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Related: martinap • anafdez • Outils pour les enseignants • TEC8 strumenti di presentazione online gratuiti Per chi lavora nel mondo accademico, scientifico, della scuola o degli affari l’utilizzo di programmi di presentazione è diventato oggi indispensabile. Oltre ai più noti (tra tutti PowerPoint e Keynote), esistono in rete strumenti gratuiti (quantomeno in parte) e facili da utilizzare che permettono di realizzare presentazioni professionali e allo stesso tempo originali. Presentazioni animate Scopo di una presentazione multimediale è quello di catturare l’interesse del pubblico a cui si rivolge, illustrando in maniera chiara e possibilmente accattivante e coinvolgente un progetto, un’idea, un prodotto, i risultati di una ricerca e via dicendo. Prezi e PowToon sono due presentation tools che assolvono egregiamente a questo scopo. Prezi Prezi è un software di presentazione cloud-based, sviluppato in Flash e disponibile sia nella versione gratuita che a pagamento.
CC Search, il nuovo motore di ricerca per i contenuti senza copyright È stato da pochi giorni annunciato CC Search, il nuovo motore di ricerca per i contenuti senza diritti d’autore di Creative Commons. Tramite questo nuovo strumento, attualmente disponibile in versione beta, gli utenti possono ricercare immagini, video e brani musicali tra i database di Flickr, 500px, YouTube, SoundCloud, Rijksmuseum, New York Public Library, Metropolitan Museum of Art e Europeana. Ad annunciare il lancio di questo nuovo progetto è stato l'amministratore delegato di Creative Commons Ryan Merkely: "È la porta principale per l’universo dei contenuti liberi. Mette insieme i vari database digitali di contenuti liberi da copyright, e dà agli utenti la possibilità di utilizzare un'unica interfaccia".
Tes Teach. Uno strumento per strutturare online lezioni eleganti red - TES Teach ( precedentemente conosciuto come Blendspace, è un applicativo online gratuito che permette di strutturare i contenuti di una lezione in modo elegante rapido ed efficace. L'insegnante dovrà svolgere un lavoro a priori di ricerca e selezione delle risorse multimediali utili sul web, individuando le risorse da utilizzare per lo sviluppo completo della propria lezione sull'argomento scelto. Successivamente, le risorse scelte possono essere organizzate mediante gli strumenti che TES Teach offre. Il momento finale è quello della condivisione, che può essere effettuata utilizzando i principali canali oggi disponibili. Le principali funzioni che sono a disposizione degli utenti sono: “aggiungi testo”, che permette di inserire un testo libero scelto dal docente;“aggiungi quiz”, che consente di creare dei test a risposta multipla;“drop your resource”, che permette l'inserimento di contenuti multimediali, attingendo alle risorse di “Google”, “Youtube”, Dropbox, etc.
Azione #4 - Ambienti per la didattica digitale integrata ~ Schoolkit - accompagnamento innovativo del PNSD Risorse – 140 milioni di euro Strumenti – avvisi a valere sulla Programmazione operativa nazionale – PON “Per la Scuola” 2014-2020 Tempi di prima attuazione – Novembre 2015 Obiettivi misurabili – realizzazione degli interventi (tramite monitoraggio PON); effettivo incremento della didattica digitale. Occorre investire su una visione sostenibile di scuola digitale, che non si limiti a posizionare tecnologie al centro degli spazi, ma che invece abiliti i nuovi paradigmi educativi che, insieme alle tecnologie, docenti e studenti possono sviluppare e praticare. La Buona Scuola ha sancito la necessità di riportare al centro la didattica laboratoriale, come punto d’incontro essenziale tra sapere e saper fare.
Azione #23 - Promozione delle Risorse Educative Aperte e linee guida su autoproduzione dei contenuti didattici digitali ~ Schoolkit - accompagnamento innovativo del PNSD Risorse – non previste per le tipologie di strumento Strumenti – tavoli tecnici; linee guida Tempi di prima attuazione – Dicembre 2015 – Marzo 2016 Obiettivi misurabili – numero di istituzioni scolastiche che praticano l’autoproduzione, tipologia e qualità dei risultati; La possibilità di utilizzare, in forma integrata, risorse di apprendimento di diversa origine e natura rappresenta una delle principali innovazioni introdotte dal digitale; se questo allargamento degli strumenti e dei contenuti disponibili è basato su una adeguata capacità di valutazione e di scelta, e se l’integrazione è efficace, la qualità della formazione e dell’apprendimento potrà migliorare sensibilmente.
