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La progettazione significativa

La progettazione significativa

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Didattica, la progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe La progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe può essere una via possibile per progettate un percorso di apprendimento verso le competenze. Grant Wiggins e Jay McTighe sostengono che spesso gli insegnanti iniziano a progettare partendo dai libri di testo, dalle lezioni preferite, dalle attività consolidate nel tempo, invece di farle derivare dagli scopi che ci si prefigge come meta. In quest’ottica, gli autori ritengono che sia meglio iniziare dalla fine (i risultati desiderati, gli obiettivi prefissati) per poi ricavare il curricolo dalle evidenze dell’apprendimento (le prestazioni). Questo approccio alla progettazione viene definito a ritroso perché prevede che l’insegnante pianifichi il percorso di apprendimento partendo dalla definizione di ciò che merita di essere appreso. In realtà, si tratta di un approccio perfettamente in linea con il senso comune, ma è considerato a ritroso rispetto alle abitudini convenzionali.

La Valutazione Autentica - Ebook Gratuito Rendo disponibile un ebook, liberamente scaricabile, sulla valutazione autentica. Il documento è stato da me elaborato durante la frequenza di un corso di perfezionamento, tenuto dal prof. Mario Comoglio, in seguito allo studio dei materiali forniti e della successiva sperimentazione sulle classi. Perché la valutazione autentica? Come ben sappiamo, il problema della valutazione è un problema irrisolto del sistema scuola italiano; problema che si acuisce ad ogni conclusione di anno scolastico, quando si deve valutare se promuovere o meno un alunno. L'introduzione dei voti numerici non ha sicuramente semplificato il problema, al contrario ne ha evidenziato tutte le carenze e i nodi dolenti.

Valutare e certificare le competenze nella scuola ...: armonizzare i modelli di certificazione - Curricoli e saperi Un’analisi comparativa del linguaggio utilizzato per la formulazione dei livelli di certificazione delle competenze per il primo e per il secondo ciclo suggerisce qualche interrogativo in ordine ad una prospettiva di continuità e rende necessario probabilmente un intervento armonizzatore. Nel precedente contributo ho mostrato come sia possibile utilizzare il linguaggio della certificazione delle competenze per analizzare le competenze stesse in chiave didattica. Il primo ciclo, com’è noto (CM 3/2015), è chiamato alla sperimentazione di un modello di certificazione che ricalca le orme di quello già adottato dal secondo ciclo. Eppure il legislatore, rispetto al modello del DM 9/2010, ha apportato qualche ritocco di lifting e di sostanza, com’è possibile constatare dalla tabella comparativa (in rosso gli elementi di sostanza). Qualche osservazione sulle differenze sostanziali. Infine.

Acquisire nuove competenze: usare i giochi nell’apprendimento Image: yoppy / Flickr.com Oggi abbiamo a disposizione talmente tante informazioni, offline e soprattutto online, che, secondo Feliz-Murias, un discente davvero motivato potrebbe non avere nemmeno bisogno di un insegnante. I giochi presentano caratteristiche alle quali gli studenti di oggi – i cosiddetti “nativi digitali” – sono abituati grazie agli strumenti digitali: learning by doing, personalizzazione, feedback immediato, scoperta attiva e nuovi tipi di comprensione.

Competenze 1 - Prove esperte - competenzesecondociclousrfvg Di seguito sono messi a disposizione materiali, slides, video utilizzati nelle fasi iniziali del percorso formativo. Sono anche disponibili i materiali e strumenti didattici prodotti dai docenti durante il corso di formazione: 28 prove esperte. Tali materiali sono suddivisi in: Asse dei Linguaggi, Asse Storico-Sociale, Asse Matematico, Asse Scientifico-Tecnologico Video prodotto dall'Ufficio Stampa della Regione Autonoma FVG per l'Ufficio Scolastico Regionale (USR) del Friuli Venezia Giulia e girato al Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico di Duino (UWC Adriatic). Nel video, girato nel 2010, gli studenti del collegio di Duino raccontano come vorrebbero la scuola secondaria superiore.

I 6 KILLER DELL'ATTENZIONE IN CLASSE CHE EVITANO LA NOIA. Generare L’ATTENZIONE IN CLASSE uno dei fattori cardini per creare apprendimento. Uno degli scritti più interessanti sulla comunicazione che abbia letto in fatto di didattica è certamente quello dello studioso Robert Norton (1983) che ha supportato attraverso le sue ricerche, l’assunto che gli “insegnanti efficaci sono di fatto i comunicatori più competenti” descrivendo le modalità di come generare L’ATTENZIONE IN CLASSE, da questo puoi dedurre senza molta fatica, che se vorrai essere efficace dovrai essere attenta al tuo modo di comunicare nel far lezione. Non hai certo bisogno di un ricercatore per capire che dovresti prestare attenzione a come comunichi in classe, ma so per esperienza personale che la routine può fare brutti scherzi ed affievolire il nostro interesse a riguardo. Il mio amato professore di Didattica Generale durante la mia attività di tutor all’Università non faceva altro che ripetermelo; Mai altre parole mi sono rimaste più impresse nella testa, ed è un bene.

