riparo dalle semplificazioni Nel suo articolo dell’11 gennaio Alessandro Baricco riassume un dibattito largamente diffuso e trattato in diversi ottimi recenti libri come Strangers in their own land di Arlie Hochschild. Secondo Baricco, la crisi che stiamo attraversando è innanzitutto una crisi di fiducia delle masse nei confronti delle élite. Mi pare una lettura semplificante. Uno, nessuno, centomila. Ma non eravamo uno, unitario, stabile e immodificabile?
No, pare che ci siamo moltiplicati? Ma dov’è, o meglio dove sono, allora? Ma chi, di cosa parli? Di me, di te, di cosa vuoi che parli. Brutte persone: ciò che diventiamo se non ci stiamo un po' attenti. Il neuroscienziato Christian Jarrett pubblica su Aeon un articolo brillante, la cui tesi di fondo è che la natura umana non è granché e che, per dirla tutta, tendenzialmente siamo (ehi, noi tutti!)
Proprio delle brutte persone. Un manifesto critico contro pigrizia e stupidità. L’ossessione per Soros e la bufala della sostituzione etnica. Come le emozioni influenzano le nostre idee politiche. E poi comprammo una mazza per difenderci dagli spray. Non sappiamo ancora se la strage di Corinaldo sia stata innescata da uno spray urticante. Magistrati e carabinieri stanno esaminando anche altre ipotesi, visto che quella dello spray comporta alcune cose che al momento sembrano non tornare del tutto.
Vedremo cosa verrà fuori dalle indagini. Digitale. Gli scienziati sociali hanno spesso tentato negli ultimi decenni di coniare delle etichette allo scopo di definire sinteticamente le principali caratteristiche delle società contemporanee. Tali etichette però di solito hanno incontrato delle difficoltà, a causa della natura sfuggente dei sistemi sociali odierni. Pertanto, si è continuato a cercarne delle nuove. Tra queste, negli ultimi anni il concetto di “digitale” e la sua contrapposizione con quello di “analogico” hanno conosciuto un certo successo.
Addirittura alcuni autori hanno parlato dell’esistenza di una “rivoluzione digitale”. L’universo digitale oggi è sicuramente importante socialmente, anche se non è possibile racchiudere in esso le multiformi dimensioni delle società contemporanee. In effetti, il digitale è estremamente potente, ma va considerato anche che non è in grado di registrare tutte le infinite sfumature che appartengono a ciò che esiste nel mondo reale. La linea d’ombra dell’esperienza – Hume Page. La Bellezza è una domanda. Propaganda. Il termine «propaganda» indica una forma di comunicazione particolarmente intensa. Si riferisce cioè all’impiego sistematico di strumenti e tecniche di comunicazione che hanno lo scopo di influenzare pesantemente le opinioni e i comportamenti delle persone. Il primo uso di tale termine risale al XVI secolo, quando la Chiesa cattolica ha dato vita alla Congregatio de propaganda fide, che aveva l’obiettivo di promuovere la fede cattolica per contrastare la crescente diffusione della religione protestante.
Ma probabilmente la presenza della propaganda è rintracciabile in tutti i tipi di società, perché ogni regime politico ha avuto la necessità di tentare di mantenere elevato il proprio consenso sviluppando delle specifiche attività di comunicazione. Le parole del Sessantotto: Rivoluzione. Nuove dittature digitali. Nulla di simile era mai accaduto prima. Nel “venerdì della rabbia”, quel 28 gennaio 2011 in cui migliaia di persone dopo giorni di protesta in tutto l’Egitto erano ancora una volta scese in strada per chiedere la fine del regime del dittatore, il dittatore ha risposto spegnendo internet.
Con stupore, gli analisti di tutto il mondo spiegavano a televisioni e giornali: «Il traffico dati in entrata e in uscita dall’Egitto è crollato del 90 per cento», in un Paese di 80 milioni di abitanti in cui più di 19 milioni di persone avevano allora accesso al web. Il verdetto. Amministrare la giustizia. Limmortale_desiderio_di_fascismo_1_marzo_2018. Prove digitali, bias cognitivi e algoritmi - Carlo Blengino. In questi giorni mi è accaduto un fatto strano analizzando il file audio di un’intercettazione ambientale . Le prove nei processi sono ormai principalmente file digitali, dati costituiti da byte da cui inquirenti, giudicanti e difensori estraggono informazioni.
Con un atteggiamento quasi fideistico siamo tutti portati ad attribuire agli artefatti che i nostri software creano da quei byte una sorta di incontestabile e oggettiva verità. Doppiozero. Facebook e la scomparsa del Sé. “Su Facebook, la nostra comunicazione è valutata come pubblicità online – quanti click hai generato? È necessario che la gente pensi. Doppiozero. Le società occidentali hanno creato e progressivamente perfezionato a partire dal Settecento il modello della democrazia rappresentativa.
Fake Events. F come fake news. Cos’è la demodernizzazione e perché fa paura. Il secolo dello spegnimento dei lumi - Wittgenstein. La vicenda dei migranti che avrebbero chiesto Sky. Esempio perfetto di cattivo giornalismo e di una politica senza scrupoli. La vera parola del momento. Narcisismo e democrazia. Iphone. Due o tre cose che non sapete di avere nelle tasche. Paura e zizzania - Wittgenstein. The money issue. La resa della classe dirigente italiana. L'illusione della conoscenza. Una società civilissima e balcanizzata. Sul politicamente corretto a partire da un libro recente. Invidia. Il metro di Caino.
Nostra sorella solitudine. Il populismo e i capponi di Renzo. Un algoritmo per i valori dell’Occidente. Guida al caso Facebook-Cambridge Analytica: gli errori del social, la reale efficacia dell’uso dei dati e il vero scandalo – Valigia Blu. Chi è Cambridge Analytica e come usa le tracce digitali dei cittadini online – Valigia Blu. Pensare il populismo di sinistra. Pubblicità. La solitudine non esiste. Basaglia, storia di una rivoluzione contro le masse. La disfatta del Partito Democratico. Fan o Follower? Cosa ci può dire ancora McLuhan? Che cos'è il metodo democratico. La fine dell'opinione pubblica. Google è un monopolio? - Il Post. Leggende metropolitane, rumors e fake news. È tornata di moda la crudeltà? L’ossessione per la felicità ci rende infelici - Annamaria Testa.
Facebook e la scomparsa del Sé. Il liberalismo ha fallito? Il problema del neoliberismo. L’odio in politica e la sfiducia nei media fanno più paura delle fake news – Valigia Blu. P. Dick e il controllo del crimine. Storytelling versus verità. L'obsolescenza programmata è in noi - Francesco Cataluccio. Bellissime a scadenza. Un manifesto critico contro pigrizia e stupidità. Dedicato ai ragazzi. LA BUGIA DEL GOLPE CONTINUO. – Pierluigi Piccini Blog. Lo scudo di Achille. Verso il post-simbolico. La natura sociale del centro commerciale. Furia iconoclasta. "Le ragazze del '68" La finzione e la mente. Gli smartphone hanno distrutto una generazione? Né destra né sinistra, semmai peggio (II) Né destra né sinistra, semmai peggio. Fake Knowledge. Che cos'è la noia? Qualcuno ha votato per Trump perché…
Compulsione psichica: performare. Non siamo fatti per accettare la realtà. A pensar male ci si indovina. Il disagio nella società.