Un tablet in ogni zaino: perché è essenziale un dispositivo digitale per ogni studente. Cosa manca, ancora, nel corredo scolastico degli alunni e studenti di ogni ordine e grado?
Perché non è previsto alcun dispositivo digitale? Il periodo di emergenza Covid-19, con l’improvviso dispiegamento della cosiddetta “didattica a distanza” (DAD) ha portato in evidenza proprio tale mancanza. Le scuole hanno dovuto provvedere a fornire molte decine di dispositivi digitali, acquistati anche in fretta e furia grazie a tempestivi finanziamenti ministeriali.
Non a caso, il 20 maggio 2020 è stato lanciato il Manifesto per il tablet nello zaino. (283) What is CYBERSTUPIDITY?! Cope e Kalantzis. A cura di Alessandra Carenzio Bill Cope, Research Professor presso il Department of Education Policy, Organization & Leadership della University of Illinois, e Mary Kalntzis, Dean del College of Education della medesima università, iniziano il loro percorso di studi approfondendo il tema della multiculturalità.
Sono noti al pubblico dell’educazione per la teoria delle multiliteracies sviluppata a partire dal 1994 con il New London Group, un gruppo di ricercatori e docenti accomunati dalla passione per lo studio del processo di alfabetizzazione, a partire da una domanda: “cosa sta succedendo nel mondo della comunicazione e cosa nel modo con cui si insegna a leggere e scrivere?” .
(1) Spot Apple "Sorpresa" delle festività 2019/2020 per l'Italia (60") (1) #IntegrAction 2019 - Piccoli. You searched for digital in. Flipped classroom. La nuova scuola digitalmente aumentata Un modello di didattica laboratoriale La nuova scuola digitalmente aumentata, nello scardinare l’assetto tradizionale della lezione frontale, apre a un orizzonte fisico e concettuale funzionale a un’effettiva riabilitazione della didattica attiva e partecipativa, che richiede ogni giorno nuovi spazi fisici e dispositivi di apprendimento adeguati ai nuovi modelli pedagogici.
"Educare Digitale": è la cultura, non la connettività, che forma il cittadino digitale. La recente uscita del rapporto “Educare Digitale” dell’Agcom sullo stato di sviluppo della scuola digitale aiuta a meglio definire il quadro culturale in cui ci si trova ad operare in Italia.
I dati emersi dal rapporto e l’impostazione di quest’ultimo fanno riemerge un annoso problema: l’importanza della connettività quale fattore abilitante non basta a nascondere come la barriera principale allo sviluppo dell’ “Educare digitale” sia culturale e strettamente legata alla messa in campo di un’efficiente piano di formazione al “digitale” – il PNSD che ha demandato questo aspetto agli snodi territoriali sembrerebbe avere in gran parte fallito – un piano virato all’alfabetizzazione mediale e allo sviluppo di un apprendere scevro di mode che si concentri sulla progettazione e la messa in campo di una didattica per competenze in cui si concretizzi l’integrazione significativa delle competenze digitali con tutte le altre competenze.
Studio Ricerca 28 02 2019. (1) Huawei #BePresent. Media Education for Equity and Tolerance – Media Education for Equity and Tol... The Kids (Who Use Tech) Seem to Be All Right. Social media is linked to depression—or not.
First-person shooter video games are good for cognition—or they encourage violence. Young people are either more connected—or more isolated than ever. Such are the conflicting messages about the effects of technology on children’s well-being. Negative findings receive far more attention and have fueled panic among parents and educators. La scuola digitale tra retorica e realtà, di Maria Ranieri by Maria Ranieri. La-ricerca.pdf?_nc_cat=106&_nc_ht=z-p4-cdn.fbsbx. Ma i nativi digitali sono "illetterati digitali": ecco il ruolo della Scuola. I ragazzi di oggi sono nati e crescono in una società digitale.
L’Istat ci dice che l’87% delle famiglie con almeno un figlio minorenne ha un computer e l’89% delle famiglie ha accesso a Internet da casa, che l’89% dei ragazzi usa un dispositivo per accedere ad Internet con regolarità. Vista la tendenza, tra pochi anni, tutti i ragazzi si connetteranno a Internet regolarmente. E se oggi molti di loro usano il computer o il tablet di famiglia, in un prossimo futuro, avranno il proprio dispositivo personale. Ma bambini e adolescenti come usano le tecnologie digitali? Una Scuola nuova per l’era digitale: ecco su quali pilastri costruirla. Internet e il web appaiono oggi come quella enciclopedia ideale che Diderot, che nel 1750 immaginava potesse contenere tutta la conoscenza umana.