Oltre i 15 anni di Cooperative Learning in Italia: Resoconto del Convegno di Trento Dettagli Categoria: modelli applicativi Si è recentemente (18/12/2013) svolto a Trento, presso il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale il Convegno Internazionale "15 anni di Cooperative Learning and Cooperative Working in Italia e a Trento: incontro con i pionieri americani." e Scintille.it vi ha partecipato. Erano presenti David e Roger Johnson della University of Minnesota di Minneapolis (Mn), Robert Slavin e Nancy Madden, della Johns Hopkins University di Baltimora (Md) e Yael Sharan del Group Investigation Project di Tel Aviv.

Come creare facilmente corsi online per E-Learning La creazione di un corso online è uno dei processi centrali di ogni progetto E-Learning. La piattaforma per la formazione a distanza Docebo presenta una funzione che semplifica la procedura di creazione di un nuovo corso, permettendo di svolgere l’operazione senza accedere all’area di amministrazione. 1 – Accedi all’interfaccia semplificata Per rendere visibile la funzione “crea un nuovo corso” dovrai passare all’interfaccia semplificata della tua piattaforma E-Learning: seleziona impostazioni → passa all’interfaccia semplificata, oppure clicca la voce di menu che indica la versione attualmente in uso.

Insegniamo con le competenze Qualche giorno fa si è conclusa la Summer School della classe capovolta di Levico e mi sento di condividere un interessante spunto che è emerso durante uno degli interventi. Ha detto il professor Maglioni di flipnet: “La più grande svolta per me è stata cambiare l’impostazione della mia didattica dallo spiegare la mia materia (chimica) a concentrarmi sull’insegnamento delle competenze sfruttando la mia materia. Così facendo i ragazzi si sono subito sentiti più coinvolti e partecipi e questo non ha impedito a loro di imparare la mia materia”. Che cosa è il Cooperative Learning (Apprendimento Cooperativo) Il Cooperative Learning si pone l’obiettivo di migliorare l'apprendimento scolastico insegnando contemporaneamente agli studenti a lavorare in modo cooperativo. Ecco come le nuove tecnologie e i suoi strumenti possono essere applicati a questa teoria formativa, per renderla più efficace nella pratica scolastica quotidiana. Cos’è il Cooperative Learning (Apprendimento Cooperativo)Si può definire il Cooperative Learning come un insieme di tecniche di conduzione della classe, grazie alle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati acquisiti. [COMOGLIO, M., CARDOSO, M. A., Insegnare e apprendere in gruppo., LAS, Roma, 1996, p.24.] C’è bisogno di persone in grado di lavorare in situazioni di interdipendenza positiva, perché solo una situazione di interdipendenza positiva favorisce la soluzione di quei problemi complessi che, oggi, singoli e aziende devono affrontare.

Il Cooperative Learning Il Cooperative Learning Cos'è l'apprendimento cooperativo? Cooperare significa lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni. Agilereloaded – L'azienda Italiana per il Coaching Agile Un interessante blog post racconta dell’esperienza fatta in una scuola in Olanda, la Ashram College (high school) in Alphen a/d Rijn (Netherlands); a detta dell’autore del blog post, andato in visita alla scuola, i risultati sono incredibili: studenti più motivati, punteggi più alti, risultati migliori. Il docente, Willy Wijnand, è un insegnante di ingegneria, fisica e chimica e usa Scrum in tutte le sue classi, dove ha delegato agli studenti ogni responsabilità sul processo di apprendimento. Come ilProduct Owner, egli assegna dei compiti di ricerca (dall’imparare a stimare la quantità di metallo presente in un elettrodomestico a definire un processo per l’estrazione dell’oro dai telefoni cellulari dismessi), ma non si interessa minimamente circa il metodo che gli studenti mettono in pratica per risolvere i compiti assegnati. Si fanno stand-up meeting, si usano board con biglietti adesivi e si prendono in prestito molte altre pratiche tipiche di Scrum.

COOPERATIVE LEARNING Il Cooperative Learning costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di apprendimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti. Tali obiettivi possono essere conseguiti se all’interno dei piccoli gruppi di apprendimento gli studenti sviluppano determinate abilità e competenze sociali, intese come un insieme di “abilità interpersonali e di piccolo gruppo indispensabili per sviluppare e mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto” Quali vantaggi presenta? Che cosa rende efficace la cooperazione ?

DIA - banca dati di immmagini Dia è una banca dati di immagini, utilizzabile nelle attività didattiche come nella realizzazione di ipertesti e ricerche individuali, nonché come risorsa specifica per l’insegnamento multimediale. Conta attualmente 36.700 fotografie e riproduzioni, fornite da oltre 60 fondazioni, musei ed enti, italiani e stranieri ... (cos’è DIA) Risale al 1925 con la “Mostra Didattica Nazionale” il nucleo originario di quel patrimonio archivistico, documentario e librario conservato a Firenze nella sede dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa che oggi supera mezzo milione di unità. Con le varie denominazioni che storicamente si sono succedute dal 1925 (Centro Didattico Nazionale, Biblioteca di Documentazione Pedagogica, ecc.), per oltre ottanta anni la nostra istituzione, unica nel suo genere in Italia, ha raccolto e conservato migliaia e migliaia di esemplari, i più vari, tutti riconducibili al mondo della scuola e dell’educazione.

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