Squid: sticker e appunti, l'app sceglie le notizie in base ai tuoi gusti. I GIOVANISSIMI non leggono i giornali.
È un dato di fatto confermato ogni anno dai numeri sulla diffusione della stampa. Anche le news online non li attirano particolarmente e uno dei pochi canali che può fare da traino sono le app. Tra i grandi aggregatori di notizie nessuno, a parte forse Feedly, ha puntato in particolare sui millennials. Ma a pensarci è stata Squid, applicazione per Android e iOs lanciata in Italia e in altri sei Paesi da sei giovani intraprendenti, tutti di nazionalità diverse, tra cui l’italiana Giulia Ranuzzi de Bianchi. Accattivante nella grafica, semplicissima da usare, è una sorta di Snapchat delle news. Squid [x] Squid ''Tra le nostre fonti, che sono migliaia per ciascuno dei Paesi in cui esistiamo, abbiamo voluto includere anche i blog, proprio perché la nostra idea era quella di attirare i millennials. ''La app è molto visiva, il nostro algoritmo predilige gli articoli accompagnati da foto e immagini.
Perché La Curation Trasformerà Il Mondo Dell'Educazione: 10 Ragioni. C'è un numero crescente di nuove tendenze che stanno rivoluzionando rapidamente il mondo dell'educazione, offrendo nuove opportunità per rivedere e migliorare i ruoli e gli scopi di molte delle istituzioni già presenti (che probabilmente diventeranno presto obsolete e insostenibili agli occhi di chiunque). 1) Un Opprimente Abbondanza Di Informazioni Che Implora Di Essere OrganizzataL'obiettivo non è (e probabilmente non lo è mai stato) di imparare o memorizzare tutte le informazioni che percepiamo.
Il solo concentrarsi sul loro vero significato sarebbe già troppo. L'obiettivo in realtà dovrebbe essere quello di "imparare ad apprendere", di capire dove andare a cercare le informazioni a noi necessarie e di imparare a capire quali parti di queste informazioni sono utili per apprendere o raggiungere un certo traguardo.Ecco perché i nuovi digital literacy skills hanno una così grande importanza. Il diploma è un metodo che non funziona più. La curatela online di contenuti digitali: una nuova possibilità per lo sviluppo della competenza digitale – BRICKS. Cari amici, dunque il web a quale versione è arrivato? Da quasi dieci anni si parla infatti di web 2.0 e ci sono stati accenni a versioni successive, che per la verità per il momento non hanno avuto il medesimo successo L’idea di base del web 2.0, quella che giustificava il “cambio di versione” era il passaggio dalla comunicazione uno-a-molti, caratterizzata dai siti web-vetrina realizzati da professionisti o comunque da esperti informatici, a quella molti-a-molti, un web nel quale tutti possono essere contemporaneamente autori e fruitori.
Si è quindi assistito al proliferare di servizi web di ogni tipo, come blog, wiki, cloud, social network ecc. che certamente hanno consentito e consentono tuttora a moltissimi utenti di essere facilmente autori e di produrre e condividere contenuti, ma hanno anche implicato il conseguente aumento esponenziale delle informazioni disponibili in rete. I due servizi di curatela online più noti sono Scoop.it e Storify. Pinterest. #DigComp 2.0 una breve presentazione in italiano - cittadinanza digitale. Nella primavera del 2016 è stato pubblicato l’aggiornamento del framework europeo DigComp (DigComp 2.0: The Digital Competence Framework for Citizens.
Update Phase 1: The Conceptual Reference Model). Digcomp 2.0 – è snellito da alcune ripetizioni presenti nella precedente versione; – mantiene la precedente suddivisione delle 21 competenze specifiche in 5 aree di competenza; – è messo al passo con riferimenti a nuove norme europee (come, per esempio, quelle relative alla protezione dei dati personali o al diritto di essere dimenticati); – presenta novità legate al vocabolario e ai descrittori delle aree e delle competenze; – contiene la descrizione di esempi di impiego del modello DigComp in ambito europeo organizzate in tre macro-sezioni: formulazione di politiche e supporto, progettazione di percorsi formativi riferiti a vari target, valutazione e certificazione.
La competenza digitale. DigComp 2.1: presentazione del modello in italiano. Che cos’è DigCompEdu, per le competenze digitali di docenti e educatori. In un recentissimo articolo apparso su questo sito, la collega Silvia Mazzoni elencava cinque punti “programmatici” per lo sviluppo del PNSD. Tra essi, al quarto posto, si trova il curricolo: “pianificare e supportare il lavoro dei docenti rivolto alla declinazione completa e articolata delle competenze digitali”. In effetti, la definizione di un framework comune per le competenze digitali è una delle azioni del PNSD stesso (#14) per la quale era prevista l’istituzione di un tavolo tecnico già per il dicembre 2015.
Nel frattempo, tuttavia, il dibattito internazionale e soprattutto europeo sul tema si è arricchito di una proposta specifica per i docenti: il framework DigComp, pensato come modello delle competenze digitali del “cittadino europeo”, a sua volta citato dal PNSD come importante fonte di ispirazione proprio dell’azione #14 (ma qui si rischia il corto-circuito!) , è ora corredato anche di una versione “educational”, rivolta agli insegnanti. Risorse Umane/Organizzazione.