C’è tuttavia una differenza sostanziale tra gli oggetti dell’enciclopedia, gli scritti, e gli oggetti del web, i documenti digitali. Cerchiamo di capire quale e, soprattutto, come deve essere la nuova scuola e quale deve essere il ruolo degli insegnanti nell’era digitale. Dopo aver descritto, quindi, in questo precedente articolo la literacy necessaria per vivere in un mondo digitale, caratterizzato da nuovi paradigmi rispetto a quelli legati alla cultura scritta, cerchiamo ora di descrivere brevemente questi nuovi paradigmi che evidenziano le inadeguatezze della nostra scuola e indicano i pilastri su cui costruire la scuola nuova. Da Diderot a internet Nel Prospectus della sua Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, par une Société de Gens de lettres, tra le righe, Diderot descriveva il suo sogno: Media education blog.
Privacy dei minori sui social, con il GDPR: così tuteliamo i loro interessi. Il tema “minori e società dell’informazione” è uno dei nodi culturali del GDPR (General Data Protection Regulation) che entrerà in vigore dal 25 maggio 2018, occupandosi del tema privacy e regolando il trattamento e la libera circolazione dei dati personali.
Lo vediamo già nel gioco d’anticipo che in questi giorni ha attuato la piattaforma di messaggistica istantanea Whatsapp alzando da 13 a 16 anni l’età minima per l’utilizzo del suo servizio all’interno dell’Unione europea. Non si tratta di un divieto di utilizzo per gli under 16 ma della necessità di avere l’autorizzazione dei genitori per accedere. Il punto sulle Tic.
Abolire le tecnologie a Scuola, perché sbagliano i nuovi conservatori. A leggere i giornali anche quelli “scolastici” sembra che l’utilizzo delle tecnologie a scuola rappresenti un vero e proprio “nemico” da combattere.
Ogni giorno appaiono proclami, manifesti, articoli sul giornale contro l’uso delle ICT a scuola. Ultimo ma solo in ordine di tempo il contro-decalogo di Antonio Calvani al quale Tuttoscuola ha dato risalto. Se non fosse che si tratta di Calvani, il padre dell’utilizzo degli ipertesti che all’epoca rappresentavano il prodotto delle “nuove tecnologie” dedicate alla didattica. “Amico” fu all’epoca un software per la produzione facilitata degli ipertesti che ebbe una grande diffusione all’epoca. Oggi Calvani, autore tra l’altro di numerosi testi proprio sulle ICT, sembra aver cambiato completamente idea. COME FARE UN CARTONE ANIMATO. È ancora possibile parlar bene della scuola? Qualcuno pensa di sì. Transmedia italiano. Educazione transmediale. Significati e trend di ricerca. Decalogo per l'uso dei dispositivi mobili a scuola.
Il 19 gennaio 2018 la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, che si trovava a Bologna in occasione della kermesse “Futura”, happening di tre giorni dedicato al Piano Nazionale Scuola Digitale, ha presentato al Palazzo Re Enzo i risultati della commissione sull’uso responsabile degli strumenti digitali in classe: allo scopo di contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’innovazione didattica, sono state stilate dieci regole per insegnanti e dirigenti, utili a regolamentare in ciascun istituto una Politica d’Uso Accettabile (PUA) in merito ai device mobile e ad adottare la politica aziendale del Bring Your Own Device (BYOD) per un interesse comune.
Il Decalogo “è ispirato a una visione fiduciosa e positiva del rapporto tra i professori, gli studenti e la cultura oggi plasmata nei suoi linguaggi, stili e codici dall’enorme diffusione di tablet e telefoni interattivi”. Produzione riservata. Le dieci tesi su scuola e tecnologia. Durante il convegno “Educazione, apprendimento e nuove tecnologie”, sono state esposte “dieci tesi” in cui si affrontano temi e problematiche da sempre dibattuti ma mai abbastanza chiariti. Media Education e Education Technology — L’Education Technology è la didattica che fa uso delle tecnologie e considera i media digitali come supporto alla mediazione nei processi di insegnamento e apprendimento.
