La vita quotidiana nell'Africa di sant'Agostino - Adalbert G. Hamman. Stereotipi – Festival del Medioevo. Una ironica previsione del tempo per il 21 dicembre 2012 L’ultima volta che doveva finire il mondo è stato il 21 dicembre 2012.
Ce lo avevano promesso i Maya, e invece poi non se ne è fatto niente. Prima di allora era stato nel 2000, ma erano tutti troppo occupati a festeggiare e anche quella volta non c’è stato verso di veder distrutti pianeta e razza umana, quantunque tra riscaldamento globale e terrorismo internazionale il nuovo millennio, qualche premessa, si è almeno premurato di crearla. Www.festivaldelmedioevo. Terra sferica con le quattro stagioni (Ildegarda di Bingen, Liber Divinorum Operum, sec.
XII) Se la Terra è piatta non prendetevela con il Medioevo. Perché nel Medioevo la Terra è sempre stata sferica, e nessuno studioso serio si sarebbe sognato di mettere in dubbio una teoria scientifica ampiamente consolidata. È solo nell’epoca in cui la tecnologia ha permesso di fotografare buchi neri su altre galassie e di osservare il pianeta in diretta sul palmo della propria mano, che i sostenitori della Terra piatta hanno guadagnato la ribalta delle cronache esponendo le loro teorie di fronte agli studiosi più illustri e organizzando addirittura congressi internazionali.
La bufala del terrapiattismo medievale nasce – tanto per cambiare – nell’Ottocento, all’interno del contesto culturale che ha trasformato la culla della civiltà moderna nell’epoca buia per antonomasia. I Martiri delle stragi giacobine di Settembre. A cura di Giuliano Zoroddu Il 17 ottobre 1926 Pio XI, riconosciutone il martirio, decretava gli onori dei Beati a 191 ecclesiastici – un Arcivescovo, due vescovi e 189 sacerdoti regolari e secolari – trucidati dai rivoluzionari a Parigi fra il 2 e il 3 settembre 1792 nel contesto delle Stragi di Settembre che in pochi giorni videro migliaia di assassinati.
Attraverso le pagine dell’abbè Rohrbacher vi raccontiamo la loro storia di sangue e gloria. Il 26 agosto l’assemblea legislativa pubblicò il decreto di deportazione contra i preti fedeli. Manuel, procuratore sindaco di Parigi, radunò il consiglio segreto de’municipali. Con Marat, Legendre e un prete giurato, egli deliberò su questo decreto e lo trovò troppo dolce. In questa guisa le vittime s’intrattenevano confidentemente coll’uomo che aveva pronunziato la loro morte e che pigliava partiti per l’esecuzione. Giulio Verne e il romanzo sulla Vandea che l’editore rifiutò. Nel 1863, Verne pubblicò a puntate su una rivista parigina un romanzo di guerra.
Quando, da lì a poco, divenne celebre, volle raccogliere quelle puntate in volume. Ma l’editore rifiutò. Perché? Perché Verne aveva ambientato quel suo lavoro nella guerra di Vandea e, per giunta, aveva tifato per i vandeani. Cioè per i cattolici, invisi alla Francia che si sentiva figlia della Rivoluzione. Dire Giulio Verne è dire uno dei romanzieri “classici” più saccheggiato dal cinema. Il francese Jules Verne è stato, con l’italiano Emilio Salgari, l’autore di avventure più letto dai ragazzi fino, almeno, alla mia generazione. Ma la Francia in cui viveva era figlia della Rivoluzione, dei giacobini e della ghigliottina. Dice il protagonista: «Io ho visto da vicino questi ministri del cielo! Tacito e le prime fonti storiche pagane sui cristiani. Ai tempi di Tacito, l’ignoranza popolare non conosceva e non comprendeva i riti cristiani, come quello battesimale ed eucaristico.
È facile comprendere come la comunione venisse intesa come antropofagia. Alcune considerazioni su Chiesa e schiavitù. Da Il Foglio, 7 luglio, 2011; Il Foglio, 14 luglio 2011 di Francesco Agnoli Per tanto tempo la storiografia sulla schiavitù è stata, per lo più, parziale e incompleta.
Per due motivi. Inquisizione cattolica: propaganda e Verità storica. Di Piergiorgio Seveso Non credo di rivelare nulla di particolarmente straordinario se dico che l’idea che la gran parte delle persone ha dell’Inquisizione sia frutto di una triplice sedimentazione propagandistica: la libellistica protestante del Cinquecento, la propaganda illuminista del Settecento, la letteratura anticlericale dell’Ottocento.
Chi non si ricorda de “Il Pozzo e il pendolo” di Edgar Allan Poe o del più modesto ma non per questo meno letto “Il nome della Rosa” di Umberto Eco? 20 settembre: quando i Pellerossa scrissero a Papa Pio IX. Lettera degli indiani Coeur d’Alene, datata 1871, indirizzata a Pio IX dopo la Breccia di Porta Pia.
(a cura di Charlie Banyangumuka) “Clementissimo Padre non è temerarietà, ma amore quello che ci spinge a scriverVi. Noi siamo, è vero, la più infima di tutte le tribù indiane, mentre Voi siete il più grande fra gli uomini viventi. Ma Voi siete stato il primo ad aver gettato uno sguardo di compassione su di noi. Sì, Padre Santo, ancora trenta inverni fa noi eravamo un popolo selvaggio, miserabile sia nell’anima che nel corpo, fino a che Voi non ci mandaste il grande Saio Nero, Padre De Smet che, grazie al Battesimo, ci fece diventare figli di Dio. Il genocidio dimenticato della Vandea - Informazione Consapevole. Di Alessandro GuerraÈ nota la reazione smarrita del generale Antoine Girardon di fronte alla massiccia sollevazione popolare antifrancese nel Dipartimento del Circeo nel 1798: impressionato dalla furia e determinazione dimostrata dagli insorgenti, e dovendo informare il Direttorio di quanto stava succedendo in quella remota regione del basso Lazio, Girardon non trovò altre parole che ricorrere al paragone con quanto accaduto, tra 1793 e 1794 in una provincia della Francia atlantica sconvolta dalla rivolta filo-cattolica e filo-monarchia poi soffocata letteralmente nel sangue: la Vandea.
Genocidio della Vandea Rivoluzione Francese. Mercanti giudei e americani e schiavi neri.