Ecco il dossier Dispersione di Tuttoscuola. Scaricalo! Tuttoscuola presenta un nuovo dossier, dedicato al fenomeno della dispersione scolastica in Italia. Il dossier offre una lettura delle cifre del fallimento del sistema educativo, che ha causato, negli ultimi 15 anni, la dispersione di quasi 3 milioni di giovani italiani, il 31,9% di coloro che dopo la terza media si sono iscritti a una scuola secondaria superiore statale e non hanno terminato gli studi con il conseguimento del relativo diploma. Lo studio presenta anche numerose proposte per capire meglio il fenomeno e combatterlo. Il dossier è offerto a tutti i lettori che si registrano gratuitamente (godendo anche di altri esclusivi vantaggi) o abbonati (cui basterà inserire le credenziali di accesso).
Fare ricerche in rete: 10 dritte per riuscirci – Metodo 84 Giusto per fare un esempio: a fine 1999, cercando la parola creatività con Virgilio (Google era appena nato e non era ancora così conosciuto) si trovavano 319 risultati. Nel 2004, cercando creatività con Google se ne trovavano oltre 604.000 (nel caso vi chiedeste come faccio a saperlo: ho conservato i dati). Oggi chi cerca creatività con Google trova 11.400.000 risultati.
Li chiamano "nativi digitali", ma non sanno usare internet tematiche d'impresa di Antonio Teti | 20 Ottobre 2015 Sembrerebbe una contraddizione in termini, ma sembra proprio che i giovani cresciuti a “pane e Internet” non abbiano la benché minima idea di come si debba navigare in Rete. Non conoscono i rischi derivanti dalla navigazione con le porte Wi-Fi aperte, non proteggono in alcun modo i propri smartphone e non controllano i parametri configurazione dei social network che utilizzano I nativi digitali non conoscono la Rete.
Una mappa per non perdersi tra i #digitalskills In questa bellissima mappa interattiva realizzata da All Aboard (con l’ottimo ThingLink) è possibile navigare tra i digital skills che non solo ogni studente, ma anche e soprattutto ogni insegnante dovrebbe padroneggiare. Ogni ‘linea’ di questa metropolitana digitale parte con un breve video che sintetizza gli obiettivi che caratterizzano ciascuna competenza digitale, mentre le ‘fermate’ mostrano come poterle raggiungere: Strumenti e TecnologieCercare e UsareInsegnare e ImparareIdentità e Benessere (digitali)Comunicare e CollaborareCreare e Innovare
50 risorse web 2.0 per la scuola Con la costante ed inarrestabile presentazione di nuove applicazioni per la didattica si presenta la necessità di aggiornare i vari elenchi di risorse che le Nuove Tecnologie e il web 2.0 mettono a disposizione delle scuole. Ho trovato in rete un'ottima raccolta di siti web 2.0 per la scuola e credo sia utile metterla a disposizione di tutti i lettori del blog. L'elenco è in ordine alfabetico 19 Pencils - il modo più semplice per gli insegnanti per scoprire, condividere e gestire contenuti educativi web-based con gli studenti. E' possibile creare quiz, siti web, percorsi didattici e altro ancora. ACMI Generator - Ottimo sito per gli studenti più grandi per la narrazione digitale e la creazione di storyboard.
De Mauro. Per usare bene il pc occorre saper leggere, scrivere e far di conto In un intervento su Internazionale.it il linguista ed ex ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro si interroga sulla possibile relazione tra uso del computer e sviluppo delle competenze linguistiche e matematiche. De Mauro spiega che l’Ocse ha cercato una risposta a questa domanda raccogliendo dati in 31 paesi. La Frankfurter Allgemeine Zeitung e altri giornali tedeschi sottolineano che gli allievi culturalmente deboli usano il computer essenzialmente per giocare e questo non aiuta nelle conoscenze e competenze digitali. In Francia gli esperti affermano che invece di investire per far crescere il numero di computer nelle scuole, i governi farebbero meglio a investire nell'apprendimento delle competenze di base, come leggere, scrivere e far di conto, necessarie per imparare ad usare il pc.
L’equazione Internet eguale libertà è una enorme ingenuità Abbiamo rivolto al prof. Pier Cesare Rivoltella – Direttore del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia), Professore ordinario di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, Università Cattolica del S. Cuore (UCSC), Milano – una domanda secca su un tema quanto mai di attualità. Una certa vulgata (e anche certe prese di posizione ideologiche) vogliono che lo sviluppo di Internet rappresenti una risposta alla manipolazione e al pensiero unico imposti dai media e, di conseguenza, favorisca nuove forme di democrazia alternativa e partecipata. Noi siamo un po’ scettici su questa visione. Lei cosa ne pensa?
Come creare una classe virtuale Come creare una classe virtuale La classe virtuale che si va a costituire deve essere semplice, deve investire nel già noto, nel presente e nel quotidiano! Non deve costare quasi nulla perché solo così, diceva Don Milani, la scuola e veramente di tutti!
Se non sai fare la Polenta, non Vali un Cazzo! (puntata 2.0) Dallo scontro tra civiltà che abbiamo descritto nella prima puntata QUI, emerge chiaramente la capacità del nuovo mondo di imporsi con estrema velocità. Volevamo capire in cosa consiste questo mutamento antropologico ed abbiamo rubato allo scrittore Alessandro Baricco la parola Barbari perché in effetti meglio di altre si presta a spiegare il fenomeno. Come i barbari travolsero la civiltà romana, così oggi i nuovi barbari si sono imposti culturalmente attraverso le nuove tecnologie, modificando radicalmente il nostro approccio al sapere. Il motore di ricerca Google, preso ad esempio, sintetizza molto la nuova meritocrazia barbara: con esso vince l’efficacia del movimento, la velocità, la fiducia nella Rete e nel suo sistema di selezione delle conoscenze, bastato sui Link, mentre perde il vecchio mondo basato sull’approfondimento, sulla cura, sul dettaglio.