La scuola ai tempi del digitale Oggi l'utilizzo delle nuove tecnologie avviene su due livelli: uno negli insegnanti "pioneri" quelli curiosi che le utilizzano nella didattica per trovare nuovi modi di fare scuola; il secondo livello è quello istituzionale, che si concretizza nei progetti di introduzione alle tecnologie nella scuola che il Ministero dell'Istruzione ha lanciato dagli anni '80. Questi progetti si sono susseguiti negli anni, ma finora i risultati avuti da queste politiche, non sono stati molto soddisfacenti perché il problema non è introdurre tecnologie digitali nella scuola, ma creare una scuola nuova che utilizzi tutte le tecnologie disponibili. Questo è ciò che sottolinea Vittorio Midoro che per Franco Angeli ha curato il testo "La scuola i tempi del digitale", realizzato da 17 autori impegnati su diversi fronti dell’innovazione scolastica.
SIMONE ALIPRANDI BLOG: Il Diritto d'autore sui contenuti didattici: incontro divulgativo a Brindisi Dopo l'evento sugli open data di sabato 4 marzo, venerdì 10 marzo sarò nuovamente a Francavilla Fontana (BR) per un incontro divulgativo intitolato "Il Diritto d'autore sui contenuti didattici" e aperto alla cittadinanza. L'appuntamento è per le ore 14.30 presso l'Aula Magna del Liceo Classico "V. Lilla" in Viale Lilla 21 a Francavilla Fontana. La partecipazione è libera previa registrazione al sito tinyurl.com/SAliprandi. A introdurre l'incontro ci sarà Francesco Piersoft Paolicelli (civic hacker ed esperto di open data) e a fare da "padrone di casa" sarà invece Mimmo Aprile (docente presso il liceo Lilla). Riporto la locandina dell'evento.
Che effetto fa l'insegnamento? Cambiare la scuola a partire dalla consapevolezza dei modelli didattici. Dopo le polemiche sollevate dalla “lettera dei 600” ha ancora senso considerare il modello didattico centrato sullo sviluppo delle competenze come il baricentro dell’innovazione didattica? Simone Giusti sui modelli didattici coinvolti nei processi di insegnamento/apprendimento e sui vantaggi che questi modelli producono sugli insegnanti. Che insegnante sono? Come dovrei essere? Niente dispositivi tecnologici? Introduzione al B.Y.O.D. B.Y.O.D. è l’acronimo di Bring Your Own Device, ovvero “porta il tuo dispositivo” ovvero tablet, smartphone, notebook, etc. Il BYOD è nato in ambito aziendale, ed è tutt’oggi una tendenza molto in voga; ci sono addirittura degli studi che affermano che entro i prossimi tre anni quasi il 40% delle aziende non fornirà più dispositivi tecnologici ai propri dipendenti. Il motivo è presto detto: risparmio. Perché comprare centinaia di iPhone se i dipendenti ne hanno già uno? Riduzione dei costi e personale felice di poter continuare ad usare un oggetto tecnologico che già conoscono e padroneggiano; questi sono i punti di forza in ambito aziendale.
Azione #6 - Politiche attive per il BYOD (Bring Your Own Device) ~ Schoolkit - accompagnamento innovativo del PNSD Risorse – a valere sull’azione “Ambienti per la didattica digitale integrata”Strumenti – tavolo tecnico; linee guida; Protocolli in Rete; accordi territorialiTempi di prima attuazione – Dicembre 2015Obiettivi misurabili – promozione di politiche BYOD nelle scuole; risorse destinate a livello locale e regionale, anche attraverso finanziamenti dedicati; numero di studenti raggiunti da politiche attive La transizione verso il digitale della scuola prevede un solido investimento per la creazione di ambienti digitali negli spazi delle scuole, promuovendo al contempo una visione di “classe digitale leggera”, perché ogni aula sia quindi pronta ad ospitare metodologie didattiche che facciano uso della tecnologia. La scuola digitale, in collaborazione con le famiglie e gli enti locali, deve aprirsi al cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device), ossia a politiche per cui l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante le attività didattiche sia possibile ed efficientemente integrato.