La Media Education invece è qualcosa di propedeutico alla prima, in quanto lavora sui linguaggi mediali in genere (che ora sono comunque digitalizzati), considerati come artefatti culturali rispetto ai quali sviluppare pensiero critico e responsabilità;La logica dei consumi culturali non corrisponde a aut aut, ma a et et — Le tecnologie non sono sostitutive, ma integrative. Più che fattore di discontinuità, bisogna considerare il digitale come una ri-mediazione della realtà, cioè a una riconfigurazione in un’altra chiave degli elementi della realtà quotidiana.
Nativi digitali. Amnesia digitale. Riviste. Digital in 2018 Global Overview. Digital in 2018 Report: gli utenti Internet nel mondo superano i 4 miliardi. In Italia sono più di 43 milioni - We Are Social Italia. Lo spot antibullismo sulla storia di Dolly.
Alegreco71. Dal Cloud all'Intelligenza Artificiale. Come cambierà la scuola nel 2018. La tecnologia sta influenzando e cambiando tutti i campi, compreso quello dell’insegnamento. Un piccolo sguardo nel mondo digitale è indicativo di come la tecnologia stia cambiando l’educazione, e di come abbia già stravolto il tessuto dell’apprendimento tradizionale, sviluppando metodologie di apprendimento nuove e più evolute.
Il rapido aumento della connettività internet è stato un importante catalizzatore per la crescita dell’e-learning. Nel Piano Nazionale Scuola Digitale elaborato dal Miur si ribadisce l’importanza di attivare processi di innovazione scolastica nei quali le tecnologie digitali siano centrali. Lezione 7 come realizzare uno spot pubblicitario I parte. Marino Niola. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. 07 Cesaro I 2016. Amazon. Accenture: ecco tutti i numeri del Digital Consumer in Italia. Italiani early adopter: smartphone e tablet fanno ormai parte della dieta digitale quotidiana degli Italiani, che sono i più entusiasti fruitori di device mobili a livello Ue.
I più alti tassi di penetrazione di smartphone (91%) e tablet (60%) si registrano in Italia, rispetto al resto d’Europa (con una media di penetrazione del 77% – smartphone – e 49% – tablet). Gli smartphone hanno distrutto una generazione? Jwan M. Twenge, docente di psicologia all’Università di San Diego, ha scritto per l’Atlantic un articolo molto complesso e discusso che analizza l’uso e le conseguenze degli smartphone e dei social media da parte degli e delle adolescenti.
Il pezzo riprende i contenuti un recente libro di Twenge, è documentato, cita diverse ricerche e, sebbene con una certa cautela, arriva a conclusioni piuttosto preoccupanti: non è un’esagerazione, dice la studiosa, descrivere gli adolescenti di oggi come sull’orlo della peggiore crisi di salute mentale degli ultimi decenni, e non è un’esagerazione ipotizzare che gran parte di questa situazione possa essere ricondotta ai loro telefonini.
L’articolo, sia per i contenuti che per la parzialità del metodo, è stato però anche molto contestato e criticato. Secondo Twenge le conseguenze della cosiddetta “età degli schermi” vengono spesso sottovalutate. Gli italiani intrappolati nella bolla di Whatsapp e Facebook - Info Data. Siamo dentro una bolla. AdvancED eleot Classroom Tech Report. Tool 3.2. This tool provides a set of resources to help the Future Classroom Facilitator introduce colleagues (e.g. members of the Core Group formed in Toolset 1) to the concept of 21st Century Skills. There are a number of videos that describe what they are and why they are important. It also introduces the TeamUp tool, designed to support learner collaboration.
Il grande equivoco. Ripensare l’educazione (#digitale) per la Società Ipercomplessa. Editore - Modelli pedagogici e pratiche didattiche - Acquista senza spese. Il libro. Calvani-TIC. Cattaneo_articolo_5. Scuola, il paradosso di tanta tecnologia che non fa vera innovazione. 'Scelte di classe', la piattaforma gratuita con i film da vedere a scuola. #VERSUSTIME - Mondo reale Vs. Mondo virtuale. Internetopoli, alla scoperta della Rete. MEDIA EDUCATION ED ESERCITAZIONI AUDIOVISIVE. Media Education - Sicuri In ReteSicuri In Rete. Home page del sito nazionale del MED. Home. Media education on Flipboard. DA CATFISH A HER. Home » novembre Abstract italiano.